Riapertura stazione Sant’Anna, Pd: “Realizzazione possibile grazie a scelte, progettazione e fondi delle precedenti giunte”

Riapertura stazione Sant’Anna, Pd: “Realizzazione possibile grazie a scelte, progettazione e fondi delle precedenti giunte”

Riapertura stazione Sant’Anna, Pd: “Realizzazione possibile grazie a scelte, progettazione e fondi delle precedenti giunte”

Nel centro di Perugia tornano i treni, con la riapertura del tratto tra Perugia – Ponte San Giovanni e Perugia – Sant’Anna, al termine dei lavori di adeguamento, rielettrificazione e raddoppio selettivo dell’armamento.
“Non è certo solo merito dell’attuale amministrazione regionale, ma il frutto di un lungo e intenso lavoro portato avanti fin dal 2000 dalle amministrazioni di centrosinistra. A dimostrarlo ci sono gli atti, le delibere ufficiali e i documenti, che occorre conoscere per poter giudicare ed esprimere con compiutezza un giudizio sul tema”. A sottolinearlo è il Partito Democratico, che questa mattina, negli spazi adiacenti alla stazione Sant’Anna, ha organizzato una conferenza stampa con l’obiettivo di “ripristinare – ha spiegato il segretario dem Tommaso Bori – un dato di verità”.
“Ci dispiace se qualcuno ha pensato che questo momento servisse a rovinare la festa all’assessore Melasecche. Non è questo il senso. Sappiamo bene, per altro, di essere in par condicio e, anzi, ci sorprende l’inaugurazione di un servizio in un momento come questo: ne valuteremo le modalità e nel caso ci rivolgeremo alle autorità preposte”.
“Non si tratta di una rivendicazione, né di polemica – ha aggiunto Graziano Del Rio, ministro competente all’epoca della progettazione dell’opera – ma di una legittima operazione di verità”. E“la verità è che le cose si costruiscono quando camminano sulle gambe di chi prende decisioni”.
Ciò che verrà inaugurato domani, dunque, “non è stato realizzato in questi due anni di covid – ancora Bori –  che anzi, hanno spostato le lancette indietro di due anni. Il contributo di chi è appena arrivato non può che essere marginale e, in questo senso, occorre non dimenticare il proverbio cinese secondo cui ‘chi prende l’acqua dal pozzo non dovrebbe dimenticare chi l’ha scavato’. Valorizzare il lavoro svolto e raccoglierne finalmente i frutti è giusto e doveroso. L’unica sottolineatura è che tali risultati conseguono da scelte e decisioni maturati nel corso delle precedenti legislature”.
E ripercorse, in conferenza, da Del Rio e dall’ex assessore regionale ai Trasporti Giuseppe Chianella (scheda in allegato, ndr.).
In primo luogo – hanno spiegato – l’esigenza di intervenire sull’ex Fcu è presente già nel Piano regionale dei trasporti 2014 – 2024, approvato alla fine della legislatura 2000-2015. Nel documento venivano individuate criticità e soluzioni da affrontare attraverso una completa riorganizzazione del programma di esercizio.
I documenti mostrano dunque come la strategia generale che ha reso possibile il risultato oggi celebrato è maturato da atti di programmazione delle precedenti consiliature regionali.
I primi interventi sono stati programmati nel 2015, attraverso la certificazione e il trasferimento dei fonti Fas. Si tratta di 2,3 milioni a favore di Rfi per il cofinanziamento dell’intervento di rifacimento della stazione di Perugia Ponte San Giovanni, in attuazione di quanto stabilito dalla convenzione tra la Regione Umbria e la Rete ferroviaria italiana spa per la stazione ferroviaria di Perugia – Ponte San Giovanni. E poi 1,15 milioni per il cofinanziamento, in favore di Umbria Mobilità, per il consolidamento e la riapertura al transito della Fcu – Galleria Poggio Azzuano.
Un altro tassello per il rifacimento dell’armamento della tratta Nord è del 1° dicembre 2016, quando dai Fondi di Sviluppo e Coesione erano previsti 51 milioni di euro per il finanziamento di interventi di adeguamento delle infrastrutture regionali e 12 per l’introduzione di tutte le tecnologie di sicurezza a beneficio della Regione Umbria. Era prevista anche la possibilità di accordi per disciplinare la realizzazione di interventi. La firma sul patto tra Regione e Rfi è stato sottoscritto il 20 giugno 2017. Le opere sono state quindi ultimate, consentendo nel 2018 la riapertura del tratto tra Città di Castello e Perugia – Ponte San Giovanni.
Per il tratto Perugia Ponte San Giovanni e Perugia – Sant’Anna, dopo il recupero delle risorse ancora disponibili dall’Accordo di programma del 2002, la gara d’appalto è stata bandita e aggiudicata nel 2018. La somma recuperata era di 19 milioni.
163 milioni, grazie al Pnrr, sono quelli che sono stati disponibili oggi grazie al passaggio dell’ex Fcu alla rete nazionale. Da ricordare la recente gara d’appalto per la progettazione e la realizzazione dell’Ertms, il più evoluto sistema per la supervisione e il controllo della marcia sui treni, che coinvolgerà anche l’Umbria.
Come è evidente, “quello che verrà inaugurato domani – parola di Chianella – è il frutto di un lavoro politico e amministrativo molto intenso. Ogni amministrazione prende le sue decisioni e fa le sue scelte, ma chi raccoglie i frutti non dovrebbe dimenticare chi ha seminato. Quando sono diventato sindaco ho inaugurato ben due opere avviate dalle amministrazioni precedenti e in entrambi i casi ho invitato all’inaugurazione, programmata fuori dalla campagna elettorale, chi mi aveva preceduto”.
“Quello della mobilità – per Del Rio – è un diritto e non c’è democrazia se si nega il godimento di un diritto”. Per questo, allora, il Ministero ha risposto alle sollecitazioni delle Regioni rispetto al rinnovo delle infrastrutture ferroviarie e del parco rotabile, comprese quelle arrivate “dalla presidente Marini e dai parlamentari umbri Ascani e Verini. Sono risultati, questi, che si ottengono quando si lavora insieme, in uno sforzo comune”. “Straordinario” è stato quello di Stato, Regioni e Rfi” che “hanno dato un contributo importantissimo allo sviluppo del Paese”.
Ora, per il segretario cittadino del Pd Sauro Cristofani, “al di là della realizzazione dell’opera, che aggiunge un tassello importante al quadro complessivo della mobilità urbana, quello che manca completamente è la prospettiva”. Mancano, ad esempio, indicazioni progettuali o di intenti sulla realizzazione di parcheggi a ridosso delle stazioni, previsti dal piano regolatore e punto fondamentale del capitolo “accesso alla città”, soprattutto in una città “che si vuole proiettare verso l’Europa” e che non può fermarsi all’infrastruttura ma deve immaginare una visione complessiva.
“Il Nodo scioglie il tema dell’attraversamento, parcheggi e orari legati ai treni Fcu rispondono al tema dell’accesso. La città ha bisogno di queste risposte e non possiamo fermarci a una inaugurazione, che è una piccolissima parte di un progetto più grande”.

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