PERUGIA, MORTE ASSESSORE TOMASSONI, IL RICORDO DI WALTER ORLANDI

Mario Tomassoni
Mario Tomassoni
Franco  Tomassoni

di Mario Mariano SMDM
Era uno di quelle persone di cui anche in vita la voce del popolo e non solo quella ovviamente ,ma anche quella di altri mondi: istituzioni, politica, imprenditoria, diceva ” E’ una brava persona , uno giusto”. Le testimonianze di chi lo ha conosciuto a fondo, o solo per breve tempo, vanno in una unica direzione, e di questo la famiglia di Franco Tomassoni, l’ assessore alla Sanità dell’ Umbria, morto a 64 anni, mercoledì notte, deve esserne orgogliosa.

Anche per molti altri motivi Tomassoni verrà ricordato, per il suo carattere che non prevaricava nessuno; la tolleranza insomma era una sua caratteristica umana e politica; sapeva ascoltare e dire le cose come le sentiva, senza orpelli e senza allusioni. Durante la malattia ha mantenuto un tratto di dignità infinita, consapevole di tutto; mai un sentimento di disperazione nel rendersi conto di quel decadimento fisico, che la malattia provocava giorno dopo giorno in maniera inesorabile. Eppure fino a due settimane fa, è rimasto al suo posto per lasciare un segno nella sanità’ pubblica, per sentirsi gratificato del lavoro svolto , nel testimoniare il suo attaccamento alle istituzioni

 

. In questi lunghi mesi di sofferenza , chi si intratteneva con lui non era spinto da ” umana pietà” , ma da sincero e profondo apprezzamento per le sue qualità umane e professionali. In ogni sua visita istituzionale al S. Maria della Misericordia Franco Tomassoni non si stancava mai di incoraggiare gli operatori, di sottolinearne l’apprezzamento per il loro impegno e la loro professionalità. Il Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera Walter Orlandi, che aveva seguito tutte le fasi della malattia che era stata diagnosticata all’inizio dell’anno, ha espresso alla famiglia il suo cordoglio e quello di tutto il Personale del S. Maria della Misericordia: ” In lui ho apprezzato molto le qualità umane e la capacità di riuscire a motivarci e a seguire il nostro lavoro, nonostante la grave malattia. Di lui conserveremo sempre un grande ricordo “.

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