Movimento 11, protesta ad oltranza se le p.iva non saranno ascoltate
“Siamo qui ancora una volta in piazza Italia a Perugia, per richiedere un incontro con la Regione, speriamo che da qui a una settimana lo avremo, perché vogliamo delle risposte e vogliamo che la Regione si faccia da garante delle nostre p.iva”. E’ quanto ha dichiarato sabato mattina Laila Rossini di Movimento 11 durante l’ennesima manifestazione di protesta dei commercianti umbri, titolari di p.iva.
“Si faccia in modo che ci ascoltino dal governo per i nostri punti che abbiamo elencato in un documento e presenteremo la racconta firme di tutte le p.iva umbre per il momento, ma cercheremo di arrivare all’intera Nazione.
Cercano in questo momento di far capire che le p.iva hanno da sempre avuto problemi, poi la situazione si è aggravata a causa della pandemia. “Ci sono dei punti – ha detto Rossini – da affrontare sulla gestione, soprattutto, dei pagamenti che non sono stati annullati e che continuano a pesare sulla nostra attività”.
Quale sarà il futuro di tutte le aziende. Questo è uno degli interrogatori che i possessori di p.iva si sono posti. “Bisogna capire quali siano i migliori modi – ha ribadito la portavoce di M11 – per garantirci un futuro a livello finanziario. Quello che noi chiediamo adesso è il perché di tante cose, di tante scelte prese e di tante discriminazioni, dei codici Ateco sui Dpcm, il perché di tante scelte prese a livello sanitario che poi gravano sulla nostra condizione e per colpa della sanità in Italia noi stiamo chiudendo. Questo è il grande disastro oggettivo. Vogliamo capire il perché noi dobbiamo stare chiusi, quando alla coop ci sono 40 persone in fila, quando in un ufficio postale ci sono 30 persone in file e perché io non posso fare entrare una persona alla volta nel mio locale, in palestra, in piscina. Quali sono le motivazioni tecniche oggettive i numero, quello voglio capire”.
Più chiarezza a livello regionale e governativo è quanto chiedono: “A livello nazionale stiamo cercando di contattare tutte le associazioni – conclude Rossini – e di collaborare per portare avanti questi punti e se le cose non cambieranno porteremo avanti un’azione legale molto ferrata con tutte le associazioni di categoria e sarà una protesta ad oltranza, non ci fermeremo. Il diritto di manifestare è un diritto costituzionale e continueremo a scendere in piazza e a viaggiare tra comuni, le p.iva possono fare questo se devono venire a manifestare, con autocertificazione ovviamente, anche se in realtà potrebbero comunque perché il Dpcm, a dato oggettivo, è completamente illegale e non decreto legge”.
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