Uritaxi Umbria, i taxisti della regione in protesta a Perugia

Uritaxi Umbria, i taxisti della regione in protesta a Perugia

Dal giorno del primo lockdown imposto dal governo si è venuto a verificare uno stallo quasi completo del servizio taxi, con un calo effettivo del lavoro vicino al 97%. La Uri Taxi con la delegazione ncc Umbria hanno indetto un sit-in di protesta per riportare l’attenzione sulla grave situazione che riguarda il trasporto pubblico non di linea generata dal Covid-19, che ha messo in ginocchio le aziende del settore, per richiamare l’amministrazione regionale alle proprie responsabilità.

I taxi in servizio durante il lockdown lo hanno fatto per spirito di dovere, rispondendo alle richieste di persone anziane, sole o portatrici di handicap, molte volte offrendo gratuitamente i servizi.

“L’attuale situazione – ha detto durante la protesta – registra una flessione del lavoro vicina all’80% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Per quello che riguarda i piccoli centri della Regione la situazione è anche peggiore, per mesi non si sono avute richieste e attualmente si registrano poche corse nell’intero arco della giornata.

A carico dei titolari sono rimaste in essere tutte le spese di gestione: gasolio, INPS, Inail, tasse, assicurazioni RC auto, assicurazioni vita e integrative, quote di cooperativa e servizio radiotaxi, manutenzione mezzi alle quali si sono aggiunte quelle di pulizia e sanificazione straordinaria, acquisto DPI, e divisori anti covid, nonché le spese private di gestione familiare”

I taxisti della regione chiedono:

  • contributi a fondo perduto, in integrazione a quelli erogati dallo Stato da destinare alle aziende artigiane o più specificatamente al TPnL, contributi che vadano a coprire almeno in parte le spese di gestione;
  • rimodulazione delle restrizioni sul limite degli occupanti delle autovetture pubbliche, attualmente il limite è imposto in massimo due pax per vettura;
  • emanazione di voucher da distribuire ai turisti che soggiorneranno negli alberghi della nostra Regione e alle fasce dì popolazione più debole e che hanno necessità di spostamenti per cura o bisogno. I voucher avrebbero una tripla finalità: sostenere il TPnL, favorire lo spostamento turistico rendendo le città Umbre più appetibili verso altre mete, e favorire la mobilità di soggetti deboli che in condizioni normali non avrebbero possibilità di accesso economico al servizio;
  • agevolazioni per la sostituzione di mezzi inquinanti con auto nuove a basso impatto ambientale (euro 6 o ibride);
  • utilizzo dei taxi e ncc ad integrazione del TPL, (come da nostro progetto già presentato in Regione), per garantire la mobilità da frazioni o zone dove il TPL non ha convenienza;
  • inserimento del TPnL nei futuri tavoli di progettazione e discussione su trasporto pubblico e programmazione turistica.

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