
Fp cgil umbria La Segretaria generale Vanda Scarpelli PERUGIA – E’ la politica che interferisce impropriamente sulla gestione di una efficiente pubblica amministrazione! E poi se la prendono con i fannulloni. Certo che ci sono i fannulloni, e sono pure intoccabili. Se lo possono insomma permettere, perché godono della corazza protettiva della politica. La “cattiva” politica interviene condizionando pesantemente le assunzioni, gli incarichi e le carriere in un sistema in cui il merito non solo non è ricercato, è talvolta dannoso. Lo stiamo vedendo in questi giorni anche in Umbria: ci sono da collocare i dipendenti delle Province, la Regione ha in carico circa 65 precari; ci sono 36 precari della Legge 61, quelli della ricostruzione post-sisma del 1997; e non parliamo dei quasi mille precari di tutte le categorie presenti in sanità. E la Regione, gli enti locali e le aziende sanitarie cosa fanno? Assumono. Con concorsi per profili che sembrano “ritratti”, con incarichi di dubbia legittimità, avvisi per incrementare a decine i precari in sanità, invece di fare i concorsi a tempo indeterminato secondo la normativa vigente. Nuove assunzioni alla Regione, e perfino si aggiunge un altro dirigente, come già denunciato. Si utilizzano incarichi fantasiosi di referenza per coprire strutture (semplice o complessa che sia) come è successo ad esempio al Pronto Soccorso di Orvieto. Primariati e responsabilità di dipartimento nelle aziende sanitarie assegnati talvolta con impropri condizionamenti. Tutto ciò in barba al Decreto Letta per la stabilizzazione dei precari, al DPCM che è in via di approvazione per la stabilizzazione dei precari in sanità, ai numerosi piani di stabilizzazione approvati e finanziati dalla stessa Regione, all’accordo di programma che avrebbe dovuto stabilizzare tutti i lavoratori della legge 61. Proprio questi lavoratori sono un esempio classico di una politica che mortifica il lavoro. Sfruttati da oltre 15 anni, hanno consentito alla Regione di gestire la ricostruzione e il flusso di denaro ad essa collegata. Le risorse son servite a tutta la regione e per tante cose, ma non per assicurare loro un futuro. Oggi si trovano ad essere umiliati con incarichi prorogati di mese in mese. La FP CGIL chiede procedure concorsuali corrette e trasparenti ad ogni livello; chiediamo di affrontare immediatamente il problema dei precari ex legge 61 e di tutti gli enti locali, nonché di affrontare il piano di stabilizzazione per i precari della sanità con un piano certo di assunzioni a tempo indeterminato. Chiediamo inoltre che si definisca in tempi congrui la legge sul riordino istituzionale nella nostra regione e si definiscano funzioni e risorse con la riallocazione del personale della Provincia e con la loro stabilizzazione definitiva. Solo successivamente si potrà procedere ad altre assunzioni necessarie. Questa potrebbe essere il percorso di una “buona politica” che tutela servizi ed occupazione.
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