Restano entrambi in carcere gli accusati di violenza sessuale

<p>(UJ.com) PERUGIA 18/08/08 – Il falegname ecuadoriano di 21 anni e il 42enne padre di Pescara, residente, a Terni, restano in carcere. Entrambi, anche se in luoghi ed occasioni del tutto diversi, accomunati dalla terribile accusa di violenza sessuale su minori. Il primo, per cui ha deciso a Perugia il Giudice per le indagini preliminari, Paolo Micheli, rimane in carcere nonostante i suoi  avvocati avessero chiesto l’assegnazione in una residenza protetta per le cure psichiatriche del caso. Per il giovane padre pescarese, invece, la decisione l’ha presa il gip, del Tribunale di Pescara Maria Gabriella Mascone. Il falegname è accusato di aver violentato due sue cuginette e una sorellastra, di età compresa tra i sette e gli undici anni. Il pescarese, invece, di aver molestato sessualmente la figlia di otto anni, mentre si trovava sulla spiaggia di Sant’Angelo di Pescara. L’avvocato Ubaldo Minelli, legale del sudamericano ha chiesto per il suo assistito la concessione degli arresti domiciliari presso il reparto di psichiatria del policlinico del capoluogo umbro. Il gip intende acquisire la documentazione relativa ai colloqui con gli psicologi avuti in carcere dall'ecuadoriano ed altra documentazione medica. Materiale ritenuto necessario per esprimersi sull'istanza presentata dal legale. Nelcorso dell'interrogatorio di garanzia il giovane aveva ammesso gli abusi che gli sono stati contestati, chiedendo quindi di essere curato. L'avvocato Minelli, vista la motivazione con la quale il giudice ha respinto l'istanza, ha giudicato il provvedimento ''comunque non negativo'' per lo straniero. I legali del falegname dell’Ecuador,  Vittorio La Piscopia e Stefano Teti, hanno detto che: “C’è un errore di interpretazione e che ricorreranno al tribunale della libertà”. Il loro assistito si è da subito dichiarato innocente</p>

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*