Il Perugia va oggi a Cesena con un’arma in più

la rosa del tecnico biancorosso sembra essere tornata a pieno regime

Il Perugia va oggi a Cesena con un'arma in più

Il Perugia va oggi a Cesena con un’arma in più

Il Perugia va oggi – Vera o non vera, risolutiva o meno che si dimostrerà, la notizia della settimana ha portato al Perugia la possibilità di poter giocare stasera a Cesena, ore 20,00, con un elemento in più a disposizione della propria rosa: “Cordata”. Non è ancora chiaro tuttavia se il tecnico Formisano avrà intenzione di scherarlo, l’elemento cordata, sin dall’inizio oppure se entrerà a partita in corso per fare un pò di minutaggio in vista dei prossimi impegni di play-off e, soprattutto, non si conosce quale possa essere il modulo il più possibile aderente alle caratteristiche dello stesso.

di Gianluca Drusian

D’altra parte, la rosa del tecnico biancorosso sembra essere tornata a pieno regime con i recuperi degli ultimi infortunati tipo Vazquez, Dell’Orco e Bartolomei mentre solo la preoccupazione di non dover far giocare gli squalificati ed i diffidati può influire sulla formazione che dovrà onorare e, forse, sopportare la festa promozione della squadra locale. Quanto al modulo poi, nessun problema, vista la duttilità dimostrata sia dal tecnico che dai giocatori nel doversi adattare domenicalmente (e settimanalmente) ai continui cambi tecnici che hanno letteralmente impedito a tutti i tecnici e giocatori avversari di avere punti di riferimenti sui quali impostare la propria partita. L’imprevedibilità tattica è stata, fino ad oggi, la vera arma vincente di questa squadra che, seconda in classifica qualche mese fa, è riuscita a chiudere quarta in graduatoria e solo poco al di sotto di formazioni tecnicamente con doti più elevate.

Tanto vincente, la strategia biancorossa che, proprio in questa settimana, ha avuto il giusto premio con la firma del prolungamento del contratto voluto dal presidente Santopdre che così ha voluto blindare ogni probabile richiesta ed interessamento sul tecnico da parte di altre formazioni di altra categoria e provenienza. Ma, la firma del contratto del tecnico Formisano ha voluto probabilmente significare anche altro. Probabilmente il voler dimostrare come, ancora una volta (era successo anche alla fine della scorsa stagione quando tra i tifosi, dopo la retrocessione dalla serie B, veniva alimentata con maggiore animosità ed insisenza la possibile cessione della società mentre il presidente, al contrario di tutto, faceva firmare Baldini), da parte del presidente, nonostante le voci e gli incontri con possibili nuovi acquirenti (stavolta svelatisi con anima e corpo e non più nascosti dietro ad agenzie o intermediari), al timone della barca ci sia solo e soltanto lui.

In barba e, forse, con quel sorriso tagliente sulle labbra da uomo solo contro tutto e contro tutti ma sempre pronto a rispondere con decisione a qualsiasi attacco e critica. Piaccia o non piaccia, almeno fino al 2027, data conclusiva del contratto in questione, questa sarà la storia del prossimo futuro del Perugia. Ad ognuno le proprie conclusioni. In tutto ciò, la partita di Cesena dovrà servire come allenamento ma, per provare cosa? Che l’obiettivo dichiarato anche da alcuni degli attuali giocatori (da ultimo Matos), ovvero la serie B, possa diventare una realtà e non solo un miraggio.

E lo dovranno fare con Paz, Mezzoni, Seghetti, Lewis, Vulikic, Cancellieri, Iannoni e Torrasi a casa e con il “ribelle”Kouan insieme con il probabile ritorno di Cudrig oltre che di Matos (così potrà dimostrare come la sua previsione sia fondata) e qualche buon giovane della rosa tutti protesi a realizzare quanto prodotto e preparato nel corso dell’intera settimana di preparazione alla gara. Attenzione, però, a non fare eccessiva brutta figura nell’ultima di campionato perchè il Cesena di mister Toscano vorrà festeggiare ancora di più eguagliando il record di punti in campionato (96) fatto dal Catanzaro nella stagione scorsa.

Arbitro della gara: Edoardo Manedo Mazzoni di Prato E’ finita in parità, con reti nel secondo tempo di Lazzarini al 50′ per l’Arezzo e di Vazquez al 62′ per il Perugia il derby tra le due squadre e città dell’Etruria. Ma che fosse la partita dell’anno, quella che in ogni parte del mondo viene descritta come una partita a sè, condita da milioni di spunti stimolanti e da quantità industriali di adrelina e rivalità oltre che aneddoti, nessuno se ne è accorto. Neanche uno sfottò, anche per la impedita presenza della tifoseria ospite, nè un coro di rivalità si è sentito cantare o urlare dentro lo stadio.

Ed all’uscita dal campo, dopo una partita noiosa ed insipida, finita con un pareggio che non ha divertito davvero nessuno (almeno tutti quelli intorno allo scrivente), i giocatori ed il tecnico, oltre che il presidente Santopadre, si sono meritatamente subiti i fischi e qualche urlaccio di contestazione nel tentativo di volersi recare sotto la curva a ricevere chissà cos’altro. Ma, evidentemente, quello che vedono i tifosi è accecato dalla passione perchè, a sentire i commenti tecnici di fine gara sia del mister Formisano che di alcuni giocatori oltre che di qualche giornalista televisivo, la prestazione dei Grifoni (quelli con la “G” maiuscola) è stata descritta in un altro modo. Addirittura in alcuni casi, nelle tabelline delle pagelle che in molti si divertono a complilare, la sufficienza è stata attribuita a molti anzi alla maggioranza della squadra.

Se dovessimo provare a ragionare con lo stesso metro di giudizio ed osservazione, dovremmo iniziare con il dire che, nel primo tempo, le scelte a sorpresa del mister hanno avuto i risultati sperati. Infatti, tanta era la necessità di dover cambiare assetto di squadra considerato il presunto modo di giocare di mister Indiani che, il Perugia, si è schierato con quattro difensori (dopo che fino ad oggi aveva sempre con Formisano giocato a tre dietro) inserendo Dell’Orco sulla fascia sinistra e Mezzoni a destra, con quattro finti centrocampisti (Iannoni e Torrasi in mezzo e Paz e Lisi sugli esterni) oltre a Vazquez punta più avanzata con dietro a giocare tra le linee il rientrante anche lui Ricci.

La mossa tattica di Formisano (elogiata dallo stesso tecnico come foriera di spunti interessanti ma poco incisivi), tanto produceva che due occasioni da rete, una con Iannoni al 17’con tiro deviato dal portiere avversario e con un colpo di testa di Vazquez al 25′ questo sì, pericoloso, salvato miracolosamente sulla porta da un difensore. La squadra, quindi, aveva così tanto ben impressionato tutti, tecnico compreso che, nel secondo tempo, rientrata in campo dopo essere passata dal preparatore atletico a fare una serie di mini scatti appena fuori il tunnel che collega il campo dagli spogliatoi, al 50′ subisce la rete avversaria. Da questo momento in poi, la lettura della partita di mister Formisano diventa fondamentale. Subito dentro al 56′ Seghetti e Matos per Vulikic e Ricci e si passa ad uno nuovo modulo di gioco: il 3-4- 1-2.

Eppure Ricci aveva fatto grandi cose tra le linee ma, Seghetti che non trova più la titolarità perchè etichettato da molti come “quello che spacca le partite in corsa”, doveva pur giocare. I cambi, tuttavia, portano gli effetti sperati. Matos, per estrema onestà, è riuscito almeno oggi lui sì a spaccare la partita. Il pareggio di Vazquez, infatti, è frutto di una giocata sulla fascia destra di attacco del brasiliano che riesce a mettere in mezzo all’area una palla interessante che il numero 9 biancorosso riesce a tramutare in rete.

Al 64′ entra anche Bartolomei, anche lui come Dell’Orco e Ricci reduce da mesi di assenza che prende il posto di Paz. A centrocampo, così fcendo, Iannoni arriva a spostarsi fino all’esterno del campo lasciando a Torrasi e Bartolomei il compito di giostrare la palla in mezzo al nostro reparto migliore. Soltanto che, l’Arezzo, in questo frangente di gioco, si mangia letteralmente due occasioni da rete davvero importanti con Montini al 69′ e Pattarello al al 75′. Tuttavia, non finisce qui perchè, al minuto 82′ entra in campo Sylla per Vazquez e Souarèe per Dell’Orco che, dopo un primo tempo libero di scorrazzare su tutta la fascia sinistra ed anche in mezzo al campo (talvolta lo si è visto anche vicino a Vazquez, misteri della tattica e della filosofia), aveva talmente realizzato ogni direttiva impartita che veniva di fatto prima retrocedere nella difesa a tre e poi veniva fatto sedere in panchina.

All’86’, però, il Perugia falliva la palla della vittoria con Seghetti il quale, lanciato ancora una volta dall’illuminato Matos, solo davanti al portiere avversario, lo beccava in corpo come un cecchino infallibile preferendo il portiere al bucare la porta. Non importa, il giovane Seghetti che dovrà spaccare la partita in altre occasioni e Sylla, comprato a gennaio perchè in area di rigore la rosa era mancante di una punta e che invece da qualche partita ha riscoperto di avere un Vazquez che può supplire a qualsiasi mancanza, avranno altre chances. Quante? Almeno un paio di sicuro, salvo altri cambi di modulo e di risultati per forza di cose positivi: dopo Cesenza ultima di campionato si dovrà scegliere o vincere o il mare di Ibiza, mèta estiva di tanti calciatori. PROMOSSI: Matos e Formisano (guai a contraddire) BOCCIATI: Nessuno (se uno critica viene additato di….bravi tutti!)

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