L’impronta dell’acqua, via alla mostra diffusa tra arte e scienza

L'impronta dell'acqua, via alla mostra diffusa tra arte e scienza

L’impronta dell’acqua, via alla mostra diffusa tra arte e scienza

Presentato nel corso di una conferenza stampa il lavoro dell’artista Roberto Ghezzi

Prenderà il via sabato 18 febbraio la mostra diffusa L’impronta dell’acqua. Il Trasimeno tra arte e scienza nell’opera di Roberto Ghezzi presentata oggi nel corso di una conferenza stampa presso la Sala delle Colonne di Palazzo Graziani a Perugia.

“L’impronta dell’acqua” è un progetto promosso da Arpa Umbria in collaborazione con Roberto Ghezzi e Mara Predicatori, con il sostegno della Fondazione Perugia, in partnership con l’Unione dei Comuni del Trasimeno, i Comuni di Castiglione del Lago, Corciano, Magione, Panicale, Passignano sul Trasimeno, Tuoro sul Trasimeno e le associazioni Laboratorio del Cittadino e Faro Trasimeno.


Di Rossano Pastura


Il progetto ha l’obiettivo di introdurre nuove modalità di produzione scientifica e artistica, nuovi linguaggi liberi e innovativi per parlare del lago Trasimeno. Una mostra e un progetto complesso che intendono restituire una riflessione sulla rappresentazione paesaggistica e delle sue componenti biologiche e naturali attraverso la sinergia tra la pratica dell’artista, lo studio scientifico-biologico di Arpa Umbria e la rilettura dell’azione in chiave artistica delle pratiche di produzione e rappresentazioni di Roberto Ghezzi.
Saranno proprio le mostre che restituiranno al pubblico i risultati della sperimentazione. Nello specifico, il primo appuntamento è presso il Palazzo della Corgna di Castiglione del Lago, dove sarà possibile visionare le Naturografie prodotte in ciascun habitat, installazioni frutto della combinazione di elementi di prelievo e una serie di disegni e rielaborazioni artistiche dei foto ingrandimenti delle immagini realizzate al microscopio prodotti da Arpa Umbria.

In altri cinque comuni (CorcianoMagionePanicale, Passignano sul TrasimenoTuoro sul Trasimeno) saranno visibili invece dei trittici dell’autore, appositamente pensati, che forniranno chiavi di lettura plurime al lavoro grazie alla natura eterogenea degli spazi ospitanti che offrono agganci diversi alla ricerca.

La conferenza stampa è stata aperta dalla presidente di Fondazione Perugia, Cristina Colaiacovo che ha sottolineato come sia stata “accolta con piacere la proposta di Arpa di sostenere questo progetto che ha poi portato alla realizzazione de “l’impronta dell’acqua” che mette insieme ambiente e arte”.

“Quella con Arpa è una collaborazione consolidata, con altri progetti come le residenze artistiche sul lago Trasimeno. L’opera della natura sulle tele è emblematica per comprendere quello che la natura compie sulle creazioni umane, in questo caso le tele posizionate sapientemente da Roberto Ghezzi”.

Il direttore generale di Arpa Umbria, Luca Proietti ha voluto sottolineare l’importanza della collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia che ha sostenuto la realizzazione del progetto che mette insieme ambiente, arte e scienza.

“La mostra – ha precisato Proietti -, è la parte conclusiva di un percorso che ha visto coinvolto un artista di fama nazionale che ha elaborato questo progetto con l’installazione di tessuti nelle acque del lago Trasimeno. Per questo voglio ringraziare personalmente la Presidente e il consiglio della Fondazione per aver accolto la proposta di collaborazione su questo progetto. Il progetto non si ferma qui, ci sarà una parte più scientifica, svolta nei nostri laboratori, che analizzerà i microorganismi presenti sulle tele che ci consentiranno di capire come i cambiamenti climatici stanno impattando sulla biodiversità”.

Roberto Ghezzi, l’artista che ha elaborato e realizzato tutte le fasi del progetto, partendo dalla scelta dei materiali e i luoghi dove posizionare le installazioni ha voluto sottolineare come quest’idea mira a “favorire un dialogo fra lago e tessuti immersi nelle sue acque”.

 

“La finalità del progetto è quello di introdurre nuove forme di progettazione, nuove modalità di produzione scientifica e artistica, nuovi linguaggi liberi e innovativi per parlare del lago Trasimeno – ha spiegato Ghezzi -. Grazie a questa interazione, è possibile comprendere l’interazione fra due elementi apparentemente distanti”.

Al termine del lavoro – ha sottolineato l’artista – “sarà possibile comprendere come un ecosistema viene ospitato dai tessuti e dai materiali. Si mette insieme scienza dei materiali e natura, andando a scoprire come un tessuto può inquinare o meno, le tempistiche di degradazione di un tessuto piuttosto di un altro”.

“Dietro l’intero progetto c’è stata un’indagine sui tessuti ecocompatibili, scelti per il luogo dove sono stati lasciati per alcuni mesi. La premessa è l’idea, il concetto, l’artista che fa un passo indietro non mettendo più mano nella creazione artistica, ma lasciando alla natura la creazione delle opere attraverso i colori, le incrostazioni e la trasformazione di un elemento immerso in uno specifico ambiente. Dietro l’opera ci sono studi scientifici, frutto del dialogo fra due discipline apparentemente distanti: scienza e arte”.

Mara Predicatori, curatrice della mostra ha spiegato il senso del proggett0 che studia “come un oggetto tangibile, materiale, può essere letto come un’opera d’arte. Nelle tele ritirate dall’acqua del lago di può leggere un paesaggio, un orizzonte, ma le stesse possono anche essere analizzate in maniera scientifica, andando ad analizzare gli elementi che poi compongono l’opera, un mix di materiali e di esseri viventi presenti nelle acque del lago”.

“In fondo – ha concluso la Predicatori -, si tratta di un’indagine ulteriore del lago Trasimeno, una narrazione del lago in ottica contemporanea. Del Trasimeno hanno già parlato nei secoli diversi artisti, “l’impronta dell’acqua” tenta di dare una visione ideale del lago che poi viene analizzata anche scientificamente”

Rosalba Padula, responsabile scientifica del progetto ha illustrato come “nella mostra diffusa che abbiamo realizzato troveremo un’importante voce relativa all’impatto che le tele hanno avuto sulle acque del lago e allo stesso tempo come le acque del lago abbiano trasformato la materia con i loro organismi. Il tutto sarà poi visibile attraverso l’indagine al microscopio”.

Saranno proprio le mostre che restituiranno al pubblico i risultati della sperimentazione. Nello specifico, il primo appuntamento è presso il Palazzo della Corgna di Castiglione del Lago, dove sarà possibile visionare le Naturografie© prodotte in ciascun habitat, installazioni frutto della combinazione di elementi di prelievo e una serie di disegni e rielaborazioni artistiche dei foto ingrandimenti delle immagini realizzate al microscopio prodotti da Arpa Umbria.

In altri cinque comuni (CorcianoMagionePanicale, Passignano sul TrasimenoTuoro sul Trasimeno) saranno visibili invece dei trittici dell’autore, appositamente pensati, che forniranno chiavi di lettura plurime al lavoro grazie alla natura eterogenea degli spazi ospitanti che offrono agganci diversi alla ricerca.

Per info: https://limprontadellacqua.arpa.umbria.it/

I LUOGHI DELLA MOSTRA

CASTIGLIONE DEL LAGO

Inaugurazione mostra: sabato 18 febbraio ora 17.30
Dove: Palazzo della Corgna (Piazza Antonio Gramsci n.1)
Quando: 19 febbraio – 16 aprile 2023

CORCIANO

Dove: Museo Antiquarium
Quando: 18 febbraio – 16 aprile 2023

MAGIONE (fraz. San Feliciano)

Dove: Museo della pesca e del lago Trasimeno, San Feliciano
Quando: 11 marzo – 16 aprile 2023

PANICALE

Dove: Chiesa di San Sebastiano
Quando: 2 aprile – 16 aprile 2023

PASSIGNANO SUL TRASIMENO

Dove: Sala Consiliare del Comune di Passignano sul Trasimeno
Quando: 21 febbraio – 16 aprile 2023

TUORO SUL TRASIMENO

Dove: Ufficio Informazioni Campo del Sole
Quando: 19 marzo – 16 aprile 2023

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