PRECARI DELLA GIUSTIZIA IN ASSEMBLEA: SIAMO LAVORATORI, VOGLIAMO DIGNITÀ

20130415_104208(UJ.com3.0) PERUGIA – Sono soggetti privi di rappresentanza, lavoratori “temporanei” che chiedono dignità e rispetto dei propri diritti. Sono i precari della giustizia umbra, 110 persone, che hanno prestato o stanno prestando servizio presso gli Uffici Giudiziari a seguito di Bandi emanati dalla Provincia di Perugia, la Provincia di Terni e la Regione Umbria, con tempi e modalità differenti dal 2010 al 2013. Oggi, per la prima volta, questi lavoratori “invisibili” si sono riuniti in un’assemblea organizzata dalla Fp-Cgil dell’Umbria presso la Camera del Lavoro di Perugia e hanno avuto la possibilità di confrontarsi con i Parlamentari eletti in Umbria che hanno risposto all’invito del sindacato, Walter Verini (Pd) e Anna Ascani (Pd).

Il sindacato e i lavoratori denunciano prima di tutto le carenze del sistema Giustizia. Nel distretto dell’Umbria – come ha spiegato il Presidente della Corte d’Appello di Perugia, Wladimiro De Nunzio, nella Relazione dell’Anno Giudiziario 2013 – sul complessivo organico del personale amministrativo la scopertura è molto ampia, pari al 17,4% stante la presenza di 439 unità su un organico di 531, con punte critiche che per la fine dell’anno hanno raggiunto il 34% in Uffici quali la Corte di Appello. “L’emergenza Giustizia in Italia deriva anche e soprattutto dalla mancanza di personale – hanno ribadito oggi Vanda Scarpelli, segretaria generale della Fp-Cgil dell’Umbria e Vasco Cajarelli della segreteria regionale Cgil – ed è per questo che siamo qui a chiedere che queste professionalità non vadano disperse. Si tratta di lavoratrici e lavoratori a rischio disoccupazione, che in questi anni hanno dato linfa vitale e professionalità indiscusse alle varie sedi giudiziarie. Ora alcuni attendono di rientrare negli uffici e altri di poterci restare”.

Ma non è solo per il rispetto dei diritti di questi lavoratori precari che la Cgil chiede un loro inserimento all’interno degli uffici giudiziari dove hanno già portato un contributo importante attraverso i tirocini, ma anche per la sopravvivenza stessa del sistema Giustizia. Se non si interverrà con sollecitudine immettendo nuovo personale amministrativo negli uffici, si produrranno, infatti, due effetti deleteri per il servizio giustizia e la sua auspicata efficienza: da una parte la totale dispersione delle esperienze professionali di coloro che vanno in pensione e non possono più, come una volta, trasferire ai subentranti il proprio sapere e il proprio bagaglio di esperienze nella gestione dei servizi amministrativi; dall’altra l’accumulo di ritardi negli adempimenti di cancelleria o addirittura la riduzione dei servizi al pubblico e, o il congelamento di alcune attività.

A fronte di questa emergenza sono tre, in particolare, le richieste avanzate nel corso dell’assemblea. La prima, rivolta ai Parlamentari, è quella di sollecitare il governo a dare seguito ad un emendamento approvato nella scorsa legislatura che prevedeva un finanziamento di 7,5 milioni di euro per dare una risposta in termini occupazionali a questi lavoratori. La seconda è la richiesta al ministero della Giustizia di valutare contratti o altre forme di collaborazione, con tutte le categorie di precari che sono stati o sono ancora utilizzati negli Uffici Giudiziari, o, in subordine, di riconoscere formalmente le professionalità acquisite, mediante attribuzione di punteggi e/o riserva di posti in eventuali bandi di concorsi pubblici. Infine, alla Regione e alle Province si chiede di regolamentare l’utilizzo del tirocinio affinché questo sia davvero un mezzo per la successiva occupazione e non uno strumento sostitutivo del lavoro organico.

“In conclusione – scrivono i lavoratori in una nota distribuita nel corso dell’assemblea – vogliamo ricordare all’Amministrazione Giudiziaria che noi non siamo un problema da risolvere ma solamente una grande risorsa a cui attingere”. Al termine dell’assemblea è stato eletto un coordinamento dei lavoratori precari della Giustizia umbra e sono stati individuati due coordinatori nelle persone di Antonio Germano e Michela Paris.

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