Prostituzione di giorno in via del Macello e Ponte San Giovanni [INTERVISTA]

La denuncia arriva da Renzo Baldoni: "Qui anche davanti alla chiesa e si portano i figli"

Si prostituivano accanto a chiesa a Ponte San Giovanni, espulse due nigeriane

Prostituzione di giorno in via del Macello e Ponte San Giovanni

«Il problema è gravissimo perché coinvolge anche dei minori, le donne, spesso accompagnate dai mariti o da sfruttatori si prostituiscono e poi ritornano vicino ai piccoli». E’ il grido di allarme di Renzo Baldoni che, dice, sono mesi che andiamo denunciando questo fenomeno, ma ora la situazione è veramente insostenibile ed ha superato ogni limite, anche se l’ordinanza sindacale anti prostituzione ( ex 370 del 14.4.2014), che è entrata in vigore i primi di aprile, ha recepito le nostre sollecitazioni estendendo il divieto di meretricio anche per la via Cestellini, via della Scuola e piazza del mercato. Siamo a Ponte San Giovanni di Perugia, dove, nella zona antistante la chiesa, il giardino pubblico attrezzato ed il parcheggio “battono il marciapiede” due/ tre ragazze , a volte di più e di varie etnie. Tutti i giorni ed a tutte le ore, in questa zona, viene praticato il “mestiere” più vecchio del mondo, nel piazzale della caserma dei carabinieri, nel piazzale della chiesa parrocchiale, nello spazio antistante il CVA e nei giardini pubblici attrezzati.

Non è certo solo Ponte San Giovanni ad essere interessata dal degradante fenomeno, ma anche Perugia. In via del Macello, già di prima mattina, trans e prostitute, esercitano il mestiere più vecchio del mondo. I clienti si fermano incuranti della gente che passa e che li osserva, tra lo stupito e lo scandalizzato. Nessuno interviene, e loro continuano a mercificare il proprio corpo, ci si accorda sulla prestazione e il prezzo, e se ne vanno direttamente in camera. Sì perché è casa e bottega dato che gli appartamenti sono proprio collocati lungo la via del Macello. Già la notte, Perugia è preda del sesso a pagamento, già la prostituzione fiorisce nelle case, ma che ora – come nelle realtà suburbane delle grandi metropoli – si eserciti anche di giorno, non fa certo onore ad una città che ambisce ad essere tra le più belle, colte e civili d’Italia.

«Sinceramente siamo scocciati ma non scandalizzati – dice Renzo Baldoni -. In un mondo dove tutto è in vendita e dove tutto si può comprare,come la libertà, la dignità, il cervello, il voto, il consenso, non penso che si possa fare una graduatoria di responsabilità e gravità del peccato, per chi vende il proprio corpo. Ma nella zona antistante la chiesa di Ponte San Giovanni, il giardino pubblico attrezzato ed il parcheggio del mercato, da qualche settimana, si vede anche la presenza di due/tre bambini/e di 3/5 anni “assistiti “ da due/tre uomini, forse mariti/compagni/amici/magnaccia delle “lavoranti”».

Casa/giardini e bottega, appunto, il tutto sotto lo sguardo ipocrita e disgustato di tutti i passanti. Se le mamme “lavorano” ci deve essere pure chi guarda la prole. Ma chi deve controllare cosa controlla? I minori da chi vengono difesi e salvaguardati ? Le istituzioni più volte sollecitate non intervengono. Eppure basterebbe che da una finestra di “una struttura pubblica ed istituzionale” venisse impegnato un “fotografo” per immortalare in flagranza di reato il cliente, la prostituta ed il protettore, per aiutare infine i piccoli indifesi. Questi bambini, indipendentemente dal sesso, dalla nazionalità e dal credo religioso, sono già segnati nel loro destino. «Il nostro silenzio non è spregevolmente colpevole? – ammonisce e chiede Baldoni -. Allora, liberamente e in senso liberatorio diciamo alle varie, vecchie e nuove, Istituzioni : “Vergogna. Sono mesi che stiamo osservando, cosa aspettate ad intervenire?“»

[Intervista con Renzo Baldoni]

 

3 Commenti

  1. Che male fanno le prostitute maggiorenni e consenzienti ed i loro clienti sulle strade, se non compiono intralcio al traffico e/o atti osceni sotto la vista pubblica? Basta con quest’assurda “Meretriciofobia”!
    Voglio sottolineare che gli avvalenti delle meretrici in Italia sono ben undici milioni dei quali nove milioni affezionati alle stradali che sono le più economiche di tutte. Quindi, cari politici, in considerazione del fatto che nove milioni di votanti non sono pochi e che a fare la differenza sono proprio gli elettori indecisi, OCCHIO AI VOTI ed anche al 2 PER MILLE IRPEF.
    Inoltre, affermo che le Ordinanze Sindacali ed i Regolamenti di Polizia Urbana devono essere conformi ai principi generali dell’Ordinamento, secondo i quali la prostituzione su strada non può essere vietata in maniera vasta ed indeterminata. Di conseguenza, i relativi verbali di contravvenzione possono essere impugnati in un ricorso. In più per le medesime ragioni, i primi provvedimenti suddetti non possono essere emessi per problematiche permanenti ed i secondi non possono riguardare materie di sicurezza e/o ordine pubblico.

  2. Aprite le case di prostituzione, no? A norma di legge, pulite, protette, con controlli anche sulla salute. In fondo è il mestiere più vecchio del mondo e fino a quando ci sarà domanda non mancherà l’offerta. Le prostitute ci sono perché qualcuno le va a cercare. Il problema dei bambini, però, quello resta. Ma che colpa hanno le madri se quello è l’unico modo per sfamarli? Forse la colpa è della società che non dà abbastanza assistenza ai più bisognosi, indipendentemente dall’etnia…

  3. ED è VERO SONO SEMPRE LE IPOCRISIE IL SOTTOCRITTO VORREBE PORTARVI UNA VOLTA IN PIAZZA SAN SILVESTRO (A 2 PASSI DA MPNTECITORIO ))LI C’E UN BAR FREGUENTATO DAI I + GRANDI PARASSITI (poltici)ALDILA’ DELLE GRAN MERCIMONIO DI SCAMBI VOTI ;SOPRATUTTO IL MERCIMONIO DI ESCORT AD ALTISSIMO LIVELLO VERETE CHE QUESTE BELLEZZE PAGATE CON I SOLDI DEL CONTRIBUENTE FATTO CIO’ QUESTI SIGNORI STRILLANO NEI COMIZI BISOGNA REPRIMERE IL MERCIMONIO DEL SESSO FARISEI E QUESTO ANCHE NELLE MURA VATICANE!!!!LA POVERA ORLANDI !!!!!!!!!!!!

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*