Sharper, notte europea dei ricercatori, tutto sull’edizione 2017 in programma il 29 settembre

Si svolgerà in contemporanea con oltre 250 città in tutta Europa

Sharper, notte europea dei ricercatori, tutto sull’edizione 2017 in programma il 29 settembre

PERUGIA – Si è svolta questa mattina a palazzo Murena, nella sala del Dottorato dell’Università degli Studi di Perugia, la presentazione dell’edizione 2017 di Sharper – Notte Europea dei Ricercatori, progetto sostenuto dalla Commissione Europea, che si svolgerà il prossimo 29 settembre a Perugia, ma anche a L’Aquila, Ancona, Cascina e Palermo, e in contemporanea con oltre 250 città in tutta Europa.

All’incontro con la stampa sono intervenuti il rettore Franco Moriconi, l’assessore al marketing territoriale e sviluppo economico del Comune di Perugia Michele Fioroni, il direttore della sezione di Perugia dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) Maurizio Busso e Leonardo Alfonsi di Psiquadro. Proprio Alfonsi, in qualità di organizzatore e coordinatore dell’evento, ha ricordato subito che Sharper nasce “per fare festa attorno alla conoscenza, perché questa è un motore di sviluppo delle città e del territorio”.

L’Università di Perugia, come ha ricordato Moriconi, “ha fin da subito accettato di partecipare in maniera attiva, facendo da traino anche per altre università italiane, ad un evento coinvolgente”. Così lo ha definito il rettore, ricordando che la manifestazione “coinvolge tutte le persone, di tutti i livelli, e intere famiglie” e sottolineando poi che la partecipazione dell’Unipg “sta a significare che siamo una struttura aperta e disponibile al confronto”.

“La notte europea dei ricercatori – ha detto Fioroni – sposa una visione di città più tecnologica, più orientata ai giovani ed alla ricerca che questa amministrazione ha cercato di intraprendere. Perugia oggi è la città più cablata d’Italia, ma è importante che a questa infrastruttura siano dati dei contenuti; in questo contesto la ricerca è fondamentale.

Sharper apre l’Università alla città con un gesto simbolico, ancora più importante in Italia dove abbiamo un gap tra ricerca di base e ricerca applicata da superare e dove sarebbe necessario anche aprire questo mondo a meccanismi informali di ricerca.

Un momento di incontro, dunque, in cui il sapere esperto si apre all’impresa e ai giovani è necessario per portarci a meccanismi nuovi che una città che vuole rinnovarsi deve avere. Il Comune partecipa quest’anno all’evento con il progetto  Officine Fratti che rappresenta il simbolo della volontà dell’Amministrazione di creare luoghi in cui vengono date nuove opportunità ai giovani”.

Da sempre partner nazionale di questo progetto europeo, con una collaborazione cresciuta nel tempo, è l’INFN – Laboratorio nazionale del Gran Sasso: “Shaper – ha detto Busso – è un’occasione per far conoscere le nostre ricerche a tutti e per questo motivo i nostri ricercatori sono sempre entusiasti di partecipare”. Busso ha anche annunciato che a Leonardo Alfonsi, grazie alla sua attività di divulgatore, è stato dato un dottorato di ricerca in Comunicazione della scienza. Sempre Alfonsi, infine, ha illustrato nel dettaglio il programma dell’evento di Perugia: “Partiti 5 anni fa con una dimensione contenuta e sperimentale – ha sottolineato – oggi presentiamo l’edizione più ricca, fatta finora, di proposte e soggetti coinvolti”.

Settanta eventi in programma, grazie a 200 ricercatori dell’Università di Perugia (da tutti e 16 i dipartimenti dell’ateneo), e che si svolgeranno in 26 luoghi diversi della città. Alfonsi, in conclusione, ha voluto lanciare due proposte e sostanzialmente due sfide per il futuro: la prima, quella di “aumentare la coralità di questo sforzo” visto che a dicembre ci sarà il nuovo bando e “sarebbe importante – ha affermato – che la città intera e tutte le istituzioni investano in questa iniziativa”; la seconda, è quella di capire “come riconoscere questa attività di dialogo che i ricercatori hanno con i cittadini e se è possibile istituzionalizzarla per la progressione delle loro carriere”. “Un riconoscimento di questo impegno – ha aggiunto – al pari delle pubblicazioni scientifiche”.

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