<p>(UJ.com) PERUGIA Che il quadro negativo dellandamento delleconomia in Umbria avrebbe ricalcato quello più generale nazionale ed internazionale era scontato prevederlo. E rappresentano una magra consolazione gli indicatori delleconomia umbra leggermente superiori a quelli del dato medio nazionale. E quanto ha affermato la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, nel suo intervento alla presentazione del documento della sede regionale della Banca dItalia, relativo allo stato delleconomia in Umbria. Per la presidente Marini <b>disoccupazione</b> e crollo dellexport sono i due elementi di maggior preoccupazione e sui quali è necessario concentrarsi per consentire alla nostra regione di non crollare sotto il peso della gravissima crisi economica globale.</p>
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<p>Ciò che preoccupa maggiormente il governo regionale è anche il rischio che, andando a scadenza lutilizzo dei fondi Fas (Fondo aree sottoutilizzate) - che le Regioni hanno messo a disposizione per gli ammortizzatori sociali per il finanziamento della cassa integrazione e per un minimo di interventi a favore delle famiglie a più basso reddito, il Governo torni a chiedere la riconferma di questo utilizzo. Ciò farebbe venir meno quel minimo di risorse fondamentali per <b> stimolare</b> lo sviluppo economico. Abbiamo impostato il nostro programma di legislatura tenendo conto ovviamente di questa negativa contingenza economica ha detto Marini - senza però rinunciare a pensare e mettere in atto azioni che vadano oltre la crisi e guardino allo sviluppo di lungo periodo.</p>
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<p>Insomma, dobbiamo per un verso impedire lo scivolamento verso una strutturalità della crisi, e per laltro verso mettere mano da subito a tutte quelle riforme istituzionali che possano innalzare la produttività di tutta la nostra pubblica amministrazione. La crisi può essere vista e vissuta quindi anche come una opportunità per realizzare riforme strutturali che spostino sempre più verso le <b> istituzioni </b>elettive le funzioni di programmazione e controllo, affidando a poche agenzie il compito della gestione diretta sul territorio di specifiche competenze. La presidente ha quindi anche sottolineato lobiettivo indicato nel programma di governo di una riforma dei servizi pubblici locali la cui dimensione non può che essere e tornare ad essere quella regionale.</p>
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