
Tunisini appesi, lo facciamo cancellare? Al di là dello spaccio a Fontivegge
di Lorenzo Brunetti
Già da qualche mese è visibile questa scritta a fianco dell’Autosilos di Fontivegge, ad evidenziare, con uno slogan estremo e pesantissimo dal quale ci dissociamo, un disagio sociale da parte dei residenti che rischia di sfociare in un clima di odio generalizzato su cui riflettere.
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Gli spacciatori maghrebini non sono numerosissimi ma dove passano fanno terra bruciata, sono a mio parere tra i maggiori responsabili del crollo del mercato immobiliare di zone bellissime come Corso Garibaldi e la stessa Fontivegge.
Non solo per lo spaccio in se, ma anche per i MODI e gli atteggiamenti con cui si muovono nel quartiere.
Invadenti, prepotenti , sfrontati, vere e proprie “bestie” nei comportamenti, si riconosco da lontano per la camminata veloce, il modo di comunicare plateale, sfrontato e spesso urlato, è la loro semplice presenza ad infastidire visivamente i passanti e turisti, al di là del reale reato di spaccio.
Sebbene il problema dello droga sia vasto e complesso, per assurdo abbiamo quasi la nostalgia di come ad esempio “lavorano” i nigeriani, molto più riservati e in certo senso educati, preferendo infatti passare inosservati e nascondersi dalle piazze centrali.
Un appello a tutte le istituzioni, al di là del reato dello spaccio, è possibile almeno iniziare a liberarci da questi personaggi?
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