
(umbriajournal.com) – by Avi News PERUGIA – “Entro il prossimo 30 novembre i Comuni sono chiamati ad approvare il bilancio di previsione per l’anno corrente. In tale occasione chiediamo ai quelli ad alta densità abitativa, in primis al Comune di Perugia, una sostanziale riduzione dell’Imu per i contratti stipulati a canone concordato”. Questa la richiesta dell’Associazione sindacale piccoli proprietari immobiliari di Perugia per voce del suo segretario, Giacomo Iucci. “Ci sentiamo correttamente di riconoscere – ha spiegato Iucci – che la Regione Umbria e il Comune di Perugia hanno dimostrato una sufficiente attenzione rispetto alle problematiche connesse all’emergenza abitativa e alla piaga degli sfratti per morosità, anche se riteniamo che alcune decisioni della Regione in merito agli sfratti incolpevoli possano essere migliorate”. “Sono mesi – dice ancora Iucci – che l’Asppi di Perugia sostiene la necessità di un forte rilancio dei contratti a canone concordato, considerandolo l’unico strumento che consenta un reale beneficio, sia per i proprietari che per gli inquilini. Nella consapevolezza, però, che le istituzioni e quanti sono chiamati a discutere queste problematiche debbano con correttezza nei confronti dei cittadini individuare forme di sostegno, compatibili con le attuali difficoltà di bilancio, che vadano nella direzione di favorire la generalità dei cittadini e sappiamo individuare una politica abitativa coerente, equa, meno schizofrenica, e soprattutto capace di favorire anche il rilancio dell’intero comparto abitativo”.
Al Comune di Perugia si è da poco svolto un primo incontro tra le associazioni della proprietà edilizia e dell’inquilinato per la revisione dell’accordo locale per la stipula dei contratti di locazione a canone concordato. “In tale occasione – ha chiarito il segretario di Asppi Perugia – , l’assessore Ilio Liberati ha garantito la massima disponibilità degli uffici dell’ente per fornire, su supporto informatico, le planimetrie necessarie a ridefinire le nuove zone per la suddivisione del territorio comunale ai fini della determinazione dei nuovi contratti a canone concordato”. Ai sensi della legge 431/98, infatti, sono le associazioni della proprietà e dell’inquilinato chiamate a definire gli accordi locali che dovranno essere depositati all’ufficio protocollo del Comune. “Ci auguriamo – ha dichiarato ancora Iucci – che il Comune di Perugia, oltre a facilitare il compito delle associazioni nella revisione degli accordi comunali, sappia trovare le necessarie risorse per la riduzione Imu per quei proprietari che affittano a canone concordato. L’Asppi di Perugia ritiene che possano esserci le condizioni, almeno per il 2013, di contenere entro il 4 per mille l’aliquota Imu per le abitazioni concesse a canone concordato. Così come ritiene che sia un ulteriore elemento di equità equiparare all’abitazione principale, ai fini dell’applicazione della suddetta imposta, le unità immobiliari e relative pertinenze, concesse in comodato a parenti entro il primo grado che le utilizzano come abitazione principale, secondo quanto disposto dal decreto legge 31 agosto 2013, numero 102 convertito con modificazioni dalla legge 28 ottobre 2013 numero 124”.
Commenta per primo