Sanità, proroga infinita degli accreditamenti istituzionali strutture sanitarie

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Sanità, proroga infinita degli accreditamenti istituzionali strutture sanitarie

L’Assessore Regionale, nel voler riformare il sistema autorizzativo degli accreditamenti delle strutture sanitarie private  della Regione, non riuscendoci, blocca le nuove richieste, prorogando le altre autorizzazioni scadute per tutta la durata del Suo mandato
da Carmine Camicia (Coordinatore Italexit Comune di Perugia)
Incredibile ma vero! L’assessore, dopo innumerevoli proroghe degli accreditamenti delle strutture sanitarie private, ultima che giustificava la stessa fino alla fine dello stato di emergenza covid 19, finito lo stato di emergenza, smentendo se stesso, proroga ancora una volta gli accreditamenti scaduti da anni fino al 2023, anzi, fino al 2024.
L’Assessore, dopo il suo insediamento, come suo primo atto decise di riformare gli accreditamenti delle strutture sanitarie, che in precedenza venivano concesse solo attraverso una semplice istanza. Sembra evidente che chi eroga prestazioni sanitarie per aver l’accreditamento dovrebbe avere determinati requisiti di qualità e di tecnologia, quindi voler riformare un sistema autorizzativo, che non prevedeva controlli era cosa giusta e saggia.
Purtroppo la riforma proposta, probabilmente dai dirigenti del settore, era troppo complessa e onerosa, ma la cosa imbarazzante è che nel frattempo le nuove richieste di accreditamento inoltrate negli ultimi 3 anni, da parte di strutture private sono ferme, con danni notevoli.
La Regione in questi anni di proroga perenne, non ha mai subordinato le stesse attraverso  la presentazione di una certificazione di qualità ISO 9001 rilasciata da società autorizzate.  Tale certificazione avrebbe sicuramente garantito gli utenti.
Questa ennesimo atto di proroga senza una data certa, contrasterebbe con le norme della pubblica Amministrazione, mentre politicamente, sancisce il fallimento della Giunta capitanata dalla presidente Tesei e delle politiche sanitarie dell’Assessore preposto.

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