SANITÀ, STUFARA (PRC FDS): “LA GIUNTA CHIARISCA TEMPI E MODALITÀ DI REALIZZAZIONE DELL’OSPEDALE UNICO DEL TRASIMENO”

Damiano Stufara

450x298xstufara_prc(umbriajournal.com) PERUGIA – La Giunta regionale spieghi se verrà rispettato il Protocollo d’intesa del 2005 per la realizzazione dell’ospedale unico comprensoriale del Trasimeno. Se sono presenti le risorse nazionali per questo plesso sanitario, di cui si era annunciata l’erogazione nel gennaio del 2011, nonché delle risorse regionali previste a questo scopo e di cui finora non si conosce l’impiego. Se eventuali variazioni rispetto agli accordi sanciti dal Protocollo d’intesa verranno rese esplicite e sottoposta ad una fase di concertazione con tutti i territori interessati nell’area del Trasimeno – Pievese. Lo chiede, con una interrogazione a risposta immediata, già presentata nell’ottobre dello scorso anno e che verrà illustrata in Aula durante la sessione di question time già fissata per mercoledì 19 giugno 2013, il capogruppo di Rifondazione comunista – Fds a Palazzo Cesaroni, Damiano Stufara. Stufara ricorda che “nel 2005 è stato siglato un protocollo d’intesa fra Comuni di Città della Pieve e di Castiglione del Lago, la Regione e l’Asl 2, a garanzia del mantenimento del livello qualitativo dei servizi sanitari nel territorio, fino alla costruzione del nuovo ospedale unico comprensoriale, che avrebbe dovuto sostituire i plessi presenti nei due comuni firmatari del protocollo.

A sette anni dalla stipula del protocollo – si legge nell’atto ispettivo – non si hanno ulteriori informazioni rispetto alle intenzioni della Giunta in merito alla realizzazione del suddetto ospedale, benché nella seduta congiunta dei Consigli comunali di Città della Pieve e di Castiglione del lago del gennaio 2011 sia stato annunciato dalla presidente della Regione lo sblocco, da parte del Governo, degli stanziamenti per la realizzazione dell’ospedale unico comprensoriale, i cui lavori erano dati per imminenti”. “A dispetto del protocollo sopra richiamato – conclude Stufara – si è avuto un notevole depotenziamento dell’ospedale di Città della Pieve, che impedisce lo svolgimento di molti dei servizi di assistenza e di cura già in essere al momento della stipula del protocollo e che determina significative conseguenze sulla qualità e sull’efficacia dei servizi sanitari a disposizione della cittadinanza, specie a fronte di insistenti indiscrezioni a mezzo stampa che dipingono scenari molto diversi da quelli sanciti dagli atti ufficiali”.

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