Trasimeno: serve un fronte coeso

Il solito indecoroso scaricabarile verso altri soggetti istituzionali non politicamente omogenei è un refrain cui la Giunta regionale ci ha abituato fin dal 2001. Un andazzo teso sia a coprire proprie inadempienze sia per utilizzare le Istituzioni a fini politico elettorali che però non ha prodotto risultati concretamente apprezzabili. Purtroppo non fa eccezione il Lago Trasimeno che oggi ha invece bisogno di interventi certi piuttosto che di sterili polemiche. Quando però si parla di assenza dello Stato la Governatrice e l’Assessore all’Ambiente farebbero bene a ricordare che l’erogazione di finanziamenti destinati agli investimenti si è arenata all’indomani dell’insediamento del Governo Prodi mentre il precedente Esecutivo con i Ministri Alemanno e Matteoli aveva provveduto alla definizioni delle adduzioni primarie tra Montedoglio ed il Lago e alla creazione di un apposito Osservatorio a Passignano sul Trasimeno. Oggi cercare di gettare la croce addosso all’attuale Governo non solo è ingeneroso ma palesemente falso, peggio non risolve una crisi che ormai da qualche anno si è fatta cronica e  strutturale. Lo stesso Assessore all’Ambiente, snocciolando cifre, ha dovuto di fatto ammettere che la maggior parte dei Finanziamenti del passato sono provenienti dal Ministero delle Politiche agricole e che gli stessi sono fermi al 2006. Che detti Finanziamenti debbano essere ripristinati per completare le opere di adduzione è evidente e che il Governo Prodi li abbia sospesi per penuria di liquidità e non per una preconcetta “cattiveria” nei confronti dell’Umbria siamo pronti a riconoscerlo anche se sarebbe fin troppo facile denunciare e dimostrare nel settore primario una complicità nefasta con i circoli  tecnocratici di Bruxelles da parte dell’ex Presidente del Consiglio. Soggetti politici ed istituzionali del Centro Destra umbro sono pronti a mobilitarsi incondizionatamente per ripristinare anche in tempi di vacche magre un circuito virtuoso che possa salvare il Lago ma il Centro Sinistra avrebbe il dovere di fare altrettanto senza squallidi scarica barile politici che tra l’altro non stanno in piedi. Una legittima richiesta istituzionale  appoggiata politicamente può sortire effetti di gran lunga migliori rispetto all’improbabile ricerca di meriti esclusivi che ad oggi hanno prodotto da parte della Regione il triste spettacolo ambientale che questa estate ha purtroppo riservato agli umbri.

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