
Difende figlio di un’altra donna, minacciata di morte
da Carla Spagnoli (Presidente Movimento per Perugia)
In un paese al rovescio quale è diventato l’Italia, ormai si fa un attimo a passare da vittima a carnefice, da persona di buon senso, che non gira la testa dall’altra parte, a gretta “razzista”, anche quando di razzista non c’è nulla! La storia che stiamo per raccontarvi, segnalataci da una cittadina e risalente a pochi giorni fa, ne è la prova!
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Questi i fatti: in un famoso supermercato di Perugia una signora, mentre fa la spesa, nota una mamma, mentre urla e sbraita contro il figlioletto che forse non ha nemmeno due anni, dal fisico minuto. Come se non bastasse, la donna prende il figlio per un braccio, lo strattona con insulti e lo porta tra gli scaffali in modo da non dare troppo nell’occhio. La signora che ha assistito alla scena però, dopo aver inquadrato il soggetto, segue la donna e il figlio tra gli scaffali e si accorge che la madre continua a sbraitare contro il piccolo, picchiandolo e urlandogli «tirati su, ti ammazzo», e poi «guarda che oggi è la mia giornata nervosa», lo strattona ancora una volta e lo fa cadere per terra in ginocchio. Quindi trascina di forza il piccolo per un lungo tratto e, continuando ad urlare, d’improvviso lo tira per il braccio e lo alza di forza, con il rischio di fargli seriamente male. A questo punto la signora che ha visto tutto, stanca degli insulti, minacce e della cattiveria della donna, interviene: prende la madre, gli mette una mano sulla spalla per separarla dal figlio e gli intima di smettere immediatamente…
Subito la madre, con forte accento dell’Est Europa, dà di matto e inizia a inveire e ad urlare che «la signora vuole rubarmi il figlio»! Nel frattempo nessuno dei presenti al supermercato, né il titolare, né i dipendenti né i clienti, trova il coraggio per intervenire: anzi, con fare molto “pilatesco”, il responsabile del supermercato va dalla signora e le dice «lasci perdere, è una zingara» salvo poi sparire infastidito!
Quel che è peggio è che altri ragazzi giovani lì presenti iniziano a prendersela con la signora intervenuta che, ripetiamo, stava solo difendendo un bambino maltrattato dalla madre, senza stare a guardare chi fosse e quale fosse la nazionalità! La signora ha dovuto quindi subire insulti, accuse di razzismo e di violenza fisica ed esce dal supermercato amareggiata e mortificata…
Ma non è finita qui! Infatti la madre del bambino, uscita prima, lascia a casa il figlio e torna subito indietro per insultare e minacciare la signora dicendole testualmente «non ti permettere più, ti faccio ammazzare»!!!
Rientrata nel supermercato, la donna italiana è stata invitata ad allontanarsi quasi fosse stata lei la causa di tutto.
Questa è la ricostruzione “alla lettera” di una vicenda assurda, che la dice lunga su quello che siamo diventati a furia di sottostare al pensiero unico del “politicallycorrect”, che non ci permette neanche più di difendere un bambino senza il rischio di essere tacciati di “razzismo”!
La cosa più triste è stata vedere l’indifferenza di tutti i presenti, il nascondere la testa sotto la sabbia, il far finta di niente per non avere fastidi. Dov’è finito il senso civico e di solidarietà che ci contraddistingueva? Dov’è finito il coraggio di certe azioni? Davvero noi italiani siamo diventati così, bombardati da tutti i “luoghi comuni” e stereotipi che ormai la fanno da padrone…? Massima solidarietà alla signora che con coraggio è intervenuta quasi “eroicamente” con un gesto che, nella logica, dovrebbe essere normale ma che oggi diventa straordinario!!!
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