Sono incazzato! Come si fa a ridurre così la Rocca Maggiore di Assisi

Di Marcello Migiosi
Direttore di Umbriajournal.com
ASSISI – “Io non mi scandalizzo per una canna, né per un paio di birre. (per le strisce di coca un po’ sì, sarò bacchettona). Ma davvero questo è l’unico modo di utilizzare un bene storico come la Rocca di Assisi? Il vuoto spinto di questa amministrazione ormai non ha più notizia”. Comincio questo articolo citando le parole di Francesca Romana Elisei, tratte dal suo profilo Facebook. Non sono solito, come professionalmente previsto, scrivere in prima persona, ma ora lo faccio e sono indignato, schifato e incazzato!

Voglio e vogliamo  sapere chi ha autorizzato questo scempio.  Le foto di Francesca Romana Elisei parlano da sole.

La fortezza fu eretta nel 1316, anche se le prime notizie documentate inerenti il fortilizio risalgono al 1173. Nel 1198 la città passò alla parte guelfa del papa Innocenzo III e, il popolo, provocando ingenti danni alla fortezza, cacciò il legato imperiale con Federico che aveva solo quattro anni. La rocca fu ricostruita, nel rispetto dell’impianto medievale, nel 1356, per iniziativa del cardinale Egidio Albornoz (1310-1367), incaricato da Innocenzo VI, da Avignone, di consolidare le fortificazioni dello Stato Pontificio.

Io credo che il Cardinale si stia rivoltando nella tomba davanti a questo schifo. C’è stato anche chi – tra gli utenti di Facebook dove abbiamo postato i nostri articoli del gruppo – ha mandato a “fare in culo” i giornalisti che, secondo lei (è una giovane laureata in scienze infermieristiche) si getterebbero, più o meno come avvoltori, su queste notizie. Intanto la “notizia” è stata diffusa dalla polizia e, con tutto il rispetto per l’infermiera, per me la Polizia di Stato è fonte.

Ma se, data l’obnubilazione provocata dalla notte, dal sonno  e “non solo”, alla giovane e agli altri che erano lì fosse sfuggita lo sfregio fatto alla Rocca Maggiore di Assisi PATRIMONIO UNESCO, vi prego di guardare con attenzione i “reperti” lasciati durante e dopo il rave party.

[box type=”warning” ]Dice Carlo Bosco, direttore artistico e manager: “Ricordo che al concerto del Bronx ad Assisi con Max Gazze’ ci fecero pelo e contropelo per quanto riguardava le autorizzazioni. Personalmente consegnai alla commissione di vigilanza, solo per la parte del concerto, e dico solo per concerto di Max che rappresentavo, un papier di 4 Kg contenente scartoffie varie. Ma non c’è nessuno che fa veramente casino ? Controllarono anche la marca dei cavi per capire la provenienza. E’ il caso di verificare per esempio, per prima e non ultima cosa, se è passata una commissione ? 3 ore di commissione, ripeto 3 ore di commissione di pubblico spettacolo. E’ uno schifo. Vi ricordo che per mancanze di questo tipo si va sul penale. e ne paga conseguenze chi ha dato autorizzazione!!!!!”[/box]
  1. Francesco Brunozzi: “Ogni anno puntualmente si rinnova questa polemica e ogni anno puntualmente viene nuovamente organizzato questo scempio! Mah!!!”
  2. Giulio Win: Una città come Assisi , museo a cielo aperto per 6 milioni di turisti all’anno , ha bisogno di queste feste? potrebbero organizzarle in periferia su un campo o sul monte” .
  3. Claudio Carli: “SERAPHICA CIVITAS, dice il sindaco Ricci impegnatissimo ieri sera alla sagra della porchetta di Costano….”
  4. Valentina Cagliesi…squallore totale.

Chiudiamo con il commento, sconsolato e ironico di Pietro Bomba:”Chiari segni di umanità di passaggio”

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