Dove è finita la cassa integrazione della J.P. Industries? Questo è l’interrogativo che i delegati di FIM-FIOM-UILM e i 700 lavoratori si pongono quotidianamente e che girano agli enti competenti e in primis all’INPS. Siamo veramente arrabbiati. Che la vertenza A. MERLONI fosse dura e difficile lo sapevamo, ma essere presi per il c..o no, non ci stiamo, le responsabilità non possono ricadere sui lavoratori. Noi non chiediamo la cassa integrazione ma il lavoro.
Certo, sappiamo che in questa situazione qualcuno potrebbe aver avuto miglior condizioni di vita, ma per la maggior parte è sicuramente peggiorata e sopravvivere con 700 euro al mese, sapendo poi che non sarà a vita natural durante e con il costo della vita di oggi per le famiglie dei lavoratori ex Merloni è la fine.
Dopo l’acquisizione dell’azienda da parte della famiglia Porcarelli non ci eravamo illusi, ma si era aperta una speranza che però è durata il tempo di una mattinata, vista l’immediata denuncia fatta dalle banche al tribunale di Ancona e successivamente appoggiata dal “Comitato lavoratori”, che di fatto ha bloccato il piano industriale della J.P. INDUSTRIES a causa del mancato finanziamento e in attese della sentenza di un giudice. Poi, dopo venti mesi vissuti nell’ansia e nell’incertezza, la sentenza del tribunale ha annullato la vendita alla J.P. e l’INPS ha bloccato la cassa integrazione ai dipendenti.
Noi non portiamo anelli al naso, e abbiamo il sospetto che tutto questo non nasca per caso. Certo è che le conseguenze per i lavoratori sono durissime. Quindi, da soggetti responsabili e fuori da eventuali giochi, venerdì 29 novembre alle ore 9.30 saremo di nuovo tutti a Perugia davanti alla sede INPS per riprenderci la NOSTRA CASSA INTEGRAZIONE.
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