A Umbria Jazz arriva Mika: ed è subito show! 📸🔴 FOTO E VIDEO

A Umbria Jazz arriva Mika: ed è subito show!

A Umbria Jazz arriva Mika: ed è subito show!

La magia fiabesca di “May your head always bloom” invade l’Arena Santa Giuliana

di Antonella Valoroso
Che il pubblico di Umbria Jazz lo aspettasse dal 2020, quando il suo concerto e l’intera rassegna furono cancellati a causa della pandemia, è stato subito chiaro.

Si è capito dal boato con cui Mika, sfolgorante in un abito di paillettes verde smeraldo, è stato accolto al suo ingresso sul palco.

Dice di voler iniziare “piano piano” e mixando inglese e italiano incomincia a sussurrare “Lollipop”, la canzone scritta nel 2008 per invitare la sorella minore ad andarci piano con l’amore, perché può far male, proprio come mangiare “troppe caramelle”. Ma dopo 5 minuti è già in piedi sul pianoforte, felice di essere ritornato al “festival più elegante d’Italia”. Ed è subito grande show!

Artista, performer, conduttore, cantautore dal grande spessore umano, Mika domina la scena per due ore con la magia della sua favola pop: “May your head always bloom”/“Che tu possa fiorire sempre”. Un tripudio di luci, colori e colpi di scena che farà ballare e cantare il pubblico dell’Arena Santa Giuliana come non succedeva da tempo.

“Ice cream”, “Tiny love”, “Take it easy”… In molti raggiungono il palco e non hanno alcuna intenzione di tornare al proprio posto. Chi si è alzato in piedi non ha nessuna voglia di rimettersi a sedere.

La popstar scende in platea per ben due volte nel corso della serata per un incontro ravvicinato con i fan. Le distanze si annullano. Canta “Good guys” in canottiera bianca come l’idolo Freddy Mercury, dirige il pubblico perché lo accompagni in “Underwater”, indossa un enorme cilindro fiorito rubato ai fotogrammi di “Alice nel paese delle meraviglie” e si scatena al ritmo di “Boom Boom Boom”.

Regala al pubblico una versione intima di “Happy ending” per sola chitarra e voce punteggiata dai suoi falsetti vertiginosi, ricorda la sua “prima volta” a Umbria Jazz nel 2016, quando sotto il palco c’era Renzo Arbore, canta “Stardust” tra la folla in delirio e promette di ritornare perché “non c’è due senza tre”.

Ad accompagnarlo è una band di primissimo livello e sei vocalist che a fine serata metteranno da parte microfoni e strumenti per ballare e scattarsi selfie sul palco.

Tra un brano e l’altro Mika racconta al pubblico la “sua”  visione di Perugia: “È come il mondo de “La bella e la bestia”, un borgo medievale in cui tutti cantano. Ma questo non è un film, è tutto vero, ed è il chiasso più bello del mondo. Stanotte salirò sulla terrazza del mio hotel e pregherò perché possa durare per sempre”.

Quando attacca “Grace Kelly” sono tutti, ma proprio tutti in piedi, e non è ancora finita. Un altro cambio d’abito e l’inesauribile performer rientra in scena indossando mantello e corona perché… “We are golden”/“Siamo d’oro”!

La gente balla, si abbraccia, sorride. Le mani disegnano cuori. Gli schermi dei cellulari lampeggiano. Il magico mondo di Mika ha travolto l’Arena.




 

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