CARCERI - SINDACATI PENITENZIARIA, IN UMBRIA SITUAZIONE CRITICA

<p>(UJ.com) PERUGIA - ''La situazione delle carceri umbre continua ad essere molto critica e vicino all'esplosione di possibili conflitti o incidenti''. Lo afferma un comunicato stampa firmato da Fp Cgil, Uil Pa, Sae e Sinappe. I sindacati degli agenti della polizia penitenziaria hanno incontrato ieri l'assessore alle Politiche sociali della Regione Damiano Stufara, che ha loro esposto il risultato di una corrispondenza fra la Regione e il capo del Dap Franco Ionta. Nella riposta a Stufara, che aveva chiesto un confronto sulla situazione delle carceri umbre, Ionta ha definito ''non particolarmente preoccupante la situazione degli istituti dell'Umbria atteso che la presenza di detenuti e' leggermente al di sopra delle capienze attualmente disponibili''.</p>
<p>Sulla carenza di organico della polizia penitenziaria Ionta sottolinea come ''la casa circondariale di Perugia ha ricevuto un incremento di 44 unita' e che l'istituto di Terni ne ricevera' 10 a fine gennaio 2010, mentre Spoleto 8 a luglio prossimo''. Commentando queste cifre, i sindacati sostengono che ''ancora una volta si apprende come nessuna fattiva soluzione e' stata data al problema della carenza di personale di polizia penitenziaria, una carenza che, dai dati forniti dallo Stesso provveditorato dell'amministrazione penitenziaria, risulta essere di ben 210 unita' per la casa circondariale di Perugia, considerando una turnazione di lavoro sviluppata su quattro quadranti, cosi' come previsto dal Ccnl di lavoro''. ''La popolazione detenuta a Spoleto - precisano i sindacati - e' di circa 500 unita', mentre a Perugia i detenuti sono ben oltre le 500 unita'. In particolare, appare grave, anche per la specifica connotazione dell'istituto di Spoleto, la mancanza di personale.</p>
<p>Le otto unita' preannunciate dal capo dipartimento non andranno neanche a coprire i pensionamenti gia' preannunciati, venendosi a creare quindi una carenza cronica di ben 70 unita'''. Secondo gli agenti ''non ci sono ormai piu' spazi per azioni di razionalizzazione o riorganizzazione. L'orario di lavoro sfocia continuamente in straordinario e il personale non e' piu' sufficiente a garantire condizioni di 'normalita'', lo stato di emergenza e' ormai paradossalmente 'normale'''. Accanto a cio' - concludono - ''mancano risorse per le attivita' trattamentali e per garantire esigenze primarie alla popolazione detenuta, di cura e igiene quotidiana. Di fronte a tale gravissima situazione, permane lo stato di agitazione di tutto il personale operante negli istituti umbri, fino a quando non ci saranno risposte concrete''.</p>
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