
«Nel momento in cui occorre avere grande energia per fronteggiare quella che sicuramente è la contingenza finanziaria più grave per l’Italia dal dopoguerra, questa Fondazione si trova ad avere i contributi più bassi mai erogati dall’anno della propria nascita, sia per l’abbandono di alcuni Soci, sia per la riduzione dell’impegno operata via via da altri». L’allarme del presidente, Alberto Bellocchi, Fondazione contro l’usura dell’Umbria, è stato lanciato.
«Tra l’altro tutto ciò è particolarmente avvilente – ha detto ancora – solo che si pensa a quante persone nel corso di oltre venti anni hanno donato, in modo del tutto disinteressato, una copiosa parte del loro tempo libero alla Fondazione. E sembra addirittura ingiustificabile che vi sia assoluta carenza di risorse per un ente che, in tale periodo, ha data assoluta dimostrazione di aver fatto vera e violenta lotta all’usura, impegnando ben più di 25 milioni di euro per salvare più persone possibile dal cadere nel trappola degli usurai».
Sono state concluse con finanziamenti diretti 11 pratiche per complessivi euro 71.319,87, somme queste quasi sempre erogate per salvare delle situazioni economiche sull’orlo del baratro.
Purtroppo ben otto sono state le garanzie escusse per un totale di 154.546,24 euro : per tutte abbiamo già data incarico ad un nostro legale per il recupero del credito. Sette sono state le situazioni meritevoli di tutoraggio legale, mentre abbiamo dovuto portare a perdita nove posizioni per le quali, da informazioni assunte, è emerso che era del tutto vano iniziare procedura esecutiva per assoluta carenza di possibilità economiche del debitore.
A ben vedere i dati sopra esposti denunciano due attualità sicuramente non positive: sono sempre minori i fondi a nostra disposizione per attuare interventi soprattutto in prevenzione del fenomeno dell’usura, quando sono in evidente costante aumento il numero delle persone che si trovano in situazione finanziaria tanto grave da dover ricorrere al prestito privato ad interessi da usura. L’elevato numero delle garanzie escusse, assolutamente in controtendenza con gli anni precedenti, il fatto che si è dovuti intervenire molto spesso con finanziamenti diretti e soprattutto il numero elevatissimo di contatti ne sono prova certa.
A ciò si deve aggiungere quello che è successo nei primi mesi del corrente anno con la pandemia che ha colpito tanto duramente la nostra nazione.
Anche se in Umbria, fortunatamente, non è stato pagato un prezzo altissimo dal punto di vista della sanità, come purtroppo avvenuto in altre regioni, è evidente che ci troviamo di fronte ugualmente ad una situazione economica generale assolutamente negativa, con il concreto rischio che il territorio diventi fertile terreno per la criminalità organizzata soprattutto per quello che riguarda la mala pianta dell’usura: con l’aggravante che anche i non pochi interventi attuati dal governo trovano spesso ostacolo, se non altro temporale, nelle lungaggini della burocrazia bancaria, pur sembrando che in effetti molti Istituti di credito cercano di fare passi notevoli per la semplificazione del loro procedure.
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