(UJ.com) CITTA' DI CASTELLO - Sulle note dei più grandi compositori della realtà israeliana, lOratorio San Crescentino di Morra ospiterà un concerto che mescola tradizione e rinnovamento. Protagoniste della serata Valeria Fubini Ventura e la pianista Anna Barbero: giovani e brillanti ma di già comprovata fama internazionale; vantano entrambe importanti collaborazioni e unintensa attività concertistica in Italia e allestero. La voce di Valeria Fubini Ventura accompagnata da Anna Barbero ci condurranno in una regione musicale nuova e affascinante: quella di musicisti ebrei che nel Novecento sono emigrati o si sono rifugiati nello stato d'Israele amalgamando la loro educazione musicale europea con il recupero delle più antiche tradizioni ebraiche arrivando così a formare, con altre componenti, unambientazione musicale originale definita stile mediterraneo. In questo concerto ci vengono presentati dei canti che sono un patrimonio musicale che appartiene alle scuole nazionali di fine Ottocento e inizio Novecento anche se contaminate da nuove melodie. Avremo modo di ascoltare Paul Ben Haim di cui vengono presentate le Canzoni Infantili, su testi della poetessa Miriam Stekeles; verranno eseguite, inoltre, composizioni di illustri musicisti quali Ravel, Milhaud e Rodrigo. Conosceremo compositori israeliani di oggi come Zvi Avni, di cui ascolteremo dei canti che appartengono alla racconlta Accanto a un fiume profondo, tratti da poesie di Mati Katz (un giovane soldato caduto in Libano), e Tre piccoli canti notturni, su brevi e intensi testi della grande poetessa israeliana Lea Goldberg. Di Yehezkel Braun verranno presentati alcuni brani tratti dai Canti della Colomba e del Giglio; saranno presenti anche altri autori di canti tuttora vivi nella cultura israeliana, Mordechai Zeira di cui verrà eseguito Foglie Cadute, e David Zehavi con Elì Eli ( Mio Dio, mio Dio), canto che viene sempre eseguito nel giorno della Shoà. Un concerto denso, trascinante, caratterizzato da intensi registri espressivi e che ci conduce alla scoperta di terre lontane e tradizioni sconosciute; tutte cose diverse e individuate, ma congiunte da un forte messaggio d'interiorità. Come spiega Enrico Fubini «Il mondo musicale ebraico è vario e presenta stili e tradizioni disparate e molto lontane tra loro, come dimostra questa breve rassegna: ciò che forse li accomuna è lo stesso pathos, la stessa emozione spesso non priva di accenti ironici, un certo afflato nostalgico, gli stessi richiami a una tradizione millenaria che oggi conosce la sua rinascita e la sua continuazione in Israele, dove ha ritrovato nuova vita e nuovi accenti in una prospettiva culturale e musicale profondamente mutata, che va al di là della nostalgica rievocazione».
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