Caporalato, Gallinella e Ciprini (M5S): “Maggiori controlli affinché vengano assicurate condizioni di lavoro dignitose per tutti”

La diffusione del fenomeno ha visto un aumento costante negli ultimi anni, parallelamente alla crescita del lavoro irregolare nell’agricoltura

“In questi ultimi giorni, sono morti ben sedici braccianti agricoli stranieri: una tragedia che impone una riflessione sulle condizioni di sfruttamento alle quali sono sottoposte queste persone nel nostro Paese. Un problema, quello del caporalato, che arriva da lontano e che va combattuto con ogni mezzo”.

Lo affermano i deputati 5Stelle, Filippo Gallinella e Tiziana Ciprini, che aggiungono: “non si tratta solo di stanare i colpevoli. Questa ovviamente è la base da cui partire: è necessario fare in modo che non si determino più le condizioni affinché persone senza scrupoli possano, in futuro, continuare ad approfittare di questi disperati. 

Paghe basse, anche inferiori ai due euro all’ora, per raccogliere pomodori nei campi sotto il sole cocente dalle prime ore del mattino fino alla sera: queste sono le condizioni di lavoro nella realtà del caporalato. 

Inoltre – proseguono Gallinella e Ciprini – il 60%  di coloro che lavorano sotto caporale, non ha accesso ad acqua o servizi igienici: in Italia il fenomeno coinvolge almeno 400mila lavoratori sia italiani che stranieri, ed è stato riscontrato in diverse aree del Paese e in settori dell’agricoltura, anche molto diversi tra loro.

La diffusione del caporalato ha visto un aumento costante negli ultimi anni, parallelamente alla crescita del lavoro irregolare nell’agricoltura. 

Per questo, come ha sostenuto anche il Presidente del Consiglio Conte, se necessario, metteremo anche mano alla legge 199 del 2016, ma non prima di aver rafforzato le misure di prevenzione e di controllo.

Combattere il caporalato – concludono Gallinella e Ciprini – vuole dire tutelare i diritti dei lavoratori e aiutare gli imprenditori onesti”.

 

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