Umbria Pride, le polemiche sul patrocinio della Regione, la Giunta lo ritiri

Umbria Pride, le polemiche sul patrocinio della Regione, la Giunta lo ritiri

Polemiche si accendono in Umbria con il sopraggiungere del Pride. La giunta della Regione Umbria presa di mira da alcuni movimenti per aver dato il patrocinio alla manifestazione che ci sarà a Perugia il 25 giugno, sabato prossimo.

«È incomprensibile la ratio della delibera di giunta con cui si assegna il patrocinio e 2000 € al Gay Pride – affermano Family Day, Associazione Difendiamo i nostri figli Umbria e Associazione Nazionale Famiglie Numerose Umbria –, una manifestazione che rivendica diritti come quello dell’utero in affitto recentissimamente riprovato anche da Papa Francesco e che in altre città – vedi Cremona – ha assunto modalità a dir poco irrispettose delle sensibilità altrui ed è incomprensibile anche quale sia  il senso di questa scelta della giunta, che oltre ad andare in antitesi con la visione dei partiti che rappresenta, viola il patto sottoscritto con le nostre associazioni, il manifesto valoriale cioè, da noi presentato in campagna elettorale e firmato praticamente da tutta la maggioranza».

Un manifesto enorme di critica alla presidente: «Donatella, Te-Sei scordata?» è comparso attaccato in un camion vela. «Abbiamo deciso di far circolare i nostri camion vela in Umbria – dice Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia – per denunciare il tradimento politico in corso da parte di Donatella Tesei ai danni delle famiglie umbre, che nel 2019 la votarono sulla base di un chiaro patto contro la diffusione dell’ideologia gender, patto che la Tesei ha stracciato concedendo al gay pride regionale e alle sue numerose iniziative, tra cui favole gender per bambini dai 2 anni, il patrocinio e un finanziamento pubblico a spese dei contribuenti umbri. Deve essere chiaro che la Tesei, e con lei molti consiglieri regionali di tutti i partiti di centrodestra, si stanno giocando la rielezione nel 2024, perché sul contrasto all’ideologia gender non faremo sconti. Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia si muovano quindi di conseguenza. Nonostante i primi eventi in salsa gender inizino proprio oggi, la Tesei è in tempo per ritirare il patrocinio e il finanziamento pubblico e mettere una toppa ad un errore politico da matita blu. Se accadrà, saremo pronti a ricrederci sull’affidabilità della coalizione di centrodestra in Umbria».

«Rispetto alle recenti polemiche sul patrocinio della Regione Umbria – commenta Stefano Bucaioni, presidente di Omphalos LGBTI – osserviamo come il teatrino messo in piedi dalle solite associazioni delle famiglie, molte delle quali create ad hoc con l’unico scopo di combattere ogni avanzamento sui diritti delle persone LGBTI, sia una mossa meramente politica per misurarsi all’interno della compagine del centro-destra regionale. Confidiamo che strumenti importanti come il Patrocinio vengano sottratti da queste piccole e dannose strategie politiche di reciproca delegittimazione. Bene ha fatto la Presidente Tesei a concedere il patrocinio, così come hanno fatto tanti altri comuni della regione e come succede in qualsiasi altra regione del nostro paese».

Dall’altro lato, intanto, Virginio Caparvi, segretario regionale Lega, plaude il sindaco di Terni, Leonardo Latini e consiglieri Lega per il ‘No’ a sostegno a manifestazione Lgbt a Terni”. «Un plauso al voto del sindaco Latini e dei consiglieri comunali della Lega nel negare il sostegno del Comune di Terni alle manifestazioni Lgbtq, ennesimo atto strumentale della sinistra di cui non se ne sente il bisogno, in un momento dove la principale preoccupazione della politica dovrebbe essere quella di risolvere le più ben evidenti criticità legate al bilancio delle famiglie».

Anche il Senatore Simone Pillon, responsabile regionale politiche familiari della Lega, si complimenta: «Ottimo lavoro! La Lega a Terni riafferma la linea, respingendo il dibattito sul patrocinio a Umbria Pride. Utero in affitto, gender nelle scuole e genitore 1 e 2 non meritano alcun appoggio. La propaganda LGBT non mira affatto a tutelare le persone ma ad imporre ideologie false e strumentali».

1 Commento

  1. Sono d’accordo con lei Senatore Pillon, ma alla base di tutto c’è un problema politico e cioè la Presidente Tesei, che è in quota Lega ed è stata sostenuta anche da FdI e da FI. Il problema politico non si risolve con semplici dichiarazioni, seppur condivisibili.

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*