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<p>(UJ.com) PERUGIA - Secondo il capogruppo di Rifondazione comunista Stefano Vinti il governo Berlusconi ha avviato una campagna politica contro le Regioni, con il supporto dei grandi mezzi di comunicazione e con l<b>obiettivo</b> di drenare risorse dalle Regioni per coprire il disavanzo della spesa corrente di 35 miliardi o reimpiegare il magro 0,2 per cento del Pil italiano contro la crisi a fronte della media del 3 per cento dei grandi paesi Ocse.</p>
<p>Per Vinti la campagna in corso contro la sanità regionale tende proprio a denigrare il livello delle Regioni per far passare il messaggio che tutto è spreco e malaffare. Ovviamente afferma il capogruppo di Rifondazione a Palazzo Cesaroni - non saremo certamente noi a difendere quello che non può <b>essere</b> difeso e che va radicalmente modificato, ad iniziare dalle infiltrazioni affaristiche prodotte dal mercato dentro il funzionamento della sanità pubblica delle Regioni. Daltra parte, sarebbe bastato avere lattenzione congiunta ai conti della sanità regionale e al mantenimento dellofferta dei servizi medici di alcune Regioni, tra cui lUmbria, per capire che buona sanità si può fare.</p>
<p>I cambiamenti di alcune sanità regionali come quelle di Molise, Campania, Lazio ed altre verso le quali sta per scattare il provvedimento, non sono altro per Vinti - che l<b>avvio</b> di una offensiva del governo Berlusconi per smantellare quel che resta della sanità pubblica. Nel suo piccolo lUmbria, che riserva alla sanità pubblica il 96 per cento delle risorse regionali destinate al comparto sanitario, dimostra che si può avere una sanità regionale di stampo universalistico, efficace ed efficiente, senza ticket. Occorre, però aggiunge - che il confronto tra governo e Regioni esca dal solo livello istituzionale ed assuma una dimensione di scontro politico, culturale e sociale, in difesa dellautonomia delle Regioni e delle loro prerogative costituzionali.</p>
<p>I tagli del governo continua - priveranno le Regioni di circa 7 miliardi nel 2010, provocheranno lazzeramento del fondo per la non autosufficienza, lo scippo delle risorse Fas, il <b>collasso</b> della scuola pubblica: altro che federalismo, siamo di fronte afferma ancora Vinti - allo strangolamento delle Regioni e allimpedimento dellautogoverno delle stesse per mancanza delle risorse minime necessarie. Si tratta di una politica che vuole costringere anche lUmbria a smantellare parti dello stato sociale e ad immetterli, così, sul mercato. Il governo - conclude - si pone lobiettivo di ridurre i diritti sociali e trasformarli in merce, mettendoli sul mercato, attraverso il taglio dei trasferimenti. Una politica inaccettabile a cui occorre rispondere mobilitando tutte le energie presenti sui territori.</p>
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