GORACCI SCRIVE ALLE REDAZIONI

GORACCI__GUBBIOdi Orfeo GORACCI (Comunista umbro) (UJ.com3.0) PERUGIA – Mia vicenda giudiziaria e considerazioni politiche Esattamente un anno fa, dopo 56 giorni di privazione della libertà (38 giorni in carcere) e dopo aver vissuto, dal 3 novembre 2011 al 14 febbraio 2012 , in una condizione di stress e paura, tornavo in libertà. Riprendere la normalità (ammesso che si possa mai riprendere dopo un’esperienza tanto devastante) è stato il mio primo obiettivo, non facile, ma a un anno di distanza e a mente fredda posso dire di averlo centrato in pieno! Ciò si è potuto verificare: a) perchè sono innocente, vittima di un clamoroso scivolone giudiziario se non peggio, e dovevo e devo (purtroppo) lottare per dimostrare l’assurdità delle accuse contro di me. Da comunista, e combattente, ed eugubino “tignoso”, non mi sono arreso, e mai mi arrenderò; b) grazie alla vicinanza, all’aiuto, al sostegno e alla convinzione della mia innocenza da parte delle persone a me care, a partire da mia moglie.

 

E a tanti amici e compagni che, in un clima di aggressione mediatica mai verificatasi in Umbria , ci hanno “messo la faccia”, proclamando la mia (nostra) estraneità ai fatti di cui siamo accusati. Ora, mentre la giustizia farà il suo corso, alcune cose si possono dire senza tema di smentita: il blitz mediatico che ha colpito me e i miei “compagni di sventura” è stato assurdo e disumano, certamente esagerato, fuori luogo e spropositato anche per “giustizialisti” e “manettari” incalliti. E’ sempre stato più evidente che non solo non c’era il “delitto”, ma che non si capiva neppure quale sarebbe stato il “movente”. Sono stato (e con me tutti gli altri) l’unico politico in Italia sbattuto in galera senza aver preso o chiesto neppure un centesimo, senza che vi sia stata traccia di corruzione, tangenti, appropriazione di denaro pubblico, vacanze, regali, ecc. Questo non deve essere mai dimenticato, perché io (anzi, noi, perché si è individuata addirittura un’associazione a delinquere!) avrei commesso una serie di reati allo scopo di “ottenere consenso politico”.

 

E qui entriamo in un campo dove intendo ribadire alcune cose: perché, mi domando, se ci sono atti (delibere di giunta) che configurerebbero (secondo la Procura) reati tali da sbattere in galera cinque persone più quattro ai domiciliari, alcune persone sono colpevoli e responsabili e altre no? La politica ha certamente fatto la sua parte, perché chi ha parlato di “gruppo Goracci” al PM Duchini il 7/12/2011 è stato l’attuale Sindaco di Gubbio…e guarda un po’, quel gruppo si è trasformato in “associazione a delinquere” con destinazione Capanne…Guarda caso, però, le delibere vengono normalmente approvate dal Sindaco insieme a otto Assessori, più il Segretario. A Capanne, però, ce ne vanno solo la metà, più un Consigliere Comunale attuale che non è mai stato in Giunta: non è strano? E ancora più strano è che ad andare in galera sono stati solamente quelli che contrastavano l’attuale Sindaco e realtiva maggioranza, mentre quelli che la sostenevano non sono stati minimamente sfiorati dall’urto giudiziario! Davanti al Giudice del Lavoro, per il ricorso di Nadia Minelli, dalla cui denuncia è nata l’inchiesta, oggi la difesa del Comune di Gubbio afferma giustamente, e per me ovviamente, che “il Comune di Gubbio, nella persona del Sindaco pro tempore, così come la giunta e gli assessori HANNO SEMPRE ESERCITATO LEGITTIMAMENTE I LORO POTERI sulla base dei compiti e funzioni loro attribuite dalla legge (D. Lgs. n. 267/2000 e D. Lgs. 165/2001 etc…) e dalla normativa regolamentare in materia, in particolare sulla base dello Statuto del Comune di Gubbio e sulla base del regolamento per l’ordinamento degli uffici e servizi approvato con deliberazione G.C. n. 403 del 01/09/2003, modificato con deliberazione G.C. n. 324 del 07 ottobre 2004, vigente al momento dei fatti”. Saranno le fasi giudiziarie ad approfondire questi non certo trascurabili aspetti e palesi contraddizioni dell’attuale Sindaco e del Comune di Gubbio. Nel mio ruolo di uomo politico mi è facile approdare alla considerazione che l’esperienza amministrativa di Gubbio dal 2001 ai primi mesi del 2011, unica in Italia, con l’ unico Sindaco comunista con un governo chiaramente di sinistra che ha sconfitto per due volte , oltre ovviamente il centro destra, anche i DS poi PD, e il centro sinistra moderato, è andata di traverso a molti soggetti, a partire da certi “poteri forti”, anzi fortissimi, che a Gubbio non mancano.

 

Quella pericolosa e contagiosa anomalia andava demolita. Sul piano del consenso elettorale questo si era dimostrato impossibile, visti i continui successi elettorali di Goracci e della sua maggioranza. Io sono vivo, attivo e per niente intenzionato a mollare. Certamente me ne dispiace, volendo troppo bene alla mia città, ma il livello di capacità amministrativa, di coesione, di autorevolezza e peso politico che ha avuto Gubbio in questi due anni rispetto al precedente decennio è sotto gli occhi di tutti e al di là di qualche “tifoso” interessato e qualche anonimo, è un confronto che proprio non può reggere. Anche nel mio modesto ruolo di Consigliere Regionale in alcune battaglie coraggiose e coerenti, spesso sono isolato ed emarginato (oltre che oscurato sistematicamente dagli organi di informazione), come nel caso del no all’incenerimento dei rifiuti a partire dai cementifici, o come il no alla proliferazione di impianti a biomasse e biogas e compostaggi vari (tutti figli di operazioni speculative e non di interesse verso una migliore qualità ambientale) , o nella battaglia contro il metanodotto Brindisi Minerbio. Stare dalla parte dei lavoratori licenziati e cassaintegrati e non con le varie lobbies e dirigenze, non assecondare i poteri costituiti che sembrano intoccabili: è l’ostilità che si riceve quando ci si impegna in cose come queste che fa capire come i problemi siano autenticamente sentiti, e come io non abbai alla luna, ma sia invece il portatore di un pensiero diffuso. Per i comunisti, soprattutto se scomodi e non inquadrati, liberi e non protetti, la vita non è mai stata facile…non per questo si rinuncia ai propri principi e alla propria coerenza: ci si dota, invece, di coraggio e pazienza. Per questo di grande aiuto è stato, è, e sarà, il percepire che tanta, tanta gente ti è vicina, solidale, e non soltanto sul piano umano, ma perché ha capito e ha ben chiaro che Orfeo Goracci (e come lui tutti gli altri “compagni di sventura”) non è finito in galera perché ladro e disonesto, ma perché scomodo e indigesto… Non è una consolazione, questa, ma un’oggettiva considerazione.

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