Il Perugia perde a Pesaro, ma ancora ha bisogno di lavorare

Il Perugia perde a Pesaro, ma ancora ha bisogno di lavorare

di Gianluca Drusian
Non sono bastate cinque sconfitte su sei tra le ultime partite in trasferta disputate dal Perugia per capire e, soprattutto, correggere quanto ci fosse di sbagliato o di negativo nell’atteggiamento, nella prestazione, nell’organizzazione tattica dei Grifoni. Rimangono, dopo Pesaro, soltanto due giornate al termine del campionato le quali precedono l’inizio della successiva fase dei play-off ma, in quel di Pesaro, i ragazzi di mister Formisano hanno riproposto tutto quello che di negativo si era visto dall’inizio del torneo ed anche addirittura nel corso della scorsa stagione (il riferimento va ai giocatori che componevano la rosa che ha riportato in C il Perugia).

Come ha giustamente sottolineato il tecnico perugino a fine gara, il vero elemento determinante in senso negativo della prestazione di Angella e compagni, sarebbe stata la mancanza di carattere, di determinazione ovvero di quella precisa volontà di volere ma, soprattutto, dovere mettere in campo tutta quella voglia giusta per dimostrare che, quello che si dice ai microfoni di una tv o radio, possa essere poi tradotto nella pratica in fatti concreti e, quindi, risultati.

Il Perugia visto all’opera a Pesaro non è quindi squadra ma, soprattutto, il gruppo di giocatori che scendono in campo non riescono mai ad imporre il proprio gioco e far valere così il nome della società e del blasone che essi rappresentano. Lo si è visto a Pesaro ma lo si è visto in tutte le partite del campionato.

Il Perugia mai si è imposto sugli avversari anzi è sembrato sempre dover rincorrere per poi, nei casi in cui è stato vincente, messere a segno la zampata risolutoria. Solo nella sfortunata partita di Rimini e del materasso bruciato, il Perugia si è dimostrato Perugia, con gli attributi propri del Grifone fino al momento delle fiamme e della interruzione della partita.

Anche a Pesaro, tuttavia, anche il tecnico Formisano, ha ripetuto delle scelte che, sulla squadra, hanno probabilmente influito anche se lo stesso tecnico ha ribadito di aver preparato bene la partita e che le scelte tattiche non avrebbero influito sulla prestazione. Sarà anche così ma l’aver ancora una volta cambiato modulo rispetto alla gara scorsa ed uomini per poi, nel secondo tempo, essere stati costretti a fare cambi di ogni tipo pur di ristabilire una parità che ha vissuto solo nel tiro di Sylla dopo il 90′, è sembrato indisponente.

Non che la Vis Pesaro abbia fatto molto di più ma, la rete di Neri al 49’su calcio da fermo è stata sufficiente per tenere lontano dalla propria area il Perugia che non è mai stato pericoloso se non con Seghetti al 21′ con un tiro che ha scheggiato la traversa.

Troppo poco per questo Perugia. Troppo poco per nutrire speranze particolari. Troppo poco per poter disputare play-off per la serie B. Il Perugia, in questa stagione è veramente “troppo poco” soprattutto per quei tifosi che continuano a sostenerlo e seguirlo con enorme pazienza. Ma qualcuno dice che bisogna ancora lavorare come se giocare a calcio fosse un lavoro vero.

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