Elezioni la carica di Margherita Scoccia: “Sarò il sindaco di tutti”

Confermarsi alla guida di Perugia dopo dieci anni di governo

Scoccia chiude la campagna elettorale il 7 giugno
foto Luca Stemperini

Elezioni la carica di Margherita Scoccia: “Sarò il sindaco di tutti”

[DIRE] Margherita Scoccia punta a far rimanere in sella il centrodestra a Perugia, dopo due mandati di Andrea Romizi, di cui è stata assessore all’Urbanistica: “Abbiamo seminato molto, ora i frutti”

Mirko Gabriele Narducci

Confermarsi alla guida di Perugia dopo dieci anni di governo, affiancando un’altra donna alla governatrice dell’Umbria, Donatella Tesei. È questo l’obiettivo del centrodestra, che nella corsa al capoluogo ha scelto l’architetta Margherita Scoccia. Esponente di Fratelli d’Italia, la candidata sindaco negli ultimi cinque anni è stata assessore all’Urbanistica nel secondo mandato del primo cittadino uscente, il forzista Andrea Romizi.

Un decennio, quello di Romizi, che per la prima volta dal 1946 ha interrotto il lungo ‘dominio’ del centrosinistra a Perugia: “Un cambiamento che ha fatto bene sia alla politica che alla città, che rispetto al 2014 è cambiata in meglio. Soprattutto, si è ricucito un rapporto tra politica e cittadinanza”, ha detto Scoccia in un’intervista rilasciata al direttore dell’agenzia Dire, Nico Perrone. Per tantissimo tempo, ha sottolineato, “qui era evidente che fare politica al di fuori di un certo partito era sostanzialmente un esercizio di stile, in realtà questi dieci anni non solo hanno dato prova della possibilità di un’alternativa, ma anche dell’esistenza di un pluralismo di voci che ha giovato alla città”.

L’appuntamento alle urne è per i prossimi 8 e 9 giugno, in contemporanea con le elezioni europee: “Noi ci candidiamo ai prossimi cinque anni in un’ottica sicuramente di continuità, anche perché sono stati anni in cui abbiamo seminato molto, abbiamo cercato di imprimere una svolta importante a questo territorio e abbiamo la necessità di portare avanti moltissime progettazioni e di mettere a frutto un lavoro che ha risanato il territorio dal profondo, dal bilancio fino all’avvento di nuovi investimenti”, l’obiettivo di Scoccia.

Un concetto ribadito nonostante il suo partito, Fdi, sia diverso da quello del sindaco uscente Romizi, di Forza Italia: “Più che un cambio di passo c’è una continuità, al di là di quelle che sono le appartenenze partitiche la nostra è una coalizione estremamente ampia che va dai tre partiti canonici del centrodestra a una componente civica estremamente forte e allargata in cui sussistono anime legate anche al socialismo e al centrismo tradizionale. Non parlerei di una svolta, quanto di una fetta molto ampia della politica e della vita cittadina che vuole poter continuare un percorso già cominciato“.

Durante la campagna elettorale, Scoccia ha più volte ribadito come il centrodestra in questi anni abbia “salvato” Perugia: “È letteralmente così- conferma la candidata- non è un’espressione forte, anzi: ripercorrendo l’analisi di questi anni, nel 2014 il nostro Comune era sostanzialmente sull’orlo del fallimento, aveva un buco di bilancio di oltre 38 milioni di euro e 133 milioni di indebitamento. Per una città come la nostra questo rappresenta non solo il rischio reale di un commissariamento, sventato grazie a una dilazione del debito su 28 anni che noi abbiamo in realtà ripianato in appena nove anni”.

 

1 Commento

  1. Chi ha pagato, in termini di servizi ai Cittadini, l’aver ripianato il debito in 9 anni invece che in 28? La Città, incluse certe zone periferiche, e in particolare i Cittadini che sono stati costretti a muoversi su strade indecorose e pericolose (per i mezzi meccanici e per gli utenti delle due ruote), i disabili e gli anziani per la carenza di marciapiedi e per lo stato indegno di quei pochi esistenti che in molti casi vengono usati da parcheggi. Tutto ciò sarebbe già sufficiente per nutrire forti e fondate perplessità sull’operato dell’amministrazione Comunale nel decennio trascorso. Quindi promettere “continuità” non lascia affatto ben sperare perchè Perugia ha bisogno di rinascere. Basta con le promesse, basta con atteggiamenti di sufficienza perchè i Cittadini non devono essere considerati sudditi, ma “pari”.
    Purtroppo, dopo le elezioni ci si dimentica delle promesse e di come è doveroso che siano trattati i Cittadini.

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