PERUGIA, CASA OMICIDIO MEREDITH, AVVELENAMENTO DA MONOSSIDO DI CARBONIO

Casa di via della Pergola avvelenamento da monossido di carbonio (11)da Mario Mariano SMDM
Le temperature rigide e la grave crisi economica, hanno una stretta relazione con gli ultimi casi di intossicazione di monossido di carbonio avvenuti sia a Marsciano che, la notte scorsa a Perugia, in una casa tristemente famosa, dove si consumò il delitto della studentessa inglese Meridith Kercher. In questo ultimo caso, fortunatamente le conseguenze sono state meno gravi di quello della famiglia di nord africani , residenti a Marsciano, ed ancora ricoverati al S.Maria della Misericordia. Gli 8 occupanti la villetta di via della Pergola, nella prima mattinata di domenica si trovano ancora nel nosocomio perugino per accertamenti, come riferisce in una nota l’ Ufficio Stampa dell’ Azienda Ospedaliera di Perugia. . L’affittuario dei 2 appartamenti , un marocchino di 24 anni , ha riferito che, dopo aver cucinato della carne utilizzando un braciere,sia lui che gli altri occupanti, hanno accusato cefalea e vertigini.

 

Oltre a 6 adulti, di cui 3 donne, sono ricorsi alle cure dei sanitari anche 2 neonati, una di appena un mese di vita , l’altra di un anno. I medici del Pronto Soccorso dell’ ospedale di Perugia sono intervenuti monitorando i pazienti e aspettando gli esiti degli accertamenti che sono ancora in corso. L’episodio di intossicazione da monossido di carbonio,ha avuto due fasi distinte: durante la notte, esattamente alle 4 circa la Dottoressa Paola Lepri ha prestato le prime cure a 3 adulti, che occupavano il piano terra della villetta; questa mattina intorno alle 7 la Dottoressa Barbara Rovella ha preso in carico due mamme ed i rispettivi figli, oltre ad un uomo di 23 anni.

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ART DI IERI

Due casi di intossicazione da monossido di carbonio che, hanno richiesto la notte scorsa l’intervento degli operatori del 118, sono avvenuti a San Giustino, dove si è reso necessario l’intervento di piùautoambulanze per soccorrere 7 persone che si trovavano in un casale per alcune prove musicali della banda di cui fanno parte. Il fatto è avvenuto attorno alle 23 e sembra sia conseguenza di una stufa difettosa che ha provocato malesseri più o meno gravi del complesso musicale.

Dapprima è stata soccorsa una ragazza di 40 anni residente a San Sepolcro e trattenuta nel Reparto di Osservazione Breve del nosocomio tifernate. Successivamente anche gli altri hanno accusato disturbi all’apparato respiratorio e con il coordinamento del personale della centrale del 118 sono stati trasferiti nella camera iperbarica dell’Ospedale di Fano, dove sono stati trattati e questa mattina sono rientrati a Città di Castello dove si trovano ricoverati. Le loro condizioni vanno monitorate ma vengono escluse conseguenze gravi. Della comitiva di amici, musicisti per diletto, facevano parte un uomo di 53 anni, la figlia di 31, e due altri giovani rispettivamente di 33 e 30 anni residenti a Monterchi e San Sepolcro.

Il secondo episodio, in tutt’altra zona della provincia di Perugia, a Marsciano dove una intera famiglia di origini marocchine è stata ugualmente ricoverata in Ospedale, questa volta al Santa Maria della Misericordia, per la stessa ragione: intossicazione da monossido di carbonio. La centrale 118 attraverso l’ufficio stampa dell’Azienda Ospedaliera fa sapere che oltre ai due genitori di 39 e 33 anni, sono ricoverati anche i loro due figlioletti di nove e sette anni. Le loro condizioni non destano particolare preoccupazione nei sanitari. La famiglia per i primi soccorsi si era rivolta inizialmente al servizio della Guardia Medica di Marsciano e li dopo le prime cure sono stati trasferiti al Santa Maria della Misericordia.

 

 

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