
Da Carla Spagnoli Presidente onorario del Movimento per Perugia
PERUGIA – Da giorni, dopo i tragici fatti di Parigi, si dibatte sui limiti della satira: satira si, satira no, fino a che punto ci si può “spingere”? Quello che emerge tra la gente, in Italia e non solo, è che non si può mettere in discussione la libertà di satira e la libertà di stampa, né di opinione… Ovunque è così, ma non a Perugia! Questo è il “fattaccio”: l’avvocato Pillon, portavoce del Forum delle Associazioni familiari dell’Umbria, persona stimata e di spicco nel panorama cattolico e non solo, invitato lo scorso giugno a tenere una relazione su identità di genere e omofobia ad Assisi, aveva denunciato che l’Arcigay-Omphalos di Perugia aveva messo a disposizione dei ragazzi del liceo scientifico “ G. Alessi” due volantini in cui due coppie omosessuali davano istruzioni su come avere rapporti omosessuali protetti… (chi scrive ha visto i volantini, chi legge l’articolo può consultarli su internet e giudicare…). Pillon, con l’ironia che lo caratterizza, ha toccato un’argomento così delicato suscitando più di un sorriso e molti cenni di approvazione tra i presenti in sala. Tutti pronti a difendere l’ironia quindi, ma quando si parla di difendere i nostri ragazzi non si tratta più di ironia ma di diffamazione…? Ma quanto potere hanno queste associazioni gay? Quali aiuti economici hanno avuto e hanno tuttora da Comune e Regione? Noi del Movimento per Perugia, che siamo per la libertà di pensiero, di religione, di parola, per la libertà di stampa e dell’ironia, oggi gridiamo la nostra solidarietà a Simone Pillon e chiediamo l’immediato dissequestro del video della sua relazione, per poter mostrare a tutti la “diffamazione a sfondo omofobo” dell’avvocato Pillon! Je suis Simone Pillon!
na poveraccia!!
La novella je-suis – che pare non riuscire a scardinarsi dalle mode usa e getta del momento – pare non conoscere il significa della parola ironia. Non parlo solo del significato più diretto, quello che trova nell’antifrasi la sua sublimazione – “La signora Carla Spagnoli è una donna decisamente sveglia”, per fare un esempio – ma neppure quello più lato di “beffa”.
Già perché nelle parole e nelle accuse lanciate dall’avvocato oggi chiamato a giudizio (sì, perché il magistrato ha dato luogo a procedere, dopo aver individuato estremi di reato), dove si manipolava l’informazione (come fa lei, signora je-suis, parlando anche lui solo di due volantini omosessuali, e nascondendo invece il terzo eterosessuale. Perché? Malizia e disonestà intellettuale) e si accusava l’associazione di iniziare all’omosessualità, mediante festini sessuali nelle proprie sedi, i giovani studenti. E di cercare di traviarli mediante dépliant “pornografici” e rappresentanti pratiche omosessuali perverse. Niente di più falso.
Come già detto, I dépliant erano destinati a eterosessuali e omosessuali, e nessuna pornografia era presente, né in immagini nè nella descrizione di atti sessuali.
Quindi, data l’assenza di qualsiasi atteggiamento ironico, ma semplice accanita invenzione di fatti calunniosi, non vedo come lei possa accostare il caso dell’avvocato a quello di Charlie Hebdo. Solo l’idea mi pare degna dello sciacallaggio più volgare.
Applaudo i giudici che hanno rinviato a giudizio il caro avvocato. Evidentemente non hanno trovato nulla da ridere “sull’ironia” del signore in questione.
Se quindi vuole andare avanti con je sui Pillon, prego, faccia pure; scelga però un coordinato a righe e una finestra a scacchi.