(umbriajournal.com) TERNI – Dopo l’esibizione di Carolina Balucani, prima artista coinvolta nel progetto Teatri Del Tempo Presente a salire sul palco del Terni Festival, è ora il turno di Daniele Ninarello e del suo Rock Rose Wow.
Il progetto Teatri Del Tempo Presente è una iniziativa interregionale di promozione dello spettacolo dal vivo, finalizzata alla valorizzazione della scena teatrale italiana contemporanea di nuova generazione a cura del Mibac – Direzione Generale per lo spettacolo dal vivo e delle Regioni Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Toscana, Umbria e Veneto. L’obiettivo è il sostegno alla produzione e alla circuitazione di spettacoli realizzati da giovani artisti della scena teatrale con meno di 35 anni.
Rock Rose Wow tenta di scolpire il profilo di tre distinti corpi che eccedono verso il proprio ego facendo tutto ciò che possono. In mostra silenziose rivoluzioni volontariamente spogliate di pathos romantico e dietro le quali si celano, come sostegno invisibile, le pieghe grottesche dell’animo umano. Il gioco è leggero e candido.
Analizzando da diverse prospettive il tema della corsa alla realizzazione del sé, si riflette sulle molteplici personalità che si formano in noi, tutte differenti, e sulle infinite potenzialità sigillate e perse nel tempo. Il tentativo è di indagare questo territorio per tradurre nel corpo e sulla scena il tutto ciò che posso, dove il corpo si duplica, triplica per raccontare la fragile bellezza e le tracce di una caduta innocenza, celate dietro la necessità di essere importanti, riconosciuti qui ed ora, lasciando affiorare il timore di non esistere negli occhi di chi osserva. L’uso di Rock Rose permette di convertire la paura in coraggio ed il panico in capacità di razionalizzare le situazioni.
Gli altri spettacoli aderenti all’iniziativa Teatri Del Tempo Presente che saliranno nei prossimi giorni sul palco del Terni Festival sono Per Non Svegliare I Draghi Addormentati del Veneto Marco D’Agostin spettacolo che racconta due storie, accomunate dal solo desiderio di galoppare veloci; T.E.R.R.Y. degli emiliano romagnoli Pathosformel, un progetto che indaga dinamiche e sfumature della competizione e la soglia sottile e mobile tra tensione alla sopravvivenza e sopraffazione dell’altro; L’uomo Perfetto e Hand Play dei marchigiani Mara Cassiani il primo, che si ispira, rielaborandolo, all’omonimo cortometraggio del danese Jorgen Leth, det perfekte Menneske, e alle sue variazioni elaborate nel 2001 da Leth e Lars Von Trier e 7/8 CHILI il secondo, che è la tappa finale di un percorso visivo che riflette sulla dimensione relazionale tra un uomo e una donna.
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