

FIRENZE – La penultima udienza del processo d’appello bis per l’omicidio di Meredith Kercher, avvenuto a Perugia la notte fra il primo e il 2 novembre 2007, è iniziata a Firenze. In aula c’è Raffaele Sollecito, ino degli imputati. Seduto accanto a lui il padre, Francesco.
Per la prossima udienza, il 30 gennaio, è prevista la sentenza. Oggi continua l’arringa difensiva: la scorsa udienza ha concluso l’avvocato Giulia Bongiorno, oggi interviene l’altro difensore di Sollecito, l’avvocato Luca Maori. Nella requisitoria, il pg Alessandro Crini ha chiesto condanne a 26 anni per Sollecito e a 30 per l’altra imputata, Amanda Knox, che si trova negli Stati Uniti e che non è intenzionata a tornare in Italia.
Arringa difensiva di Luca Maori, legale Sollecito: Il film ‘Il meraviglioso mondo di Amelie’ e un episodio del cartone animato ‘Naruto’ sono “le prove provate” che Raffaele Sollecito, negli momenti in cui Meredith Kercher veniva uccisa, si trovava nella sua abitazione, a guardare video scaricati da internet. E’ quanto ha ricostruito l’avvocato Luca Maori, durante la sua arringa difensiva nell’udienza di oggi. La polizia postale, ha spiegato Maori, ha dimostrato che alle 21.10 nel computer fisso di Raffaele Sollecito il file del film francese ‘Il meraviglioso mondo di Amelie’ e’ stato trasferito dal desktop ad una cartella denominata ‘Film visti’. Alle 21.26, risulta inoltre un accesso al file del cartone animato ‘Naruto’.
Carlo dalla Vedova, legale Knox: “Amanda e’ fiduciosa che la Corte proclamerà la sua innocenza. Amanda non vede l’ora che finisca questo incubo”. Lo ha detto l’avvocato Carlo Dalla Vedova, a margine dell’udienza del processo bis in corso a Firenze per l’omicidio di Meredith Kercher. Dalla Vedova difende Amanda Knox insieme all’avvocato Luciano Ghirga. “Amanda segue con attenzione passo dopo passo gli sviluppi del processo – ha aggiunto Dalla Vedova – e per il resto sta facendo una vita normale da studentessa”.
Il papà di Raffaele Sollecito: “E’ un po’ difficile pretendere che sia in aula il giorno della sentenza, perchè e’ una situazione, dal punto di vista emotivo, drammatica. Lo stiamo pensando, adesso vedremo ma, se lo faremo, sarà uno sforzo immane dal punto di vista psicologico”. Lo ha detto Francesco Sollecito, padre di Raffaele, a margine dell’udienza al Tribunale di Firenze del processo di appello bis per la morte di Meredith Kercher, riferendosi alla possibilità o meno che suo figlio Raffaele presenzi all’udienza del 30 gennaio prossimo, data in cui ci sarà la sentenza. “Raffaele resterà in Italia – ha concluso Francesco Sollecito – se e quando deciderà di andare via, sarà quando avrà chiuso questa tragica pagina della sua vita. Non prima”.
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