(UJ.com3.0) PERUGIA – La cura della persona, i corretti stili di vita e la prevenzione, questi i temi al centro della mattinata di studi promossa dalla Fondazione ANT e dalla Provincia di Perugia con la collaborazione di Aboca, azienda leader in Italia nella produzione di prodotti naturali per la salute. Sabato 11 maggio alle 10, presso la sala Consiliare del Palazzo della Provincia – Piazza Italia,11 – si terrà un seminario di studi aperto a chiunque sia interessato al tema della salute e della prevenzione come stile di vita. Il dibattito sarà affrontato da una prospettiva particolare: il contributo che le donne hanno dato in ambito medico.
Lo spunto arriva dall’interessante pubblicazione di Erika Maderna “Medichesse, la vocazione femminile alla cura”, edito da Aboca.
Come spiega Elisabetta Torzuoli, delegata della Fondazione ANT in Umbria: “Andare alle radici storiche e culturali della cura alla persona e del contributo che le donne hanno apportato in questo campo, ci sembra possa offrire interessanti spunti di riflessione, un’altra angolazione da cui guardare nel campo vastissimo della cura”. La Fondazione infatti ha un approccio che affronta ogni genere di problema, diagnostico, terapeutico, infermieristico, psicologico e sociale, nell’ottica del benessere globale e secondo il principio dell’Eubiosia, (dal greco antico “la buona vita”) intesa come insieme di qualità che conferiscono dignità alla vita, dal primo all’ultimo respiro.
L’intervento dell’autrice del libro sarà di carattere storico e aneddotico e affronterà l’argomento partendo dagli archetipi della donna curatrice nelle mitologie e nelle religioni antiche, per arrivare a mettere a fuoco le ragioni e le caratteristiche della professionalità medica al femminile nel mondo classico e medievale. Non mancherà inoltre il riferimento al contributo delle due figure più rappresentative affrontate nella sua ricerca, Trotula de Ruggiero e Ildegarda di Bingen.
Le medichesse del nostro passato introdurranno, attraverso l’evocazione delle nostre radici culturali, gli interventi della psicoterapeuta Maria Pia Minotti e della dottoressa Silvia Leoni, medico dell’Ospedale Domiciliare Oncologico ANT in Toscana.
Davide Mercati di Aboca racconta così l’incontro con ANT: “La nostra è un’azienda leader in Italia nella produzione di prodotti naturali per la salute, svolge da sempre un’attività di comunicazione responsabile e di sensibilizzazione a favore degli stili di vita corretti e della salute naturale. E’ per questo che abbiamo scelto di collaborare con ANT Umbria, al fine di divulgare la cultura del benessere e della prevenzione anche attraverso iniziative culturali congiunte nel territorio.”
ANT prosegue nella direzione di un percorso di crescita della Fondazione in Umbria, insieme ai cittadini e alle amministrazioni locali. In particolare l’obiettivo è incrementare il Progetto Melanoma ANT per il 2013, progetto avviato nella regione nell’ottobre del 2011 e che ha offerto sino ad oggi circa 1.100 visite specialistiche gratuite per un controllo accurato della pelle. Le visite sono effettuate da uno specialista ANT che utilizza un videodermatoscopio, strumento che facilita la diagnosi delle lesioni pigmentate, riducendo così la necessità di biopsie a scopo diagnostico.
Per info: Claudia Codeluppi claudia.codeluppi@ant.it – cell. 340 4106966
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Nata a Bologna nel 1978 per iniziativa dell’oncologo Franco Pannuti, la Fondazione ANT Italia Onlus opera in nome dell’Eubiosia (dal greco antico, “la buona vita”) intesa come insieme di qualità che conferiscono dignità alla vita, dal primo all’ultimo respiro. Dal 1985 ad oggi ANT ha assistito, in modo completamente gratuito, oltre 93.000 Sofferenti oncologici (dato aggiornato al 31 dicembre 2012). In 9 diverse regioni italiane, circa 3.800 malati vengono assistiti ogni giorno a domicilio da 20 équipes di operatori sanitari ANT che assicurano, al Malato ed alla sua Famiglia, tutte le necessarie cure di tipo ospedaliero e socio-assistenziale. Sono complessivamente 421 i professionisti che lavorano per la Fondazione (medici, infermieri, psicologi, nutrizionisti, fisioterapisti, farmacisti, operatori socio-sanitari e funzionari) cui si affiancano circa 1.600 Volontari, iscritti nel registro ANT. Il supporto fornito non è rivolto al solo trattamento medico-palliativistico ma, con un approccio a 360°, affronta ogni genere di problema nell’ottica del “benessere globale” del Malato. La Fondazione ANT non si occupa solo di assistenza domiciliare ma è fortemente impegnata nella prevenzione oncologica con progetti di diagnosi precoce del melanoma, delle neoplasie tiroidee, ginecologiche e mammarie. Nell’ambito del solo Progetto Melanoma, che ha preso il via nel 2004, sono stati visitati 60.670 pazienti in 60 diverse province italiane (dato aggiornato al 31 dicembre 2012). Le campagne di prevenzione si attuano sia presso strutture sanitarie offerte gratuitamente ad ANT, sia negli ambulatori ANT di Bologna e di Brescia, sia all’interno dell’ambulatorio mobile – BUS della Prevenzione. Il mezzo, dotato di strumentazione diagnostica all’avanguardia (mammografo digitale, ecografo e videodermatoscopio) consente di realizzare sul territorio visite di prevenzione nell’ambito dei vari progetti ANT. La Fondazione ANT opera in Italia attraverso un centinaio di Delegazioni, dove la presenza di Volontari è molto attiva. Alle Delegazioni competono, a livello locale, le iniziative di sensibilizzazione e raccolta fondi e la predisposizione della logistica necessaria all’assistenza sanitaria domiciliare. Prendendo come anno di riferimento il 2011, l’attività della Fondazione ANT è finanziata, fatta eccezione per i proventi derivanti da convenzioni con Aziende Sanitarie Locali (ASL) – pari al 14% del totale – per la maggior parte dalle erogazioni di privati cittadini e dalle manifestazioni di raccolta fondi organizzate (56%), dal contributo del 5×1000 (13%) – ANT è la 9^ Onlus nella graduatoria nazionale – da lasciti e donazioni (10%), dagli enti pubblici (3%), da banche e fondazioni (1%) e infine dalla gestione immobiliare e finanziaria (3%).
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