CONFARTIGIANATO EDILIZIA, NO ALLA PATENTE A PUNTI PER LE IMPRESE

Imprese perugine, Castori (FI), il comune in aiuto
Confartigianato Imprese Perugia: in edilizia non a patente a punti per imprese
Confartigianato Imprese Perugia: in edilizia non a patente a punti per imprese

(umbriajournal.com) by Avi News PERUGIA – “Per le imprese edili è una batosta da 300 milioni di euro, costosa, inefficace e discriminatoria. La sicurezza sul lavoro non si fa con la burocrazia”. Con queste parole la segreteria nazionale di Confartigianato Edilizia manifesta la sua contrarietà all’istituzione di una patente a punti in edilizia, misura annunciata dal Governo per gestire la qualificazione delle imprese di costruzioni ai fini della loro partecipazione ad appalti e per accedere a finanziamenti pubblici. Un provvedimento che l’associazione di categoria giudica “l’ennesimo balzello burocratico sulle spalle degli imprenditori edili, che duplica oneri economici e adempimenti amministrativi rispetto a quelli già esistenti”. In più, fanno sapere dall’associazione di categoria, “il meccanismo con il quale vengono attribuiti i punti della patente penalizza le piccole imprese rispetto alle grandi aziende. Tutto ciò senza garantire maggiore efficienza nella gestione della sicurezza sul lavoro”. L’appello è stato accolto anche dalla segreteria provinciale di Perugia, presieduta da Alvaro Gasparri. “La patente a punti in edilizia – ha commentato, infatti, Gasparri – rischia di trasformarsi in un nuovo Sistri, vale a dire in un sistema costoso e complesso per le imprese, ma inefficace rispetto all’obiettivo che si prefigge. Un adempimento oneroso, inutile e complicato che rischia di dare il colpo di grazia alle imprese del settore costruzioni alle prese con una crisi profonda che, nel 2012, ha provocato la perdita di 122mila addetti e 61.844 aziende. Si finirebbe per creare un nuovo ‘carrozzone’ burocratico che appare finalizzato a ‘fare cassa’ sulle spalle delle imprese, drenando almeno 300 milioni di euro, sommando gli oneri di iscrizione all’apposita sezione presso le Camere di commercio e le spese per tutti gli altri adempimenti, tra cui la formazione, la dotazione di nuove attrezzature, la nomina del responsabile tecnico”. Quindi, da questo si è passati al tema, più generale, della sicurezza sul lavoro. “La sicurezza sul lavoro – ha ribadito Gasparri – non si tutela con la burocrazia. Il Testo unico in materia contiene già le norme per garantire la sicurezza e punire le violazioni. Non abbiamo bisogno di nuovi costi e di nuovi adempimenti, invece si continua a introdurre burocrazia, oneri procedurali ed economici, enti pubblici e privati ai quali chiedere autorizzazioni. E la tanto annunciata semplificazione, che fine ha fatto?”.

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*