Tartufo a Città di Castello

<p>CITTA’ DI CASTELLO - Bagno di folla per l’esordio del Tartu-fo bianco, ventinovesima edizione della mostra del Tartufo di Città di Castello, che ieri ha aperto degustazioni e showcooking nel centro storico tifernate. “Ed ora la parola passa ai nostri prodotti e alla trifola” ha <b>dichiarato</b> Mauro Severini, tagliando il nastro insieme al sindaco Fernanda Cecchini e accompagnando gli ospiti ad una visita di stands, spazi espositivi e assaggi.<br /><br />Bruno Gambacorta, giornalista della trasmissione di Rai 2 Eat Parade, si è detto “positivamente sorpreso” della formula studiata a Città di Castello, perché combina “<b>ingredienti</b> dello spettacolo con la qualità dei prodotti tipici e delle eccellenze”. All’esordio anche Beppe Bigazzi, che reduce dalla trasmissione Rai 1 “La prova del cuoco” ha condotto e animato le prime sfide tra i cuochi nel ristorante mobile di Piazza Matteotti.<br /><br />Le card nel fine settimana sostituiranno praticamente la mo-neta corrente dato che soltanto acquistando i ticket con il logo del Tartufo sarà possibile accedere alle degustazione, agli showcooking e alle degustazioni enologiche nelle sale del Palazzo del Pode-stà. Tutto esaurito nel frattempo alla cena di gala “Il tartufo sopra una stella”: oltre 120 coperti per sostenere una buona causa: le cooperative di Libera Terra, che operano in Sicilia nelle <b>terre</b> confi-scate ai boss della mafia. Francesco Galanti, addetto stampa di Libera terra e Placido Rizzotto, ha raccontato “l’esperienza di giovani impegnati in un ambiente difficile e spesso ostile, della diffi-denza che gradualmente stanno superando, conquistandosi la fiducia di negozianti e cittadini. Alla mostra hanno portato una selezione delle produzioni, che vengono venute anche a Perugia.</p><p>Suggestivo e molto apprezzato il primo degli aperitivi letterari, proposti dall’Accademia Storica di Ga-stronomia Italiana, con un excursus curata da Francesca Silvestri sulle abitudini alimentari e il ga-lateo nelle corti europee, ospitato nella Sala rosa di Tela Umbra. Per la presidente Paola Marinelli “è del tutto <b>naturale</b> mettere a disposizione gli spazi del museo per una manifestazione che premia le tradizioni del territorio, tra cui la tessitura secondo la scuola dei baroni Franchetti è certamente una delle più apprezzate”. Sabato alle 12.00 i riflettori saranno puntati sull’ipotesi di presidio per il Sambudello-mazzafegato e il Vinosanto, allestiti da Slow Food grazie alla collaborazione dei macellai di Città di Castello, che produrranno questo originale derivato del suino per i visitatori. La chianina invece sarà di scena al Centro di Formazione Bufalini con le “Lezioni di gusto”.<br /><br />Showco-oking e Giostra dei sapori in Piazza Matteotti si alterneranno con l’aperitivo letterario al Museo delle tradizioni di Garavelle, dove si parlerà di cucina nella Roma <b>imperiale</b> insieme a Alex Revelli e Susanna Cutini. Tra i giornalisti che frequenteranno come turisti la mostra e l’Alto Tevere ci sarà anche Gioacchino Bonsignore, che dalla rubrica Gusto si è già occupato della manifestazione. “Non dobbiamo confondere il mezzo con il fine” conclude Severini “lo sforzo che abbiamo com-piuto per portare a Città di Castello e in Alto Tevere tanti giornalisti è quello di fare conoscere il territorio, affinché lo apprezzino e ne parlino. Un modo per andare direttamente alla fonte, senza cercare pubblicità gratuita o effimera ma puntando sulle nostre risorse e sulle potenzialità reali che abbiamo: su una idea di animazione che rispetti ed esalti le nostre autentiche tradizioni.<br /><br />È una sfi-da appena iniziativa che auspichiamo possa dare un <b>contributo</b> all’elaborazione delle future politi-che turistiche”. </p>

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