Un Parco terapeutico a Lacugnano, Perugia riconquista regno spacciatori

Il recupero e, a breve, l'inaugurazione delle aree più degradate. Guarda speciale e interviste

Un Parco terapeutico a Lacugnano, Perugia riconquista regno spacciatori

di Simona Cortona – Passeggiare in un parco, sdraiarsi in un prato, camminare in un bosco, in montagna o in riva al mare; sono questi i momenti per ritrovare l’energia perduta, per ascoltare il proprio corpo, per far defluire stress e per sentirsi subito meglio.
Tutto questo lo si può anche scrivere come “eco-terapia” (eco-therapy) uno dei metodi per curarsi in modo naturale e che incoraggia le persone a creare delle relazioni positive con l’ambiente che le circonda. O lo si può anche scrivere “healing garden” (teoria applicata nata negli Stati Uniti, dove oggi è considerata pratica di uso comune che coniuga il benessere psicofisico dell’uomo con una specifica progettazione del verde), uno spazio esterno (e talvolta un’area verde interna) appositamente progettato per promuovere e migliorare la salute e il benessere delle persone, dove per salute intendiamo “uno stato di complessivo benessere fisico, mentale e sociale e non solo assenza di malattia o infermità” (Organizzazione Mondiale della Sanità, 1948).
Pare infatti che ai malati come alle persone sane bastino solo 3-5 minuti di esposizione alla vista di un paesaggio dominato da alberi, fiori e giochi d’acqua per iniziare ad abbattere i livelli di stress, ansia, rabbia o dolore ed entrare in uno stato di rilassamento. A queste conclusioni portano diversi studi effettuati misurando le variazioni di alcuni parametri fisiologici: pressione sanguigna, tensione muscolare, attività elettrica del cervello o le pulsazioni cardiache. Come spiega Cooper Marcus (Professor Emerita in the Departments of Architecture and Landscape Architecture at the University of California, Berkeley) “trascorrere del tempo interagendo con la natura in un giardino ben progettato non cura il cancro né guarisce una gamba gravemente ustionata. Ma ci sono buone evidenze che possa ridurre i livelli di dolore e stress e, così facendo, rafforzare il sistema immunitario, in modo da aiutare il corpo a guarire, anche attraverso tutti gli altri trattamenti“(http://www.riqualificazioneurbana.com/healing-gardens-guarda-lalbero-e-guarisci/).

E’ proprio su questi presupposti e nuovi metodi naturali (eco-terapia, garden terapia, healing garden, ortoterapia, pet-terapia) necessari al trattamento di alcune patologie per soggetti svantaggiati e utenze fragili che la Regione Umbria, già nel 2012, ha predisposto un progetto pilota di rilevanza internazionale per la realizzazione di “Parchi Terapeutici”.
“Luoghi terapeutici e riabilitativi” progettati per attività specifiche che prendono in considerazione le peculiarità del posto e le opportunità in termini di fruizione.
Con i fondi del POR FESR 2007-2013, Asse II, Attività b2 “Tutela, valorizzazione e promozione del patrimonio ambientale e culturale” – II Linea di intervento del Programma regionale approvato con D.G.R. del 1/2/2010 n.126, congiuntamente con l’Agenzia Forestale e il Comune di Perugia, la Regione dell’Umbria ha individuato nel parco del Monte Lacugnano la giusta destinazione di un “Parco Terapeutico”.

IL PARCO DI LACUGNANO IERI

L’area fu acquisita dal Comune di Perugia intorno agli anni ‘60 (29 ettari circa) a seguito dell’interruzione dello sfruttamento di una cava di calcare da recuperare attraverso la realizzazione di opere di pubblica utilità insieme alle aree limitrofe che erano state rimboschite durante la prima guerra mondiale dai prigionieri di guerra.
Negli anni ’70 nella zona della ex-cava furono realizzati vari servizi pubblici: due piscine, un’area verde attrezzata con panchine, tavoli, barbecue e giochi, campi sportivi e parcheggi. Successivamente fu realizzata una platea in cemento per permettere lo svolgimento di serate danzanti. Furono un gruppo di volontari, nel 1972, che si occuparono degli interventi nel parco e fondarono la “Lega dei lavoratori per il parco di Lacugnana” che nel solo articolo presente dello suo Statuto citava: “ Tutto si può costruire… Nulla si può distruggere”.

IL PARCO DEGLI ANNI 80/90

Intervista VIDEO a Fabrizio Croce Direttore Artistico della Coop Delta 87

Già nel 2000 la città e la politica reclamavano il “parco dei perugini”, ambivano ad una riqualificazione partecipata e al ritorno di un “parco di e per tutti” in memoria dei tempi passati e degli importanti momenti di aggregazione che aveva avuto negli ’70.

Nel settembre del 2011 dopo un periodo di chiusura di 15 mesi, viene inaugurata, dall’allora Assessore del Comune di Perugia allo sport Ilio Liberati e dal Sindaco Wladimiro Boccali, la nuova piscina di Lacugnano a seguito di importanti lavori di ristrutturazione della parte invernale sia dal punto di vista impiantistico che strutturale.

IL PROGETTO REGIONALE

Nel 2012 viene redatto il progetto preliminare dalla Comunità Montana Associazione dei Comuni “Trasimeno-Medio-Tevere” finalizzato alla realizzazione di un parco terapeutico nell’aerea pubblica di Monte Lacugnano e, nel 2013, cominciano i primi interventi sul bosco (interventi selvicolturali), una nuova sentieristica per percorsi Nordic Walking e un miglioramento di alcune infrastrutture per un importo iniziale di 420.000,00 euro.
Un altro intervento, sempre nel 2013, interessa il cambio di destinazione d’uso del campo di calcio nel primo centro perugino di educazione di base cinofila e agility dog e, piu in alto sul monte, lo spazio conosciuto negli anni ‘80 e ‘90 per i grandi eventi viene dato in gestione all’associazione Paintball Perugia che offre, ancora oggi, l’opportunità di sperimentare il noto gioco americano (due squadre che si fronteggiano in un area protetta da recinzione colpendosi con palline di gelatina riempite di vernice verde sparate con appositi strumenti ad aria compressa chiamati marker, marcatori ).
Grazie al 2° stralcio del progetto, oggi in fase conclusiva, per un importo complessivo (1° e 2° stralcio) di euro 710.000,00 euro, il parco di Lacugnano viene definitivamente riqualificato e in particolare in quelle aree non utilizzate e sottoposte a forte degrado.
Un gruppo di lavoro con importanti professionisti del settore, una progettazione congiunta tra Agenzia Forestale e Comune di Perugia ha contribuito a dare nuova vita ad un parco ricordato con amore e nostalgia dai perugini e lasciato a se stesso, spesso vittima di incuria, degrado e spaccio come riportato dalle cronache di quegli anni.

IL GRUPPO DI LAVORO

Regione Umbria
Politiche agricole e agroalimentari. Sviluppo rurale – Programmazione forestale e sviluppo della montagna – Promozione sistemi naturalistici, aree protette e Parchi
Assessore Fernanda Cecchini
POR FESR 2007-2013, Asse II, Attività b2 “Tutela, valorizzazione e promozione del patrimonio ambientale e culturale”

Agenzia Forestale Regionale
Dirigente Dott. For. Conticelli Maurizio
R.U.P. Geometra Ferranti Giuliano
Progettisti:
Dr. Agr. Caprai Mirko
Ing. Ferricelli Riccardo
Geom. Nicolini Stefano
Geom. Bazzucchi Enrico

Per il Comune di Perugia
Progettisti:
Dr. Arch. Corneli Alberto
Dr. Agr. Regnicoli Roberto
Dr. Agr. Rossi Massimo
Geom. Truncellito Egidio
Consulente degli aspetti terapeutici: Arch. Botta Monica

IL PARCO TERAPEUTICO

Il bisogno dell’uomo per la natura non è legato solo al soddisfacimento di esigenze di tipo ricreativo, ma anche all’influenza che l’ambiente naturale esercita sullo sviluppo emotivo e cognitivo degli individui (Wilson, 1984)

Il “parco terapeutico” si sviluppa su due aree localizzate nel parco di Lacugnano: uno spazio giochi attrezzato per l’apprendimento dell’ educazione stradale e un’area per lo sviluppo cognitivo e sensoriale, una tettoia con panche e tavoli e una area pic-nic esterna dove sono stati ricostruiti tre camini in pietrame e posizionati tavoli e panche di legno.

PARCO GIOCHI PER L’EDUCAZIONE STRADALE
Nell’area dedicata all’educazione stradale e l’educazione ambientale sono stati realizzati percorsi pedonali e ciclabili, incroci, rotatorie, segnaletica verticale, una mappa di una piccola città con i suoi pericoli e le sue regole per insegnare ai più piccoli come muoversi in città in piena sicurezza.
Nell’area dedicata all’educazione ambientale vi sono pannelli descrittivi che illustrano i piccoli animali che popolano il parco di Lacugnano: il pettirosso, lo scoiattolo, il cardellino, il riccio, la cinciarella e la volpe per facilitare l’interazione con la realtà naturalistica.
Vi sono poi altre strutture ludiche nell’area che una volta era dedicata al ristoro e alla cucina con gli storici camini in pietra (ne sono rimasti due piu avanti) una casetta con sedute e tavolino per permettere ai bambini di socializzare, un girello, un labirinto per lo sviluppo delle capacità cognitive e di orientamento, una casa dei giochi e l’arrampicata per migliorare le capacità motorie e muscolari.

AREA GIOCHI SVILUPPO SENSORIALE
Nella strada che scende verso la piscina è visibile l’area dove sono presenti attrezzature sensoriali adatte a stimolare il gioco, la curiosità, le capacità sensoriali posizionati su di una pavimentazione colorata e antitrauma.
Un’arpa che suona, uno specchio deformante, alcuni tubi per parlare a coppie, una trottola con una seduta flessibile, un dondolo chiamato “swinging in the rain” che ha al suo interno centinai di minuscole sfere che riproduce il suono della pioggia e il nido, un’area circondata da una recinzione con pali ad andamento serpeggiante, in cui il bambino ricerca la sua privacy o un punto di osservazione nascosto.

INTERVISTA VIDEO Assessore alla cultura e all’ambiente Fernanda Cecchini

Intervista alla consulente degli aspetti terapeutici: Arch.  Monica Botta

1- Gli “healing garden” o parchi terapeutici nascono come luoghi annessi alle strutture sanitarie. Come mai avete scelto questa tipologia nel parco di Lacugnano?

Gli healin gardens, così denominati, se guardiamo la definizione dell’ATHA (http://ahta.org/) sono giardini legati a contesti di cura. I giardini terapeutici – therapeutic gardens, invece possono essere annessi a realtà pubbliche o private. A Lacugnano si è indagato, in particolar modo, la possibilità di far fruire a questi due spazi, da parte di soggetti autistici. Questo perché la piscina e l’area verde sono già punto di riferimento per diverse associazioni e per genitori che portano i loro piccoli a fare attività.

2- Quali costi hanno i parchi terapeutici rispetto ai normali giardini? Come è composto il team che ne progetta uno?

I costi sono sempre relativi agli obiettivi di progetto, e possono essere gestiti in base alle esigenze ed ai budget a disposizione. La progettazione di un giardino terapeutico, in un contesto come quello italiano, che è ai primi passi rispetto a queste tematiche, ha un team che può prevedere l’apporto di professionisti competenti in materie tecniche ( architettura, paesaggio, botanica) e in materie socio-sanitarie (medici e/o sanitari.)

3- Quanto sono importanti i benefici del verde? E quali esperienze/coinvolgimento si possono avere in un giardino?

La bibliografia internazionale circa i benefici della natura, annovera ormai tantissima documentazione in materia. Basta fare una semplice ricerca e si trova moltissimo materiale. Segnalo, per esempio l’ultimo articolo uscito sul National Geographic. I giardini terapeutici possono essere luoghi di interazione esperienziale intergenerazionale. Sempre di più, questo tipo di giardini, parchi, tendono ad essere spazi per fasce di età diverse dove il beneficio indotto dalla natura, permette anche di creare delle sinergie tra fruitori diversi.

4- Dopo il Parco di Lacugnano, in Umbria sono in fase di progettazione/realizzazione altri parchi terapeutici?

Per quanto riguarda la mia consulenza, come esperta in therapeutic landscape design, sono stata coinvolta nel progetto del Parco Terapeutico di Monteleone di Spoleto e sono cooprogettista ( sempre per la parte inerente al verde terapeutico )insieme a Cooprogetti, del Parco Terapeutico del Monte Subasio ( il progetto pilota che ha dato l’avvio a queste tematiche in Umbria, ma anche in Italia)

5- Da consulente esterno, il suo commento sulle progettualità e la collaborazione tra enti in particolare nella realizzazione del parco di Lacugnano.

E’ sempre auspicabile che questo tipo di progetti abbiano l’apporto di competenze specifiche, al fine di poter rispondere al meglio, agli obiettivi riferiti al verde terapeutico.

Monica Botta Architetto
ARCHITECTURE | LANDSCAPE | HEALING GARDENS
via Galvani, 10 | 28043 Bellinzago | NOVARA | ITALY
www.monicabotta.com

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