UMBRIA, RECESSIONE ACUITA NEL 2012 SECONDO BANKITALIA

banca-ditalia(umbriajournal.com) UMBRIA  –  La fase recessiva  in Umbria nel 2012 si e’ acuita notevolmente, con la contrazione dell’attivita’ economica che, cominciata nella seconda meta’ del 2011, si e’ fatta piu’ profonda. La spesa per investimenti e’ ulteriormente diminuita, risentendo negativamente della ridotta redditivita’ aziendale e dell’incertezza nelle prospettive economiche, mentre e’ proseguita la contrazione dell’attivita’ industriale, per effetto della debole domanda interna, con l’aggravamento della crisi dell’edilizia. E’ quanto emerge dal rapporto della Banca d’Italia sull”economia dell’Umbria, presentato stamani nella sede della Scuola di automazione per dirigenti bancari di Perugia.
”La situazione  non e’ favorevole, vista la forte contrazione nell’economia umbra come di quella nazionale”.  Come e’ stato spiegato durante l’illustrazione del rapporto, non ci sono in merito al Pil ancora dati Istat, ma solo le stime dell’istituto di ricerca Prometeia: queste dicono che il Pil umbro, misurato in termini reali, dopo due anni di lieve crescita e’ diminuito del 2,1% (in Italia il calo e” stato del 2,4%), ”con livelli che non si vedevano dal 1999 e calato di piu” rispetto al centro Italia e all’Italia”. Peggiorano anche i settori e le dinamiche che in Umbria in precedenza andavano meglio rispetto alla media italiana. Infatti, secondo i dati Bankitalia, la flessione ciclica si e” estesa anche ai servizi, soprattutto nei comparti che piu’ dipendono dai consumi interni, e il quadro occupazionale e’ peggiorato, soprattutto per i
giovani e piu’ che nella media nazionale. Inoltre, si e” ridotto anche il credito all’economia, con la qualita’ dei prestiti bancari che e’ peggiorata.
”Una situazione destinata a continuare e si spera che a fine 2013 ci siano dei miglioramenti, soprattutto se funzionera” il meccanismo dei pagamenti dei debiti delle pubbliche amministrazioni”.
Segnali positivi arrivano per l’economia umbra solo dall’export, visto che la domanda estera ha continuato a fornire un impulso espansivo (le esportazioni regionali a prezzi correnti sono aumentate del 7,6%).

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*