<p>post <b><span style="color: #000000;">M. Zingales</span> <a target="_blank" title="Scrivi a Morena Zingales" href="mailto:morenazingales@gmail.com">@</a></b> (UJ.com) NORCIA - Si celebra la giornata delle ferrovie dimenticate che tocca binari che dimenticati non sono ma da valorizzare sì. Occorre dare vita ad un lunghissimo percorso pedonale-ciclabile che attraversi una vasta parte dell'Umbria, ponendosi come attrattiva nell'ambito del turismo ambientale a livello internazionale. E' l'ipotesi che <b>suggerisce</b> il consigliere di Umbria Mobilità Gilberto Stella. L'idea è quella di unire la pista ciclabile Spoleto-Assisi alla ex ferrovia Spoleto-Norcia. Un lungo cammino tra alcune delle zone più caratteristiche della regione. "Se i finanziamenti ci assisteranno, potremmo unire i due tracciati", suggerisce Stella. Che ieri ha partecipato, insieme ad un centinaio di appassionati, alla quarta giornata delle ferrovie dimenticate, iniziativa nazionale che ogni anno permette di promuovere la strada ferrata che fino al 1968 attraversava la Valnerina.</p>
<p><a target="_self" href="../../FE/media/si-celebra-la-quarta-giornata-delle-ferrovie-dimen-000.html"><span style="color: #800000;"><b>VIDEO</b></span></a></p>
<p><span style="color: #800000;"><b><br /></b></span></p>
<p>Da Serravalle alla città di San Benedetto, con il taglio del nastro del tratto già fruibile da parte dello stesso consigliere dell'azienda di trasporti e del vicesindaco di Norcia, Adriano Di Stefano, decine di persone hanno voluto camminare alla riscoperta della ex ferrovia, con la possibilità anche di percorrere la stradina a bordo del trenino "Dotto" o di carrozze a cavallo. "Ad oggi sono 45 i chilometri di tracciato che abbiamo recuperato - ricorda Stella -, mentre alcuni tratti sono stati soggetti a frane o inglobati dalla strada e perciò dobbiamo trovare una soluzione alternativa. Stiamo concludendo anche - aggiunge - l'accordo con Pucci della Genga per transitare nel pezzo vicino alla loro proprietà, che è fondamentale nel percorso". Dall'amministratore sono giunti <b>apprezzamenti </b>per il lavoro fatto finora e per l'impegno di Paolo Capocci, responsabile del recupero per l'azienda e spinto dalla passione per quel trenino azzurro che in tanti ricordano con nostalgia. "Il recupero è stato fatto, ora mettiamolo a sistema", è l'appello di Adriano Di Stefano, che propone "visite guidate, anche con carrozze a cavallo, tramite convenzioni, che possano rappresentare un'opportunità in più per i turisti, sposandosi con la nostra vocazione a favore di un turismo ecosostenibile".</p>
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