ASPPI CHIEDE A COMUNE PERUGIA RILANCIO AFFITTI A CANONE CONCORDATO

Asppi Perugia chiede riduzione Imu su immobili ceduti in affitto a canone concodato
Asppi Perugia chiede riduzione Imu su immobili ceduti in affitto a canone concodato
Asppi Perugia chiede riduzione Imu su immobili ceduti in affitto a canone concodato

(umbriajournal.com) by Avi News PERUGIA –  “Riteniamo che sia possibile e necessario prevedere nei comuni ad alta densità abitativa, in modo particolare in quello di Perugia, un’aliquota Imu inferiore almeno per gli immobili concessi a parenti di primo grado e per quelli dati in locazione a canone concordato”. È la richista che arriva dall’Associazione sindacale piccoli proprietari immobiliari provinciale di Perugia, esplicitata dal suo segretario, Giacomo Iucci.

“L’inasprimento della fiscalità sugli immobili – ha spiegato Iucci – con l’introduzione dell’Imu da parte dell’ultimo governo Berlusconi attraverso il decreto legislativo sul federalismo fiscale numero 23 del 2011 e le successive modifiche legislative del Governo Monti che, con l’approvazione della cosiddetta ‘manovra Salva Italia’, ne ha anticipato l’introduzione al 2012, apportando, peraltro, modifiche in senso peggiorativo, hanno innescato una spirale negativa fino ad arrivare a questa situazione di stallo del settore abitativo, sia negli atti di compravendita che nella stipula dei contratti di locazione”. “Oltre all’introduzione dell’Imu – ha aggiunto il segretario provinciale dell’Asppi Perugia –  dobbiamo ricordare che, con la legge numero 92 del 2012 di riforma del mercato del lavoro è stata ridotta del 10 per cento la deduzione dell’imponibile sul canone di locazione, portando, dall’1 gennaio 2013, la tassazione ai fini Irpef al 95 per cento per i contratti liberi e al 66,5 per cento per quelli a canone concordato. La stessa cedolare secca, che consente aliquote del 21 per cento sui contratti liberi e del 19 per cento su quelli concordati calcolate sul 100 per cento dell’imponibile, non favorisce sicuramente i piccoli proprietari con reddito basso”.

“Se da una parte siamo consapevoli delle difficoltà economiche del momento, comprese quelle dei Comuni che devono far quadrare i bilanci ed assicurare i servizi necessari ai cittadini – ha proseguito Iucci –, dall’altra riteniamo che una riduzione dell’imposizione fiscale sugli immobili e nuove politiche abitative possano favorire una ripresa dell’economia e contrastare il disagio sociale. Per questo, chiediamo alla politica nazionale e locale di intervenire sulle politiche abitative, anche per far diminuire l’attuale disagio di piccoli proprietari immobiliari e inquilini stessi. Il livello degli sfratti per morosità è ormai ad un livello preoccupante”. “In attesa delle decisioni a livello nazionale in merito all’Imu sulla prima casa – ha concluso Iucci –  consideriamo possibile attuare la nostra richiesta a livello comunale per due ragioni. In primo luogo, perché ciò interessa la generalità dei contribuenti, in quanto sia le persone fisiche che le imprese possono essere proprietarie di immobili. In secondo luogo perché la minore entrata Imu, ipotizzabile per il Comune di Perugia in una somma inferiore a circa 300 mila euro, consentirebbe dei benefici economici sia ai proprietari che agli inquilini attraverso il mantenimento di canoni equi, riferiti a parametri già stabiliti dalle Organizzazioni della proprietà e degli inquilini.

Per informazioni: Giacomo Iucci 393.3757541

 

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