
Eseguita dalla Squadra Mobile – Terza Sezione, dopo mesi di indagini, la misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare, disposta dal G.I.P. presso il Tribunale dott.ssa Lidia Brutti, nei confronti di un quarantenne di Corciano . Anche in questo caso l’attività di indagine si è avviata dalla denuncia della vittima, una 28enne, nei confronti del compagno. I primi fatti risalgono al 2010, quando la donna, non riuscendo più a sostenere le quotidiane vessazioni ed umiliazioni del convivente, concretizzatesi più volte in percosse, aggressioni ed altri atti di violenza, si è allontanata dall’abitazione dopo aver scoperto che il compagno non aveva accolto benevolmente la notizia del suo stato di gravidanza .
Dopo la nascita del figlio i rapporti fra i due conviventi erano migliorati tanto che la donna riprendeva la convivenza e il P.M. archiviava il procedimento penale nei confronti dell’uomo. Tuttavia questo stato di apparente serenità si concludeva presto e nell’agosto del 2013 la donna era costretta a rivolgersi nuovamente alla Squadra Mobile per denunciare i recenti episodi, tanto che il vecchio procedimento penale veniva riaperto.
Le nuove indagini espletate dalla Terza Sezione della Squadra Mobile, specializzata nei reati contro la persona, accertava che l’uomo ripetutamente la ingiuriava con epiteti offensivi aggredendola fisicamente con percosse, schiaffi, pugni, inveendo contro di lei, minacciandola di morte anche dopo la nascita del figlio; lo stesso si disinteressava dei loro bisogni materiali e morali perché dedito all’alcoolismo e al gioco . Alle sopra citate violenze la donna ricorreva alle cure sanitarie in 8 circostanze. Pertanto il p.m. dott.ssa Gemma Miliani ha richiesto ed ottenuto dal G.I.P. la misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare e non dai luoghi abitualmente frequentati dalla donna e dal figlio minore senza l’autorizzazione del Giudice.-
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