
Genitori e docenti ricorrono al Tar dell’Umbria contro provvedimento chiusura scuole
“Il gruppo è composto da genitori e docenti che hanno deciso di impegnarsi per garantire ai ragazzi il diritto ad una istruzione efficace e ad una crescita socio-psicologica equilibrata.
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Alcuni degli stessi, vista la situazione e avvertendo la loro responsabilità in quanto parte integrante della comunità educante, intendono organizzarsi per associarsi formalmente al fine di dare una voce a tutti gli studenti (delle scuole di ogni ordine e grado, paritarie e statali) e genitori che volessero essere tutelati nei loro diritti, in quanto gli stessi hanno raccolto le testimonianze di numerose famiglie che sono state abbandonate a gestire una situazione sempre più insostenibile e si sono rivolte a loro in cerca di qualcuno che desse loro voce.
Questa mattina è stato notificato tramite PEC un ricorso al TAR UMBRIA contro il provvedimento della Regione Umbria (Ordinanza n. 14 del 6/2/2021) che ha disposto, tra l’altro, all’articolo 2, la chiusura in presenza di tutte le classi delle scuole primarie, secondarie di primo e secondo grado, statali e paritarie, di tutti i comuni della Provincia di Perugia, nonché nei comuni della Provincia di Terni indicati nell’allegato n. 1 dell’ordinanza.
Nel momento più buio per l’Umbria, speravamo di non dover essere costretti a rivolgerci agli organi della giustizia. Anche noi siamo preoccupati come tutti per la situazione dei contagi e abbiamo genitori e nonni anziani da proteggere, ma è inaccettabile che in questa Regione gli studenti siano utilizzati come capro espiatorio.
E invece, di nuovo, la Regione ha preferito la via più semplice, sospendendo ancora una volta un diritto imprescindibile per bambini e ragazzi, e mettendo in difficoltà molte famiglie che si sono ritrovate dall’oggi al domani a dover gestire figli a casa e lavoro, a volte ricorrendo ai nonni, coloro che dovrebbero essere tutelati e protetti. Inoltre questa chiusura aggrava indirettamente la situazione sanitaria in quanto molti genitori che svolgono attività sanitarie, si trovano a dover scegliere tra garantire la loro presenza in ospedale e assistere i figli piccoli a casa.
Infine, vorremmo ricordare la triste situazione dei ragazzi delle scuole secondarie superiori che vivono in un isolamento assoluto praticamente per il secondo anno scolastico consecutivo, privati della scuola, dello sport e di qualsiasi altra opportunità di socializzazione. In Umbria, questi studenti hanno subito l’interruzione dell’attività didattica in presenza a partire da 3 novembre 2020 fino al 23 gennaio 2021, rientrando poi in presenza solo per una settimana e tornando in DAD subito dopo. I dati dimostrano che questa prolungata chiusura, insieme a quella di tutte le scuole nel periodo natalizi, non ha portato alcun rallentamento dei contagi.
Come possiamo pensare che i ragazzi abbiano fiducia nelle istituzioni? Il problema non sta solo nella minore efficacia della DAD rispetto alla didattica in presenza, ormai dimostrata da numerosi studi nazionali e internazionali. Dobbiamo anche tutelare l’equilibrio psicologico dei ragazzi. Infatti, è drammaticamente cresciuto l’abbandono scolastico, sono decine le richieste di aiuto agli psicologi e sono in aumento i casi di autolesionismo. Dobbiamo intervenire prima che questa diventi un’altra emergenza sanitaria.”
Perugia, 11/02/2021
In rappresentanza
Francesca Leone e Martina Leonardi
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