Umbria Jazz 15, apre Paolo Conte in ricordo di Sergio Piazzoli

Paolo Conte

di Luana Pioppi
PERUGIA – Sarà Paolo Conte, uno dei più originali cantautori italiani, ad inaugurare il palco dell’Arena del Santa Giuliana in questa edizione di Umbria Jazz 15, in programma da questa sera al 19 luglio a Perugia. Il suo concerto, in programma alle 21,30, sarà intitolato “In ricordo di Sergio Piazzoli“. Sarà un vero e proprio omaggio al noto organizzatore della stagione d’autore, di tutti i concerti più importanti di musica rock e pop in Umbria si è spento per un malore improvviso lo scorso 11 giugno.

Conte è senza dubbio il più vicino per storia e stile al mondo del jazz. I suoi due strumenti, il pianoforte e la voce (prima ancora che le canzoni vere e proprie) faranno da battistrada a una delle contaminazioni più seducenti di sempre del panorama del cantautorato italiano, che il pubblico di Umbria Jazz ben conosce avendolo potuto apprezzare negli anni passati, da ultimo nel 2009. “Regista” dei suoi lavori è sempre la musica, dalla quale si evince chiaramente la formazione jazzistica del musicista artigiano, con i testi a suggerire ambienti e direzioni possibili; le due metà al contempo appaiono abilmente intrecciate, quasi fossero necessarie l’una all’altra.

Caratteristiche che ritroviamo anche nel suo ultimo lavoro del 2014 dal titolo “Snob“: 15 inediti che suonano come un ritorno alle origini musicali e testuali che hanno reso Conte un artista apprezzato in tutto il mondo. Un percorso che è anche, inevitabilmente, evoluzione e ricerca continua; esplorazione di panorami musicali e parole che si trasformano in suoni e immagini pittoriche. Uno show di classe che è un piccolo capolavoro di essenzialità, che avrà anche un significato molto particolare: Conte e Umbria Jazz avevano, infatti, un amico in comune, Sergio Piazzoli.

Alle 19,30 ci sarà il concerto di Accordi Disaccordi che inaugurerà il main stage. Accordi Disaccordi è un progetto italiano molto attivo nel panorama musicale nazionale ed internazionale. La band si orienta su un repertorio gipsy jazz, riproponendo in chiave moderna i classici nazionali e internazionali della migliore musica anni ’30. Allo stesso modo vengono scritti numerosi pezzi inediti e riarrangiati, sempre in chiave gipsy, alcuni brani più moderni e non propriamente jazz, ispirandosi allo stile del celebre chitarrista Django Reinhardt.

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