Approvato rendiconto generale in Umbria, voto contrario opposizioni

Spese pazze in Regione, prescrizione Corte conti per ex consiglieri

Approvato rendiconto generale in Umbria, voto contrario opposizioni

Il Rendiconto generale dell’amministrazione della Regione Umbria per l’esercizio finanziario 2014 è stato approvato oggi dall’Assemblea legislativa dell’Umbria con 13 sì (Pd, Umbria più uguale, Socialisti) e 8 no (Ricci presidente, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega nord, Movimento 5 Stelle).

GLI INTERVENTI

GIUSEPPE BIANCARELLI (Umbria più uguale): “LOTTA ALLE POVERTÀ E INCENTIVI ALL’OCCUPAZIONE GIOVANILE – Ci apprestiamo ad approvare uno dei primi atti importanti di questa legislatura, anche se si tratta di risultanze contabili definite e non modificabili. Siamo quindi chiamati ad avviare un ragionamento di prospettiva. Su questo atto vi è stato un approfondito filtro tecnico da parte della Corte dei conti che ha emesso un giudizio di parifica del quale prendiamo atto. Per quanto attiene ad argomenti specifici, la sanità, dopo i recenti, ingenti tagli di risorse per decine di milioni di euro, si impone la necessità di dar luogo ad economie e lotta allo spreco. Tuttavia siamo chiamati a mantenere un livello accettabile per quanto attiene ai servizi, nel rispetto del previsto diritto alla salute.

Bisogna intervenire con forza per abbattere i tempi delle liste di attesa. Puntare con decisione sull’efficientamento del sistema. Ma alla sanità dobbiamo legare anche i servizi sociali puntando a combattere l’avanzamento delle povertà che sta interessando moltissime famiglie umbre. I fondi comunitari rappresentano un’importante opportunità per investimenti e mobilitazione economica ed occupazionale. Particolari risorse vanno indirizzate per una occupazione innovativa e rivolta ai giovani e verificarne, nell’immediato, gli effetti prodotti.

Il tasso immigratorio negativo non rappresenta un dato positivo e questo è un tema che merita i dovuti approfondimenti. Da evidenziare una insufficiente manutenzione delle strade. Fondamentale salvaguardare il sistema dei Comuni, che rappresentano il perno sul quale si regge il sistema istituzionale. Serve sussidiarietà vera e puntare con maggiore ed ulteriore forza sulla semplificazione amministrativa. Rinnovo l’invito ad intensificare la lotta contro ogni forma di povertà. Un’azione che dobbiamo mettere in campo al di là ed al di sopra di ogni appartenenza politica. In questi giorni si parla di ‘ripresina’, di un rallentamento della crisi, ma esistono indicatori che destano ancora preoccupazione per le molte criticità che stanno interessando i nostri territori.

Bene l’attenzione e l’impegno della Regione rivolto ai dipendenti delle Province, ma la stessa cosa va fatta per quelli dell’Agenzia forestale. In merito alle ‘Partecipate’, esiste un solo modo per garantirne l’efficacia: la qualità delle persone che vi vengono nominate. Non è possibile procedere a nomine attraverso una normativa obsoleta come quella dettata dalla legge regionale ’11/95′ (Disciplina delle nomine di competenza regionale e della proroga degli organi amministrativi), servono norme di evidenza pubblica. Bisogna eliminare con forza il potere delle oligarchie. In merito alla manutenzione del territorio, siamo di fronte ad un elevato rischio idrogeologico. Per questo vanno previsti interventi mirati prima che si vadano a creare grandi danni economici ed ambientali”.

ANDREA LIBERATI (Movimento 5 Stelle): “LA TRASPARENZA È L’ESSENZA DELLA DEMOCRAZIA. ESSERE TRASPARENTI NON È UN ATTO DI CORAGGIO, MA DI RESPONSABILITÀ NEI CONFRONTI DEI CITTADINI – Oggi è stata convocata l’Aula non per il rendiconto generale, ma perché il prossimo 8 settembre sarebbero scaduti i termini della convalidazione degli eletti. Tornando comunque al documento in discussione, ha un impatto enorme sulla vita dei cittadini, e noi, rappresentanti dei cittadini, pretendiamo la massima trasparenza, un tema che si pone pesantemente per la Giunta. Noi siamo costretti ad andare vanti alla cieca per quanto attiene a delibere di giunta, delibere dirigenziali, delle aziende ospedaliere e delle Asl. La trasparenza è l’essenza della democrazia e senza di essa non veniamo messi in condizione di lavorare adeguatamente. Chiediamo quindi un chiaro impegno in proposito alla presidente Marini. Abbiamo bisogno di informazioni chiare per valutare la reale consistenza del debito effettivo potenziale della Regione. Rileviamo però che questa mancanza di trasparenza si è verificata anche nei confronti della Corte dei conti, che chiede da anni alcuni dati che, non sappiamo per quale motivo, non le vengono consegnati, tuttavia si ottiene comunque la parifica.

Faccio presente che abbiamo finalmente ottenuto tutte le tabelle e cifre erogate dalla Scuola umbra di amministrazione pubblica nei confronti di magistrati per attività prestata. Su questo interesseremo il Csm, perché consideriamo inopportuno ricevere compensi da parte di una struttura presieduta dal Presidente della Giunta regionale. La strategia della Giunta di prendere tempo nella consegna di documenti è una strategia vecchia e collaudata e troppe volte sono i dirigenti a rispondere e non gli assessori. La Giunta dà delle non risposte e non produce documenti ufficiali. Solo generiche rassicurazioni. La poca trasparenza crediamo abbia delle ricadute profonde in ordine alla vita economica della Regione. In merito ai contratti derivati è come fare scommesse con i nostri soldi, quelli dei cittadini. Sappiamo da documenti ufficiali usciti anche sul Corriere della Sera che l’Umbria è la terza regione d’Italia per maggiore impiego di strumenti finanziari derivati, appunto le scommesse. E allora ci chiediamo il perché non ci viene dato il valore del derivato al prezzo di mercato.

Forse diamo fastidio a qualche istituto di credito? Non si era detto che la politica è più forte della finanza? Dobbiamo superare i contratti derivati, ma su questo punto non possiamo indagare più a fondo perché non abbiamo i contratti ed è stata la stessa Corte dei Conti a scrivere della mancanza di quel dato che ha vanificato in gran parte l’efficacia informativa dell’allegato relativo e che è in netto contrasto con il principio di trasparenza. Sapete bene che i soldi che la Regione dovrà pagare alle banche sono quelli dei cittadini che hanno il sacrosanto diritto di essere informati.

Sulla valutazione degli immobili o meglio ‘sopravalutazione’, la Regione dà solo alcuni dati e ne nasconde alcuni altri. Non viene garantita una reale quantificazione del patrimonio della Regione, e anche su questo tema non siamo soltanto noi a chiedere i dati, ma lo ha fatto anche il Collegio dei Revisori dei Conti. In tema di indennità, il consigliere Smacchi ricorda che quelle umbre sono le più basse in Italia, ma non è così. Noi abbiamo presentato la proposta di riduzione delle indennità di funzione e di reinserimento destinando le risorse per un reddito di cittadinanza a quei circa 130 mila umbri che vivono sotto la soglia di povertà. Su residui attivi e passivi anche la Corte dei conti ha sottolineato una discordanza tra relazioni. Ma anche in questo caso ha attestato la parifica.

Il nostro impegno sarà sempre per una maggiore trasparenza nella gestione del patrimonio pubblico della Regione in modo che sia veramente possibile verificare l’operato della Giunta. Bisogna rendere edotti i cittadini sullo status giudiziario degli amministratori pubblici della passata legislatura, ma anche di quella attuale. Conoscere se loro, attraverso aziende, figli, genitori, consorti, abbiano ricevuto erogazioni pubbliche, europee, regionali e nazionali, e per quale motivo, l’oggetto le erogazioni sono state assegnate. In questo modo renderemmo omaggio anche alla storia di questa Assemblea, ai principi ispiratori che hanno generato la nostra Repubblica e il nostro benessere. Essere trasparenti non è un atto di coraggio, ma di responsabilità nei confronti dei cittadini che potranno ancora così consapevolmente giudicare il nostro operato alla luce dei dati forniti”.

CATIUSCIA MARINI (presidente Giunta regionale): “É la prima volta che non viene presentata una relazione di minoranza per un atto così importante. In questo modo le opposizioni rinunciano ad uno strumento di controllo limitandosi a degli interventi. Sugli aspetti tecnici del Rendiconto, l’Assemblea non può sottovalutare la competenza della struttura tecnica regionale (la cui qualità mette in condizione gli organi politici di assolvere alla propria funzione politica). Molti risultati positivi di cui oggi parliamo sono dovuti a scelte politiche ma anche alla strutture dirigenziale e tecnica della Regione, che ha svolto un lavoro orientato alla trasparenza, alla correttezza e all’efficienza. Il bilancio in questi anni si è caratterizzato per una forte riduzione della autonomia delle Regioni. L’Umbria può guardare alla qualità del bilancio anche per la capacità che ha dimostrato di gestire la propria spesa. Le Regioni hanno concorso per il 38 per cento, in modo dunque preponderante, ai tagli e al risanamento dei conti dello Stato: 450 milioni in quattro anni di tagli per una Regione che non ha concorso all’incremento del debito pubblico nazionale ma ha dovuto contribuire in modo rilevante al risanamento dei conti. Le affermazioni perentorie del Movimento 5 Stelle non rispondono ai dati tecnici. L’Umbria non ha mai fatto ricorso ai DERIVATI con intento speculativo o per sopperire ad esigenze di cassa. Sono serviti per ottimizzare la composizione del debito della Regione e per questo sono immuni da qualsiasi variazione di mercato (oltre ad avere un valore positivo). Al contrario di quanto avvenuto in altre Regioni. Si tratta di un valore che non ha alcun impatto sul bilancio regionale.

Sulla modalità dei CONTRATTI A TEMPO DETERMINATO (consulenza e collaborazione): al netto dei fondi comunitari e del piano di rafforzamento amministrativo, essi hanno determinato una parte del precariato della amministrazione regionale. Mi rifiuto di trasformare i precari in disoccupati, pur nel rispetto delle leggi. Siamo passati da 500mila euro su 200 milioni di bilancio della Regione a 350mila euro. Il restante riguarda invece i contratti connessi ai fondi strutturali, come abbiamo spiegato alla Corte dei conti, che infatti ha recepito le nostre osservazioni. Abbiamo costituito un fondo di 10mila come SPESE DI RAPPRESENTANZA, riservato agli incontri con ministri, capi di governo e presidenti.

Per quanto riguarda MOSTRE E PROMOZIONI si tratta di interventi per il sostegno di eventi, agroalimentare, cultura e associazioni: non si tratta di un costo improduttivo ma di un contributo per far vivere culturalmente e socialmente una regione. E intendiamo continuare a sostenere i festival, le iniziative dei grandi centri, delle grandi realtà e anche dei piccoli centri perché ciò rappresenta un segnale di attenzione, anche culturale, a cui non intendiamo rinunciare. Sul CONTENZIOSO LEGALE: c’è una nuova norma nazionale entrata in vigore nel 2015, per la quale ci si impone di accantonare 600mila euro all’anno per tre anni come capitolo relativo ad adempimenti che la Regione era già in grado di affrontare.

La PARIFICA DELLA CORTE DEI CONTI e la solidità del bilancio dipendono: dalla spesa sanitaria sotto controllo e in equilibrio; il fondo dei trasporti è anch’esso in equilibrio ma serve un intervento nazionale per evitare che la situazione diventi ingestibile; il mancato ricorso alle anticipazioni di cassa, a dimostrazione di un bilancio senza difficoltà; rispetto del patto di stabilità e sostegno ai Comuni umbri (60milioni); elevato tasso di realizzo delle entrate (il 93 per cento delle tasse viene pagate spontaneamente e la lotta all’evasione ha prodotto più risorse di quanto previsto); invarianza fiscale. Abbiamo presi impegni straordinari, abbiamo messo in campo alcune centinaia di milioni di euro di cofinanziamenti comunitari. Il governo rigoroso ed efficiente del bilancio ha portato e porterà dei risultati, liberando risorse per le politiche di sviluppo.

SOCIETÀ PARTECIPATE: la Corte dei conti ha parlato di ambito regionale in senso geografico e non come ente, prendendo a riferimento il 2013. Insieme ad Anci e Consiglio autonomie locali punteremo a riformare sistema idrico e dei rifiuti, per riformare, fondere o sciogliere le partecipate. Per il 2014 la partecipazioni della Regione sono in equilibrio. Il 2013 è l’anno in cui sono emerse le criticità di Umbria mobilità, che hanno richiesto interventi straordinari per mettere in sicurezza personale e patrimonio. Su 32 milioni di euro di debiti ben 26 erano relativi a Umbria mobilità.

Sugli IMMOBILI E IL PATRIMONIO: le perizie vengono fatte quando ci sono beni da mettere in vendita con stime aggiornate. Per tutto il resto del patrimonio non viene certo fatta una stima ogni anno. Nell’acquisizione degli immobili nuovi facciamo riferimento al costo di costruzione. Sugli immobili conferiti a titolo gratuito: al Corpo forestale per lo svolgimento delle funzioni; all’Università per le attività del polo di Terni; all’Adisu per il diritto allo studio a Terni; Palazzo Baldeschi a Paciano; Villa Montesca a Città di Castello. Si tratta di collaborazioni tra enti pubblici. Liberati ha sbagliato Consiglio regionale: qui ci sono persone serie che operano in maniera seria. Le vere sfide riguardano l’utilizzo dei fondi comunitari e il contenimento della pressione fiscale. Il Dap e il bilancio di previsione dovranno essere stilati dopo l’approvazione della Legge di stabilità, dato che questi due documenti non possono prescindere dalle risorse stanziate dal Governo nazionale”.

LE REPLICHE.
MARIA GRAZIA CARBONARI (M5S):
“La presidente ha parlato di ‘derivati con intento speculativo’, ma io di questi non ho mai parlato. So bene che al 99 per cento si tratta di ‘derivati di copertura’, fatti per sterilizzare il rischio di variazione del tasso di interesse. Non ho mai detto che sono stati fatti per esigenze di cassa. Sono però soddisfatta di sapere che il valore del mark to market è positivo e visto che è ormai noto mi presenterò presto per chiedere i contratti in questione. So bene che la Corte dei conti riceve delle controdeduzioni da parte dell’Amministrazione: quando queste permettono di superare la criticità la Corte lo scrive altrimenti afferma che ‘la criticità rimane’. E così è stato. Su spese di rappresentanza, convegni e mostre, sembra che questa Amministrazione inserisca in questa voce solo alcune delle spese, rispettando così il limite previsto mentre la norma nazionale dice altro. In merito allo stanziamento da 1,7 milioni, si tratta, per l’anno 2015, di 13,5 milioni stanziati come fondo per risarcimento danni sanitari. Mentre l’anno precedente era appena 1,7 milioni. Si accantona a fondo rischi quando si pensa di avere un problema. Sulla stabilizzazione dei precari: faccio riferimento al famoso concorso per 94 persone, con cui si creerà nuovo precariato. Sul patrimonio: non ho chiesto stime asseverate ma, visto che viene rilevato che il patrimonio è sovrastimato, si può fare una stima, affidata agli uffici, per valutarne il valore senza conferire onerosi incarichi esterni”.

DICHIARAZIONI DI VOTO
CLAUDIO RICCI (Portavoce centrodestra e civiche): “I contenuti del mio intervento in fase di discussione dell’atto equivalevano alla relazione di minoranza che non ho potuto definirla tale in quanto, seppure delegato dai colleghi consiglieri della coalizione del centrodestra e liste civiche, non sono membro della Prima Commissione, organismo consiliare che ha licenziato l’atto in questione. Per quanto attiene il voto, il nostro, come pure già avvenuto in Commissione, sarà negativo. Auspichiamo tuttavia che l’Assemblea legislativa possa lavorare sulla riduzione delle spese settoriali, affinché si possa guadagnare flessibilità di bilancio per dare vita ad importanti risorse libere diminuite di 100 milioni. Sul miglioramento delle ‘Partecipate’, prendiamo atto della volontà di riordino, riaccorpamento ed efficientamento di esse, pronti ad un confronto costruttivo se ci verranno presentati elementi chiari di cambiamento”.

GIACOMO LEONELLI (PD): “Il documento è una sorta di fotografia dell’Umbria, in una fase in cui non si può non tener conto che sulle Regioni c’è una discussione che va oltre l’effettiva portata delle loro attività. I 450 milioni di tagli in questi anni costituiscono una cifra più che significativa per una realtà come la nostra. Molte cose buone sono state fatte: 75 per cento in meno di autoparco, le consulenze 80 per cento in meno. Le Regioni costano ai cittadini un 23 per cento in meno. Mantenuta l’invarianza fiscale. Seguita la procedura meno impattante possibile. Si sono visti risultati importanti, dobbiamo partire da qui. Poi c’è il tema legato al territorio umbro nel suo complesso: la Regione deve avere una programmazione virtuosa perché al di là delle competenze il cittadino ha diritto a sostenere i minori costi possibili. Il Partito democratico deve ascoltare le indicazioni oggi emerse per ottimizzare sempre meglio la macchina. Quello che non mi convince, invece, è questa sorta di ‘dopopartita’ relativo al giudizio di parifica della Corte dei conti, perché dobbiamo riconoscere che la partita è stata vinta e le recriminazioni pedisseque del Movimento 5 stelle rischiano di produrre effetti tutt’altro che positivi. O si adombrano ‘sospetti sull’arbitro’, come intende Liberati, o si enfatizzano immagini post partita per leggerli in una certa maniera. Ma, indipendentemente dal colore politico, non si può prescindere dagli interessi comuni. All’inizio di questa legislatura ci siamo detti di rafforzare il rapporto fiducia con i cittadini e invece queste cose lasciano una nebbia indistinta che rischia di vanificare quanto di buono è stato fatto. Dalla fotografia di oggi emerge un quadro positivo, quindi il nostro voto è favorevole”.

Approvato rendiconto generale

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