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<p>(UJ.com) PERUGIA - I primi risultati degli studi condotti dalla Regione Umbria sulla pericolosità sismica locale di Perugia sono stati presentati dal Servizio Geologico e Sismico regionale al ventottesimo convegno nazionale del Gruppo nazionale di Geofisica della Terra Solida (Gngts) che si conclude oggi a Trieste.</p>
<p>Nel contesto italiano, hanno sottolineato i responsabili del Servizio regionale, Perugia è lunico capoluogo regionale che, al momento, avvalendosi di fondi europei, è stato sottoposto a indagini nuove e dettagliate di pericolosità sismica locale tali da poter permettere un ampio utilizzo dei risultati a livello urbanistico e progettuale. Le indagini sono state coordinate dal Servizio Geologico e Sismico regionale ed eseguite, oltre che dallo stesso ufficio regionale e dal Comune di Perugia, dal Politecnico di Milano, dallIstituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale di Trieste, che sono tra le principali strutture di ricerca operanti nel settore. I primi risultati degli studi, che sono stati particolarmente apprezzati nellambito della comunità scientifica nazionale e presi ad esempio come corretto utilizzo applicato dei fondi europei, indicano un generale basso livello di pericolosità sismica locale del centro storico di Perugia, ad eccezione delle aree in cui sono presenti riporti o terreni geotecnicamente scadenti.</p>
<p>Questo, hanno rilevato i dirigenti regionali, conferma e spiega il quadro del basso danneggiamento subito dal centro di Perugia in epoche storiche. Sono state inoltre individuate aree vallive, quali Pian di Massiano e SantAndrea delle Fratte, in cui sono presenti alcuni fenomeni di amplificazione del moto sismico. Gli studi, inoltre, hanno determinato per i principali edifici strategici del capoluogo regionale specifiche analisi di pericolosità sismica locale. Il Servizio Geologico e Sismico regionale sta predisponendo, congiuntamente con lUfficio Ambiente e Protezione civile del Comune di Perugia, le cartografie geotematiche di pericolosità sismica locale di dettaglio che saranno ultimate e rese disponibili nel corso del prossimo anno.</p>
<p>I risultati presentati a Trieste fanno parte del processo di completamento degli studi di pericolosità sismica locale sui principali centri urbani umbri. Gli studi sono stati eseguiti utilizzando i fondi europei Por Fesr (Programma Operativo Regionale Fondo europeo di sviluppo regionale) 2007-2013 nel rispetto integrale della normativa dellUnione europea che prevede un periodo totale massimo di due anni dalla programmazione alla rendicontazione alla stessa Unione Europea.</p>
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