
Melasecche, bello che Stefania Proietti sia d’accordo con nodo di Perugia
di Enrico Melasecche
Leggo con sommo piacere il comunicato stampa della Presidente della Provincia di Perugia in merito al fatto che finalmente abbia preso una decisione, la stessa che la Regione ritiene, fin dall’insediamento della giunta, indispensabile per risolvere i problemi gravi e complessi dell’area di Perugia. Problemi tutti ereditati da venti anni di inconcludenti amministrazioni la cui parte politica la Presidente Proietti rappresenta.
Problemi che il partito che la sostiene ha negato per mesi e mesi impegnandosi non poco nel congegnare meccanismi dilatori, paletti e trappole per impedire alla Regione di procedere, come, nonostante tutto, abbiamo fatto. Come assessore regionale ho fatto di tutto e di più per convincere i riottosi, gli incerti, i negazionisti, che in democrazia il compito di ogni amministrazione è quello di fare il bene dei cittadini a costo anche di scontentare frange minime di possibili contrari.
Ho fatto decine di comunicati stampa, probabilmente centinaia di interventi anche sui social spiegando e rispiegando le ragioni della scienza, del buon senso, della tecnica, dei veri interessi di tutti gli umbri e di tutti quegli italiani che vengono in Umbria o l’attraversano. Non ho mai sentito una sola parola in senso positivo del sindaco di Assisi né della neo Presidente della Provincia di Perugia, nonostante l’avessi personalmente sollecitata più e più volte ad esprimere il proprio giudizio anche in seguito alle proteste di una sua cittadina che, dovendo espletare cure chemioterapiche all’Ospedale Silvestrini un giorno è rimasta intrappolata nel traffico ed è riuscita a tornare a casa solo dopo quattro ore.
Con la Presidente Tesei, che mi ha sempre sostenuto in questo sforzo quasi titanico, ho da oltre un anno sollecitato gli stessi vertici di ANAS a prendere in considerazione l’analisi dei flussi di traffico non solo del primo stralcio del Nodo, il c.d. Nodino, ma anche il traffico che si inoltra nelle gallerie, avendo in modo chiaro ed inequivocabile sempre ribadito che la Regione dell’Umbria intendeva realizzare l’intera opera fino a Corciano per liberare il capoluogo di Regione dalla morsa del traffico, dall’inquinamento ambientale ed acustico, soprattutto per evitare, come è accaduto più volte, che un qualsiasi incidente nelle gallerie tagliasse la città in due, certificando l’ignavia di chi avrebbe dovuto non da oggi affrontare questo grave problema in modo serio e pragmatico.
La cosa spiacevole forse è soltanto l’accusa di chi, non si comprende per quali recondite ragioni, accusa la Regione di non sapere della possibilità di ottenere ulteriori finanziamenti. Se si fosse peritata di chiederci i dettagli dei colloqui che la Presidente ed il sottoscritto abbiamo avuto a più riprese con i vertici amministrativi del MIMS non le avremmo lesinato le notizie. Lo stesso Ministro, molto gentilmente, proprio quando è intervenuto magistralmente al Festival del Giornalismo si è poi intrattenuto con noi confermandoci il suo impegno in proposito.
Certo, per stile e rispetto istituzionale, avremmo preferito mantenere un minimo di riserbo per comunicare ai cittadini dell’Umbria quanto avevamo ottenuto solo a formalizzazione avvenuta ma l’improvvisa fanfara odierna ci obbliga alle presenti precisazioni. Quanto alla sostenibilità ambientale l’abbiamo perseguita molto concretamente, ottenendo dall’ANAS, che ringrazio, un progetto molto migliorato rispetto a quello d’un tempo e lo stesso da circa un anno è stato a più riprese diffuso dai media.
Gioisco ancora con piacere per quanto riguarda i risultati ottenuti da questa giunta sul fronte del ferro, rispetto alla situazione ereditata due anni fa, dalla riapertura completa della FCU (mai una sillaba di plauso abbiamo sentito in merito dalla Presidente Proietti) con la riapertura imminente della tratta verso Sant’Anna, quale metropolitana di superficie il cui cantiere era bloccato, alla velocizzazione della Orte-Falconara, dal tavolo appena aperto con RFI sulla Foligno-Perugia-Terontola, al mantenimento e miglioramento del servizio del Freccia Rossa da Perugia, cui abbiamo aggiunto la fermata di Terontola per i Comuni del Trasimeno oltre alla uscita dalla Direttissima del Freccia Rossa 1000 su Orte.
Quanto all’Aeroporto credo che i risultati conseguiti recentemente, nonostante il covid, parlino fin troppo chiaro ma anche su questo fronte la nuova stazione Aeroporto a Collestrada e quella di Ellera su cui ci stiamo confrontando con RFI per la più sollecita realizzazione, dimostri quanto siamo abituati a lavorare, in termini qualitativamente elevati attribuendoci di norma solo i meriti che ci spettano. Qualsiasi contributo è comunque sempre ben gradito anche dalle opposizioni soprattutto se ci aiutano a consolidare altri importanti risultati, già conseguiti o in via di conseguimento, come quelli relativi alla Tre Valli, alla Flaminia, al raddoppio della Orte-Falconara, al risanamento del TPL, precedentemente quanto dolorosamente ridotto in condizioni drammatiche. Fare squadra è per noi importante ma nel rispetto reciproco e nella lealtà dei rapporti.
Ha perfettamente ragione il dr. Melasecche quando afferma che i gravi problemi che Perugia e l’Umbria tutta devono affrontare e risolvere sono l’eredità di amministrazioni inconcludenti che per decenni hanno governato (o meglio non hanno governato) la Regione e in particolare il suo Capoluogo. In democrazia il fine di chi amministra deve essere quello di fare il bene dei cittadini a costo anche di scontentare frange di possibili contrari. Nella fase di progettazione i suggerimenti delle minoranze vanno sempre ascoltati, ma la decisione ultima spetta sempre e solo agli amministratori che, peraltro, devono anche rispondere del loro operato ai propri elettori. In democrazia non si può confondere il ruolo che spetta agli amministratori, liberamente eletti, con quello delle opposizioni. Spetta poi agli elettori giudicare, col proprio voto, l’operato di chi ha amministrato l’Istituzione.