Il cardinale Bassetti traccia un bilancio del corso in progettazione e gestione dell’oratorio

Il porporato ha definito gli oratori dei «luoghi di aggregazione socio-educativa, ponti fra Chiesa e strada, isole di socialità nella nostra società sempre più liquida»

Il cardinale Bassetti e l'assessore Barberini alla presentazione del Corso di Perfezionamento in Progettazione, Gestione e Coordinamento dell'Oratorio
Il cardinale Bassetti e l'assessore Barberini alla conferenza di chiusura del Corso di Perfezionamento in Progettazione, Gestione e Coordinamento dell'Oratorio

Il cardinale Bassetti traccia un bilancio del corso in progettazione e gestione dell’oratorio

L’Umbria, in ambito della formazione di quanti progettano, gestiscono e coordinano gli Oratori, fa da apri pista in Italia nel dar vita da tre anni al “Corso di Perfezionamento in Progettazione, Gestione e Coordinamento dell’Oratorio” affidato a docenti dell’Università degli Studi di Perugia. Si tratta di un valido progetto, da prendere come esempio, nato dalla sinergia tra Chiesa, Istituzioni civili e culturali ed una realtà associativa quale l’ANSPI con la sua importante storia. E’ quanto ha detto, in sintesi, don Michele Falabretti, responsabile del Servizio nazionale di Pastorale giovanile della Cei, intervenendo il 7 ottobre, a Perugia, al Convegno “Oratorio, intreccio di prossimità” promosso dall’Ufficio diocesano di Pastorale giovanile e dal Coordinamento Oratori Perugini in collaborazione con la Conferenza episcopale umbra (Ceu), l’Università di Perugia e l’Associazione Nazionale San Paolo d’Italia (ANSPI).

Durante l’incontro molto partecipato (150 persone provenienti anche da fuori regione) sono state presentate due pubblicazioni, a cura dei docenti Floriana Falcinelli e Marco Moschini, a conclusione dell’attività di tre anni di questo corso di perfezionamento: “Educazione alla prossimità: l’oratorio come ambiente di crescita integrale” e “Progettazione, Gestione e Coordinamento dell’Oratorio. L’esperienza di elaborazione di un modello socio-educativo oratoriano”. Il corso è stato seguito da più di 130 corsisti, provenienti da 50 diocesi di quindici regioni, a testimonianza del fatto che è stato di respiro nazionale e il primo nel suo genere.

Don Falabretti si è soffermato su una “prima fotografia” degli Oratori in Italia evidenziando che sono attualmente circa 8mila, attivi in quasi la metà delle Parrocchie italiane. «Ci troviamo nella situazione che la metà dell’Italia fa Oratorio, l’altra metà lo sogna – ha commentato il responsabile della Cei –. Riflettendo sull’esperienza dell’Umbria mi viene da dire: volere è potere, perché non basta desiderare l’Oratorio. Credo che la storia di questa regione ci dica che quando ci si mette all’opera gli obiettivi si raggiungono. L’Umbria è stata la prima regione che ha aperto una riflessione seria sulla formazione dentro una sede importante come quella dell’università».

A fornire i numeri, ma soprattutto a illustrare il ruolo fondamentale degli Oratori umbri nella crescita umana e spirituale dei giovani, è stato il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Ceu.

E’ convinto che queste realtà con la loro funzione educativa e la loro maggiore professionalità possono contrastare la deriva sociale causata da «una società caratterizzata da secolarizzazione, individualismo e nichilismo, producendo indifferenza e “cultura dello scarto” denunciata a più riprese da papa Francesco». Il cardinale ha snocciolato i dati evidenziando che in tutta la regione gli Oratori sono 110, più di uno per ogni comune dell’Umbria (92 sono i comuni), frequentati tutto l’anno da 6.249 bambini e ragazzi e 8.765 sono stati coloro che hanno partecipato, nel 2015, ai “Gruppi Estivi”, seguiti da più di tremila giovani animatori.

«L’oratorio può essere non solo un argine a questa deriva sociale – ha ribadito il cardinale –, ma costruire un’alternativa di vita concreta e realistica in un contesto comunitario in cui l’educazione è tutta orientata al Bene comune e all’annuncio del Vangelo. Con una condizione, però, da tenere sempre a mente. Ovvero, che si concretizzino le parole di Paolo VI quando diceva: “L’uomo contemporaneo ascolta più volentieri i testimoni che i maestri, o se ascolta i maestri lo fa perché sono dei testimoni”. Per questo motivo, prima del dovere di acquisire una adeguata professionalità educativa, occorre, come condizione imprescindibile, la testimonianza di una vita autenticamente cristiana».

 


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Soffermandosi sulle due pubblicazioni presentate al convegno, il cardinale Bassetti le ha definite «tentativi per sistematizzare e offrire temi di riflessione intorno al processo educativo e alla vita oratoriale, verso la quale molte Chiese locali guardano con tanta attenzione, proprio per la more che la Chiesa porta oggi verso l’universo giovanile, così fragile eppure enormemente ricco di potenzialità sia per la Chiesa che per la società. Con fede e con speranza nelle future generazioni vi invito a riflettere e ad operare perché giovani e ragazzi delle nostre parrocchie possano trovare sempre comunità aperte e luoghi di vita, ricchi di esperienze interpersonali ma, soprattutto luoghi di fede che portano all’incontro con Cristo, modello di ogni uomo».

Il porporato ha definito gli Oratori dei «luoghi di aggregazione socio-educativa, ponti fra Chiesa e strada, isole di socialità nella nostra società sempre più liquida, luoghi di evangelizzazione e catechesi, ma anche di incontri interetnico e interreligioso e di ricreazione e di sport». Il presule ha anche parlato di sfide, come quella della formazione degli educatori e dell’offerta di una pluralità di percorsi educativi e caritativi, culturali e sportivi oltre ad essere sempre più luoghi di aggregazione anche delle famiglie. Sull’aspetto formativo, il presidente della Ceu ha annunciato che «il Coordinamento oratori umbri e la Conferenza episcopale umbra hanno approvato, per il biennio 2016-2017, come nuova proposta di formazione per educatori, animatori ed operatori d’Oratorio, il “Progetto Scuola Formatori Locale”. Si sente infatti sempre più l’esigenza di avere educatori preparati – ha sottolineato il cardinale –, veramente pronti alla grande sfida educativa».

Significativo quanto ha detto l’assessore regionale alla salute e welfare Luca Barberini, che ha parlato della sua esperienza ventennale di vita nell’associazionismo giovanile e negli oratori prima di approdare alla politica, «riconoscendo – ha affermato – che quella è stata un’esperienza formativa e utile anche per il mio impegno politico e sociale. Il ricordo che ho di quell’esperienza è che quando una persona è impegnata nel fare l’educatore di oratorio ha essenzialmente bisogno di tre cose: valori, passione-entusiasmo e competenza». Quest’ultima, come ha evidenziato l’assessore, «va creata e sostenuta e per questo apprezzo moltissimo la promozione del Corso di formazione i cui risultati oggi vengono presentati attraverso due pubblicazioni. L’Umbria è stata tra le prime regioni che si è dotata di una legge sugli oratori, varata nel 2004, che rappresenta un riconoscimento ad un’attività che nel corso degli anni è accresciuta nella nostra regione dandosi una maggiore prospettiva».
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«Abbiamo bisogno che queste realtà vengano sostenute con maggiore forza e convinzione – ha proseguito Barberini – e per farlo c’è bisogno delle competenze (queste vengono messe in risalto con il convegno), ma anche sotto l’aspetto finanziario. Abbiamo già quest’anno provato ad aumentare le risorse nel sostenere l’esperienza oratoriale che va valorizzata dopo dodici anni dal suo inizio, comprendendo cosa va bene e cosa va sostenuto diversamente». Al riguardo l’assessore ha proposto la realizzazione, nei prossimi mesi, di un convegno che «faccia una lettura storica delle attività degli oratori e dei grandissimi risultati ottenuti. Credo che questa sia una delle proposte da mettere in cantiere – ha detto – su cui mi impegno fin d’ora a sostenerla».

Il convegno è proseguito sui temi trattati dalle due pubblicazioni con le relazioni del vescovo ausiliare mons. Paolo Giulietti e degli accademici dell’Università Cattolica di Milano e Piacenza e delle Università di Perugia e di Siena Sergio Angori, Enrico Carosio, Floriana Falcinelli, Marco Moschini e Pierpaolo Triani.

 

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