
Il prelievo di un miliardo dalle casse delle Province e il taglio del 50% del personale imposti dal Governo hanno prodotto una vera e propria emergenza sociale sui territori. Impossibile garantire servizi essenziali, mentre l’allarme sociale tra il personale continua a salire. Questo il quadro descritto dai presidenti delle Province, riuniti in assemblea a Roma ieri, giovedì 15 gennaio.
Nell’assemblea, riunita per definire iniziative unitarie, anche in vista della nuova riunione dei presidenti che si terrà il 28 gennaio, è stato sottolineato come l’impegno delle Province ad attuare la riforma sia sempre stato “pieno”, “ma senza soldi i servizi non si possono erogare, se le Regioni non decidono “chi fa cosa”, la riforma di fatto non esiste”. Ad oggi 10 Regioni hanno solo approvato in giunta disegni di legge di riordino, che ora devono iniziare l’esame in Consiglio e in 5 Regioni non è stato ancora approvato alcun atto.
La posizione dei presidenti di Provincia e il quadro di emergenza sui sevizi essenziali e sul personale sarà riportato nell’ambito dell’Osservatorio Nazionale per l’attuazione della riforma, che si terrà giovedì 22, per chiedere al governo interventi da subito sul Milleproroghe in grado di mitigare l’impatto dei tagli sui servizi essenziali e riportare le difficoltà che le Province incontrano negli Osservatori regionali per attuare la riforma.
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