<p align="justify">PERUGIA - Riduzione della quantità dei rifiuti prodotti, incremento della percentuale di raccolta differenziata, superamento della centralità delle discariche con la conseguente chiusura del ciclo dei rifiuti, anche attraverso il raggiungimento dellautosufficienza impiantistica. Sono i punti <b>fondamentali</b> del nuovo Piano regionale di gestione dei rifiuti della Regione Umbria, presentato oggi a Perugia, allAuditorium Santa Cecilia, nel corso del primo dei quattro incontri territoriali organizzati nellambito degli ATO umbri dallassessorato regionale allAmbiente per illustrare ed approfondire i contenuti del documento.<br /> <br /> Oltre allassessore regionale allambiente Lamberto Bottini, sono intervenuti il sindaco del Comune di Perugia, Renato Locchi, il presidente di ATO2 e vicesindaco di Perugia, Nilo Arcudi. Il nuovo Piano regionale dei rifiuti preadottato dalla Giunta regionale ha detto lassessore - garantirà allUmbria una gestione che la <b>allontanerà</b> da situazioni di emergenza, assicurandone lautosufficienza e la qualità ambientale in linea con la direttiva europea ancora in fase di approvazione.<br /> <br /> Il testo ha aggiunto - poggia su tre punti cardine che sono gli obiettivi di qualità attorno ai quali si indirizzano le politiche regionali per la gestione dei rifiuti. Innanzitutto, la diminuzione della quantità di rifiuti complessivamente prodotti con lazzeramento delle attuali dinamiche di crescita e proponendo nel quinquennio l<b>incremento</b> zero nella produzione procapite. Un forte incremento della percentuale di raccolta differenziata, con lobiettivo di raggiungere il 50 entro il 2010 e il 65 per cento entro il 2013, il superamento della centralità delle discariche e la chiusura del ciclo dei rifiuti attraverso lautosufficienza impiantistica.<br /> <br /> In proposito Bottini ha evidenziato che lo smaltimento in discarica dovrà assumere sempre più un ruolo residuale rispetto al recupero di materia e di energia, ma con un dimensionamento degli impianti di trattamento termico limitato alla frazione secca della parte indifferenziata dopo il raggiungimento del 65 per cento della <b>raccolta</b> differenziata. Un capitolo a parte, ma non secondario è quello relativo al ruolo della comunità: I cittadini umbri vanno sensibilizzati ad adottare comportamenti responsabili anche allinterno delle proprie abitazioni.<br /> <br /> Nel ciclo dei rifiuti il ruolo della comunità è essenziale e non deve essere percepito semplicemente come ausilio ai gestori del servizio pubblico e delle istituzioni. Al contrario, un corretto <b>atteggiamento</b> nel ciclo della gestione dei rifiuti rappresenta una forma di partecipazione civica i cui positivi effetti ricadono sugli stessi cittadini. In questo contesto, secondo Bottini, svolgono un ruolo di primo piano gli Ambiti territoriali integrati, le amministrazioni comunali e i gestori, impegnati in unimportante e innovativa capacità progettuale e di azione, oltre che nellattivazione di una corretta informazione.<br /> <br /> Durante lincontro sono state illustrate in modo particolareggiato le azioni del Piano: prima tra tutte la predisposizione di un Programma regionale per la riduzione della produzione dei rifiuti che assicura continuità alle azioni già intraprese quali il progetto Percorsi innovativi di riduzione dei rifiuti che prevede la vendita di detersivi alla spina, già avviata con successo, latte sfuso ed erogazione di acqua frizzante dalle fontanelle pubbliche. <b>Prevista</b> anche lindividuazione del sistema di raccolta differenziata caratterizzato da una forte vicinanza allutenza con lestensione massima della raccolta porta a porta, una politica tariffaria unitaria e puntuale che favorisca comportamenti virtuosi dellutenza. Il conferimento agli Ati delle funzioni previste nel D.Leg. 152/06 in materia di rifiuti ed in particolare dellattribuzione dellAutorità dAmbito.<br /> <br /> La definizione di un sistema impiantistico che delinei unautosufficienza di Ambito nella gestione dei rifiuti prima dello smaltimento finale e lintegrazione regionale per lo smaltimento in discarica e il <b>trattamento</b> termico esercitato attraverso lapprovazione dei Piani di Ambito e un Comitato di Coordinamento. Previsti anche lavviamento a chiusura delle discariche di Pietramelina, Colognola e SantOrsola con un sistema a regime basato sulle discariche di Belladanza, Borgo Giglione e Le Crete, la costruzione di un impianto di trattamento termico per il recupero di energia dai rifiuti nel territorio dellAti n.2 e utilizzo per lo stesso scopo dellimpiantistica esistente nellAti n.4.<br /> <br /> Il Piano definisce i criteri di localizzazione degli impianti individuando le are non idonee, lintegrazione tra la gestione dei rifiuti urbani e i rifiuti speciali prodotti in regione, tendendo allautosufficienza e <b>individuando</b> i siti di smaltimento per i rifiuti contenenti amianto e il trattamento termico dei rifiuti sanitari, lincentivazione e la penalizzazione delle amministrazioni per il raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata, le misure di mitigazione ambientale a beneficio delle aree che ospitano gli impianti di trattamento e smaltimento rifiuti che trarranno i fondi dai costi dimpianto e di smaltimento.<br /> <br /> Prevista anche la promozione e il sostegno dellimprenditoria ecosostenibile e dellattività imprenditoriale legata alla filiera del recupero, lindividuazione di un sistema di sorveglianza degli effetti <b>ambientali</b> e sanitari per la presenza di impianti di trattamento e smaltimento, le attività di formazione, informazione, educazione e comunicazione ambientale rivolta a cittadini, le loro associazioni, Comuni e gestori, scuole e imprese per unampia sensibilizzazione verso comportamenti sostenibili, lindividuazione delle risorse di accompagnamento per la realizzazione degli obiettivi.<br /> <br /> Il Piano infine, aggiorna altri strumenti della gestione dei rifiuti come il Piano delle bonifiche dei siti contaminati, individuando tempistica e risorse necessarie, riallinea il Piano di gestione dei rifiuti <b>speciali</b>, prevedendo lintegrazione con la gestione dei rifiuti urbani, aggiorna il Piano di gestione degli imballaggi. </p>
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